Ciao a tutti, vorrei ringraziare coloro i quali leggeranno questo articolo, sperando che il tema sia interessante e che possa sollecitare alcuni spunti di riflessione su una tematica che mi sta particolarmente a cuore che mi ha spinto a seguire fin da piccolo questo bellissimo sport e che mi ha fatto crescere basandomi su valori ormai introvabili. Voglio farvi una domanda. Se giocatori come Zanetti, Maldini, Del Piero, Totti, avessero accettato le avances di squadre quali Real Madrid, Barcellona, Manchester United ecc, quando eravate piccoli e quando loro erano i vostri idoli, cosa avreste pensato? Non sono un tifoso della Roma, ma ricordo ancora quando Totti era vicino ad indossare la maglietta del Real Madrid. Mi ricordo anche che in quel periodo pensai che fosse impossibile che potesse accettare: era la bandiera e il volto di Roma, la persona di cui tutti romani erano orgogliosi, a cui tutti i bambini volevano ispirarsi. Infatti Totti chiuse subito quella porta, dicendo che lui non si sarebbe mai mosso da Roma. Per me era la normalità, era impossibile anche solo pensare che un giocatore del genere potesse cambiare squadra. Ora invece tutto sembra cambiato. Giocatori che potrebbero diventare bandiere, quali Fiorenzi o Insigne, vengono accostati all'Inter con una semplicità imbarazzante e i loro presidenti non fanno nulla per nascondere queste voci, con i giornalisti che trovano strada spianata per scrivere sempre più articoli su questo tema, alimentando i pensieri e i dubbi dei tifosi. 

Ora vi parlo da tifoso interista quale sono. Sinceramente non vorrei nessuno dei due giocatori nella mia squadra. Ma non fatene una questione tattica, sportiva, o di scelte di giocatori. Non voglio denigrare il talento e la bravura di questi due futuri campioni. Semplicemente voglio ancora credere nei valori della bandiera con i quali sono cresciuto. Quando sento parlare di queste voci, mi faccio sempre la stessa domanda: "E se Zanetti avesse accettato una offerta del Real Madrid o di qualsiasi altra squadra, cosa avrei fatto io in quel momento?". Sempre più spesso sento ragazzini che pensano che ormai i soldi siano la cosa più importante nella vita, e che i valori quale l'attaccamento alla maglia non esistono più. Ma ne siamo veramente sicuri? La realtà, secondo me, è che questi valori esistono e ci saranno per sempre. Forse le società faranno di tutto per metterli in secondo piano, ma questo non deve farci cambiare idea sulla bellezza e sull'orgoglio di tifare persone a cui importi veramente il destino e le sorti della nostra squadra, persone che scendono in campo con il coltello fra i denti, disposte a dare tutto quello che hanno in corpo per il bene dei propri colori.

Magari sarà anche colpa dei loro agenti, magari sarà colpa anche dei presidenti che ormai pensano quasi esclusivamente al fatturato, alle plusvalenze e altre cose simili. Ma ne vale davvero la pena? Non devono essere questi i giocatori sacrificabili: chi dimostra certi valori deve essere trattato come un tesoro che farà il bene della società. Io personalmente non li voglio nella mia squadra, non li vedo bene con i colori nerazzurri, li vedrei benissimo tatticamente e darebbero il massimo come sempre fanno, ma c'è solo un piccolo problema: hanno dei colori diversi tatuati nel loro cuore. Mi piacerebbe pensare che giocatori di questo genere continuino ad indossare anche nei prossimi anni una sola maglia nella loro vita, magari senza chiedere aumenti di stipendio all'infinito (ogni riferimento è puramente casuale), nella speranza che i bambini per strada non continuino a pensare che, in fin dei conti, i soldi siano la cosa più importante nella vita.