Nel mondo le persone si muovono, traslocano da un paese all'altro, alla ricerca di lavoro, di benessere e di potere garantire ai propri figli e famigliari una vita meno gravosa e più spensierata. E che ora ci si mostri contrari che le persone possano  fuggire  da zone dove la democrazia è un miraggio è ingiustificabile, e constatare che chi subisce vessazioni di ogni tipo voglia in qualsiasi modo arrivare nel nostro mondo, mi sembra un esercizio di scarsa sensibilità, oltre che una presa di posizione ideologica, dove il fattore politico elettorale gioca un ruolo primario, persino sui doveri di solidarietà e di umanità!

Se analizziamo quello che accade in Iran e in Afganistan, possiamo ben comprendere come chi vive in quei paesi, o fa il torturatore, o fa la vittima. Non c'è la via di mezzo, perché la sopraffazione agisce in ogni ambito della società degenerata da leggi e usanze che poco hanno a che fare con il dettato mussulmano. L'ideologia pervade il regime, e grazie a questa si autoassolve nel detenere il potere con la maggior ferocia possibile, fino alla distruzione della persona che a loro giudizio possa avere violato questi concetti imprescindibili. 

Masha Amini era una ragazza iraniana, che quel giorno, seguendo una brezza di vento si era leggermente scoperta i capelli, forse per respirare meglio la propria esistenza e la sua femminilità, con un vezzo che molte donne hanno di aggiustarsi la chioma, bellissima e che non può essere esibita, al pari di genitali ed altre parti anatomiche.
La furia, con la quale alcuni agenti della polizia "morale" hanno castigato tale comportamento, lascia sbigottiti. Uomini e donne di questo corpo di polizia si sono accaniti senza pietà su quella poveretta, forse perché non solo aveva violato una legge (assurda) ma presumibilmente perché era bella! Sì, perchè gli uomini per bastonarla, dovevano denudarla, e quindi potere godere di quel corpo nudo. E per le donne, probabilmente imbruttite dalla loro stessa coscienza, eseguire una punizione esemplare a chi si poteva esibirsi bella e desiderabile. E si sono sostituiti alla legge, e peggio ancora al giudizio di un processo.
Hanno eseguito processo e sentenza senza pietà, forti del potere dato da chi non sa nemmeno quali regole abbia creato, indubbiamente mostruose e incredibilmente crudeli. E la poveretta muore, tra l'indifferenza generale dei "Guardiani della Rivoluzione", ma tra lo scoramento di una popolazione che ormai non sopporta più la soppressione di ogni diritto, e di ogni libertà che in qualsiasi paese democratico sarebbero sacrosante e tra queste, la propria vita! 

E non va meglio in Afganistan, dove quando sono arrivati i Talebani, le persone che volevano scappare da tale calamità (si, perchè un regime tale è una catacomba di diritti) si appesero agli aerei mentre decollavano, sapendo di morire, ma in quel momento sapevano che sarebbe arrivata la "morte sociale".
E stranamente, entrambi i regimi si accaniscono soprattutto contro le donne. In Iran le donne possono ancora studiare, seppure con regole molto rigorose, ma in Afganistan, nonostante le promesse iniziali, le donne vengono progressivamente fatte sparire da ogni iniziativa sociale, che va dal diritto allo studio al solo potere uscire di casa da sole, seppure per potere prendere l'acqua. E tutto questo mi fa pensare a quanto sia superiore la dottrina cristiana, dove Gesù, duemila anni fa, riconobbe alle donne che incontrava il rispetto e l'amore dovuto.
Si pensi alle nozze di Cana, dove sua madre gli chiede di fare "qualcosa" e Lui, seppure sapesse che non era ancora il momento, obbedisce alla madre e disobbedendo al Padre Celeste, compie il primo miracolo. E come salva l'adultera da una sicura morte per lapidazione, ricordando che chi condanna è più peccatore di chi è giudicato, come oggi in Iran e Afganistan. Del suo rapporto bellissimo con le sorelle di Lazzaro, della Maddalena che lo segue con amore talmente forte da sfidare la violenza dei farisei e dei romani per stargli accanto. Perché le donne sanno amare come noi uomini non sappiamo immaginare! E di come solleva il problema della possibilità di ripudiare le mogli, anche solo per avere bruciato l'arrosto. E ricorda che la loro interpretazione della legge di Mosè era stata stravolta dagli interessi personali di uomini aridi e senza cuore. Perchè a quei tempi una donna ripudiata o peggio ancora vedova era condannata a morire di fame, a meno che non  potesse ancora essere utile come schiava o concubina di altri uomini. 

