L'Inter di queste 14 giornate non sempre ha brillato nella prestazione, ma è riuscita ad ovviare alla mancanza di gioco con la compattezza e la cosiddetta "garra". Tutto ciò è al 100% riconducibile alla mano di Luciano Spalletti, arrivato come terza scelta ed ora primo volto del progetto di Suning.

Ieri a Cagliari nei primi trenta minuti i cagliaritani ci hanno letteralmente schiacciato nei nostri 30 metri con un pressing asfissiante per colpa del quale non siamo riusciti quasi mai a passare la metà campo. Un copione simile si era già visto negli anni passati, basta pensare alle figuracce rimediate la scorsa stagione a Crotone, Bergamo, Genova e in tante altre occasioni; partite in cui entravamo in campo deconcetrati e che finivano sempre con zero tiri in porta e con la sconfitta. Quest'anno é cambiato qualcosa. Quest'anno sappiamo reagire, grazie sì ai grandi colpi dei nostri attaccanti, ma anche e soprattutto grazie al grande lavoro svolto dal tecnico di Certaldo sulla testa dei giocatori. 

Dopo l'inaspettato gol di Icardi (ormai un top-player assoluto) ci siamo riassettati e abbiamo concesso poco o nulla al Cagliari (escluso il grandissimo gol di Pavoletti), andando sul 2-0 con Brozovic e chiudendo poi la partita ancora con Icardi, nel momento in cui sarebbe stato facile farsi assalire dai fantasmi del passato.

Se ne sono dette tante sull'Inter. Si è detto che ha fortuna, si è detto che Skriniar non può giocare sempre, si è detto che crollerà come due anni fa, che si trova lì per caso. Ma questa Inter non è quella di due anni fa. Questa Inter è perfettamente conscia di non essere all'altezza di Napoli e Juve, ma è perfettamente consapevole di non avere 36 punti per caso e di avere un allenatore con la A maiuscola, come non si vedeva da 8 anni.

Spalletti ha lavorato per prima cosa sulla testa dei giocatori perchè la maggior parte dei giocatori sono gli stessi che l'anno scorso sono finiti settimi e ciò è dimostrato dai recuperi di Santon e Nagatomo e quelo parziale di Brozovic. Ha convinto giocatori come Perisic a credere nel progetto e si è calato a pieno nel mondo Inter.

Il fattore di questa Inter non è C, ma S. S come...