Dietro al castello di gelo che abbraccia con le sue lunghe mura i più vasti confini europei, si cela il fenomeno sportivo-economico più acceso per tutti gli appassionati di calcio. Stiamo parlando della sessione invernale di mercato, un mondo che suscita curiosità e che sviluppa nei meandri dell’immaginazione eventi e circostanze dubbie, che solo con la più astuta bizzarria possono diventare forme reali distaccate da vecchie credenze ormai appiattite. Sui più alti sgabelli dell’editoria italiana risiedono giornalisti che raccontano trattative, incontri e flebili speranze per appassionare i tifosi, ma soprattutto per conquistare la gloria dell’informazione.

Un ruolo di primo piano è ricoperto sicuramente dall’Inter, forse la squadra italiana più attiva in questa fredda finestra invernale; un club, quello dei nerazzurri, che ha bisogno di ritocchi importanti, ma soprattutto funzionali ad un progetto che dalla prossima stagione dovrà obbligatoriamente decollare. Le fondamenta sono già state costruite e il ritocco dirigenziale volto a mettere ordine in Corso Vittorio Emanuele è stato trovato nella figura di Beppe Marotta, ex dirigente bianconero. A questo punto però servono i campioni, unici gladiatori in grado di coronare un sogno e far traboccare di gioia un popolo desideroso di conquista come quello interista; il ghiaccio iniziale è stato infranto dall’arrivo di Diego Godin a parametro zero, che avverrà soltanto a partire da giugno. Un colpo che permette ai nerazzurri di incarnare il Cholismo in virtù del fatto che l’uruguaiano sa bene i trucchi del mestiere e non ha paura di prendere per mano l’intera folla del Meazza nei momenti di difficoltà.

 I botti non sembrano però arrestarsi al flaco, anche perché l’Inter ha sicuramente bisogno di un terzino in grado di penetrare all’interno dell’area di rigore avversaria in fase offensiva.
Tra i tanti nomi che sento ripetersi fino allo stento, il mio preferito è sempre lui: Cristiano Biraghi.
Il terzino della Fiorentina sarebbe l’unico calciatore in grado di completare una linea difensiva in modo degno e soprattutto funzionale alle idee del club. Mancino di nascita e cresciuto calcisticamente nel vivaio Inter, l’ex Granada dimostra una buona corsa e un’ottima prestanza fisica, qualità necessarie per accompagnare l’azione e creare scompiglio nell’area di rigore. Per di più, essendo cresciuto nel settore giovanile nerazzurro potrebbe ritornare a Milano con la certezza di essere iscritto nella lista Uefa e disputare le sfide internazionali che lui stesso desidera. Ad avvalorare ancora di più la tenacia e la qualità tecnica del ragazzo sta la costante fiducia che il ct dell’Italia Roberto Mancini ripone nel giocatore viola; una scelta azzeccata in pieno e portata avanti con estrema professionalità anche perché chi conosce il gioco offensivo di Roby Mancio sa bene che ai tempi dell’Inter il tecnico jesino disponeva di un certo Maicon, calciatore in grado di effettuare corse straripanti, cross chirurgici e gol da favola, come quello segnato ai tempi di Mourinho contro la Juventus. Insomma, se un allenatore attento ai particolari e abile nella scoperta di talenti come Mancini punta con decisione su Biraghi per ricostruire la Nazionale del futuro, perché l’Inter non torna a pensare al suo canterano?

Una domanda alla quale è difficile dare una risposta immediata, anche perché la Fiorentina valuta il suo gioiello per una cifra che oscilla tra  15 e  20 milioni e per di più il Napoli di Carlo Ancelotti sta pensando di aggiudicarselo.
Il calcio però insegna che spesso la palla che aspetti può arrivare anche all’ultimo secondo e chissà che l’Inter non lavori in gran segreto per Biraghi sfruttando la storia e il passato del ragazzo?

Presto per dare risposte certe, ma se io fossi in Marotta il primo nome sul taccuino sarebbe proprio quello del talento della Fiorentina.