Si può toccare il fondo senza provare nemmeno ad impedire che ciò accada.
Lo ha dimostrato la Juventus fino a ieri, raggiungendo un punto bassissimo a livello sportivo, ma se parliamo di dignità è stato raggiunto il peggio.
Parlare di calcio ad oggi è difficile, fare un analisi è assai stressante. Questo lo comporta l'atteggiamento di una società che è andata a schiantarsi contro un iceberg senza provare ad evitare il colpo.
Massimiliano Allegri nel post partita alla domanda se considera questa eliminazione dal girone come un fallimento, ha risposto "assolutamente no". 
Un uomo del genere non si è mai avuto nella società Juventus, sapete perché? Coloro che comandavano la vecchia signora una volta erano gente per bene: Gianni Agnelli e Boniperti, due che pretendevano rispetto dai loro dipendenti. Rispetto che ad oggi non c'è. Non c'è perché oggi al vertice societario abbiamo un menefreghista, uno a cui dell'azienda che gestisce non interessa nulla.

In diversi articoli recenti ho detto la mia su Elkann e Andrea Agnelli, facendo su loro grosse critiche. Soprattutto il secondo. Ad oggi Andrea Agnelli ha miseramente fallito. Lo scorso anno ha rimesso in panchina il toscano pensando che avrebbe risolto i problemi. Addirittura c'è chi parlava di progetto vincente, che in Europa saremmo tornati almeno ad essere competitivi dopo i fallimenti di Sarri e Pirlo. In realtà, il signor presidente e il suo amico è come se volessero far crollare definitivamente la Juventus. Non riesco a pensare ad altro, non trovo spiegazione. Si parla tanto di mancato esonero perché i soldi da dare ad Allegri sarebbero tanti, quando la mia idea è che non viene mandato via semplicemente perché la società sa che la figura orrenda è colossale. Metterci la faccia non costa nulla, basterebbe ammettere di aver sbagliato e di mettere in atto un nuovo ciclo.
E Agnelli in primis, dovrebbe lasciare il posto a chi vuole operare seriamente e non pettinare le bambole.

La partita di ieri è l'ennesima dimostrazione che questa squadra non è una squadra. Non ha un'identità.
Gli ultimi 10 minuti tanto esaltati sono frutto di nervi, di rabbia. Non esiste assolutamente la frase "se giocassimo sempre così…". Sveglia, il Benfica non aveva attuato cambi, aveva i giocatori sfiniti ed era immaginabile che all'80esimo qualcuno avrebbe mollato la presa.
Comunque, dopo Juve-Empoli si è parlato di una grande Juve, una Juve che avrebbe dato del filo da torcere ai portoghesi. Non so con che coraggio si possa dire una cosa del genere. La squadra gioca andando sugli esterni e crossare: basta. Non ci sono trame di gioco per vie centrali o schemi, niente di tutto ciò. Le critiche fatte ai giocatori perché si sarebbero messi contro l'allenatore fino alla partita con il Maccabi, io non le accetto. I giocatori sono stanchi, sono mal allenati. Parliamo di ragazzi che hanno le loro qualità (ad eccezione di qualcuno), ma che non riescono più a stare dietro a questa "programmazione", né fisicamente né mentalmente.
Il Benfica è una grande squadra, ma non perché ha campioni, semplicemente hanno delle idee di calcio. Calcio, quello che noi non possiamo vedere per colpa di un allenatore involuto e una società che lo protegge. Tutto ciò dovrà finire prima o poi, mi auguro presto. Ad oggi la necessità non è solo cambiare l'allenatore, ma fare piazza pulita in società.
Caro Elkann, è ora di gente per bene...