E veniamo al disastro di Cutro, con molte incognite ancora da svelare. Perchè nonostante la pericolosità del mare in quel momento e la segnalazione di Frontex del "barchino" pieno di persone, nessuno si muove per andare a salvare le vite che sono in una situazione palesemente di pericolo? Le responsabilità vanno chiarite! E' stato un momento di difficoltà di valutare l'effettiva pericolosità, oppure qualcuno ha dato ordini sbagliati? Il Ministro Piantedosi ha sfoderato una serie di "sciocchezze" veramente incredibili. Intanto ha negato che c'era pericolo al momento della segnalazione, il che persino i bambini di cinque anni l'avrebbero invece capito. Poi si è scagliato contro i migranti, che sono stati poco accorti e male organizzati, e non ci si mette in mare con quel tempo e quel mare. Forse il Ministro dimentica che non era un viaggio organizzato da una nota agenzia viaggi della quale ricorre la pubblicità: No A.....r, ahi, ahiai! Ma si trattava di gente in mano a delinquenti senza scrupoli, che fanno il commercio di vite umane la loro attività, conniventi con il governo di quel paese di partenza, e non può essere altrimenti. Abbiamo dato un mucchio di soldi a Erdogan, ma a quanto pare se li gode e non ci fa nessun favore.

Ma la disperazione arriva sempre a colpire le persone che cercano di scappare da luoghi dove mentre aspetti di partire ti possono violentare la moglie, seviziarti per ottenere soldi e magari farti sparire qualche bambino per ridartelo magari con un rene in meno! Oppure non rivederlo mai più!
Il viaggio di un migrante non è una scelta fatta con semplicità e a cuore tranquillo. La disperazione muove le persone e l'incognita è un brutto presentimento, ma chi parte sa che dov'è non può rimanere. E la risposta della Presidente Meloni sul diritto di migrare è sconcertante: "C'è anche il diritto di non migrare"!? E che vuol dire? Che si viene obbligati da qualcuno a migrare, come se in quei luoghi possano scegliere, magari lasciando ville dorate per fare un viaggio con il brivido di "mai dire banzai"?
Il difetto della nostra Meloni di rovesciare le domande sarà un "must" del futuro, tra queste ricordo che alla domanda se ci fosse il diritto di abortire, lei candidamente rispose: "C'è anche il diritto di non abortire"!? Anche qui, ci sono forse persone che vengono obbligate con la forza ad abortire? Perché in quel caso ci troveremmo davanti ad un reato penale, punibile già dal nostro ordinamento giudiziario.

Qui si parla di diritti civili e non di ideologie orientate all'acquisizione di voti. E poi, perché tanta considerazione per bambini che devono nascere e tanta indifferenza per quelli già nati che muoiono in mare?
Ma l'ultimo colpo di fioretto è stato quello di indignarsi perchè a suo dire si colpevolizzano le forze armate e la guardia di Finanza.
Intanto, nessuno ha colpevolizzato gli organi suddetti, quindi la subdola insinuazione parte da lei e non da altri. Se si richiede giustamente un'indagine che ricostruisca le responsabilità di quanto è accaduto, tutti gli attori coinvolti ne dovranno rispondere, dai politici ai militari, perché di chiarezza ne abbiamo bisogno, per la nostra coscienza sociale e soprattuto, per quei morti, che aspettano giustizia e verità!