Cairo e Pallotta potranno dire che, avendo rispettato le regole, hanno più diritto del Milan di giocare l'Europa League, ma i propri diritti si fanno valere con correttezza sostanziale e non solo formale.

Già Pallotta, padrone della Roma, aveva fatto pressioni sul massimo organismo europeo, perchè estromettesse il Milan dalle Coppe. Ora Urbano Cairo, gran signore come il suo collega della Roma, ha scritto alla UEFA per chiederle di affrettarsi a decidere la questione Milan. Elegante messaggio per dire che il Torino, come la Roma del resto, si aspetta di vedere rotolare la testa del Diavolo.

Ora, nessuno dei due atteggiamenti, né quello del Torino né quello della Roma, può dirsi giustificato, perché non sta scritto da nessuna parte che, nel ventaglio di sanzioni possibili, l'Adjudicatory Chamber debba irrogare proprio l'esclusione dall'Europa League del prossimo anno. A meno che, a voler essere tristemente perfidi, non ci sia qualche altra potente entità, di Roma, che veda di buon occhio un'esclusione del Milan dalla seconda manifestazione continentale, favorendo la Roma... di Roma. Il Torino, che avrebbe il suo tornaconto approdando al turno preliminare, reggerebbe il gioco e starebbe dando il suo contributo. E' un'ipotesi troppo brutta perché io stesso non la scarti. Certo che, pur scartando l'ipotesi, qualche fastidioso dubbio mi resta, specie pensando all'arbitraggio dello scontro diretto coi giallorossi nel girone di ritorno, nonchè ai commenti faziosi su quella partita nel corso della DS. In tal senso, e pensando a quella serata sgradevole, provo sollievo pensando che in Champion's siano arrivati l'Inter (il che è tutto dire, ma i due derby li ha vinti correttamente) e l'Atalanta.

Eppure, a ben pensarci, mi sembra quasi ovvia la trasformazione di tori e lupe in belve fameliche vogliose di sangue rossonero. Mi sembra ovvia, sì, pensando all'atteggiamento ambiguo proprio della società rossonera, che di fronte alle voci di baratti vergognosi con la UEFA, non ha preso una posizione, neanche blandamente, denigratrice. Mi sembra ovvia, pensando alle suonate e cantate dei menestrelli rossoneri, che di fronte all'ipotesi di un'esclusione del Milan dall'Europa League, hanno fatto di tutto per convincere i tifosi che, alla fin fine, sarebbe un bene (possibilità, ma è tutta da verificare, di un anno in più per rientrare nei parametri? potersi concentrare solo sul campionato? Altre cosette simili).

Perché allora Cairo e Pallotta, di fronte a tanta incertezza, se non debolezza, da parte dell'ambiente rossonero, non dovrebbero cercare di dare al diavolo il colpo di grazia? Sì, perché questo diavolo vincerebbe il giudizio di fronte alla Corte di Giustiza UE nei confronti della Uefa, in quanto ha il diritto comune dalla sua. Ma questo stesso diavolo si sta facendo pecora, trasformando tori e lupe in avvoltoi che ne attendono la dipartita.

Come dice Otello, quanta pena Jago...