Il Diavolo ha 3 affari combinati a metà, quindi inesistenti, perché un contratto si perfeziona col consenso di tutte le parti. La cessione del contratto di un calciatore, in particolare, richiede che siano d'accordo sia le squadre che il giocatore. Il Milan ha l'intesa con De Ketalaere, ma non con il Brugge, così come ha quella con Ziyech e potrebbe trovare quella col Chelsea, ma solo accettando l'obbligo di riscatto, laddove i rossoneri vorrebbero assicurarsi il semplice diritto.
La differenza fra le varie forme di prestito è abissale. Il prestito secco è un tira a campare, in quanto chi cede il giocatore lo scarica dal monte ingaggi per un anno e chi lo prende se ne assicura le prestazioni per lo stesso lasso di tempo. A fine anno, però, se il giocatore ha fatto male, chi lo ha prestato se lo vede tornare sulla groppa più svalutato di prima, mentre se il calciatore ha fatto bene, chi lo ha preso deve sedersi a un tavolo con la squadra titolare del cartellino. Il prestito con diritto di riscatto, invece, è un colpo per chi acquista, che controlla il giocatore, senza correre il rischio di vederselo a carico se i progetti cambiassero o se il giocatore deludesse. L'obbligo di riscatto, a sua volta, è tutto a vantaggio del cedente, dal momento che si tratta di una vendita con pagamento differito.

Su questo punto va segnalato che c'è un'eccezione ovvero quella del club acquirente in stato di grave crisi patrimoniale, decotto insomma, come il Barcellona. I catalani, di recente, sono stati schiaffeggiati moralmente dal Bayern di Monaco, che ha rifiutato di cedere loro Lewandosky in comode rate con la motivazione che non è certa la sopravvivenza del Barça nel medio periodo. Pagamento cash on the neal, contanti e sull'unghia, per usare un'espressione da mercato delle vacche. I tedeschi, saranno anche spocchiosi nell'ostentazione della propria serietà nel tenere la contabilità, ma non hanno perso l'occasione di far notare che le vittorie ottenute con spese da cicala, prima o poi potrebbero essere scontate. E se già in Spagna sono più seri che in Italia, in Germania sono addirittura maniacali, mentre nel nostro caro paese ci sono squadre con voragini di debiti ch vengono osannate per il loro mercato. Più che il Bel Paese, l'Italia sembra il paese della facce di tolla.
In ogni caso, sia per De Ketalaere che per Ziyech, occorrerà trovare un'intesa con i club titolari del contratto. Ziyech si è liberato dei procuratori, perché è arrivato a una conclusione talmente semplice da essere difficilissima da raggiungere. L'olandese di origini nord-africane, infatti, ha realizzato che basta uno studio legale di un certo livello per avere una consulenza sulla proposta contrattuale e sulla stipula del contratto. La presenza di agenti, in tal senso, non è essenziale, almeno se un essere umano è in grado di sbottonarsi da solo quando va alla toilette. La decisione, comunque, potrebbe facilitare il passaggio di Ziyech al Milan, perché riduce le prebende da pagare, venendo meno quelle, spesso infami, da corrispondere ai procuratori. Però potrebbe favorire il passaggio del giocatore ad altre squadre, no?
Molto più della trattativa col Bruges per De Ketalaere, quella col Chelsea per Ziyech somiglia a una partita di poker, col Milan che punta molto sul calciatore, ma che attenderà il trascorrere dei giorni, considerando che non ci sono in giro molti soldi e che, a parte Psg e qualche società di Premier, anche 11-12 milioni sono una cifra altissima
(vedi passo indietro del Brugge per Muriqi della Lazio, dissimulato dalle perplessità sollevate in sede di visita medica).
Diciamo che il Milan rischia molto su Ziyech, ma credo che lo sappia e monitori altri giocatori simili, altrettanto bravi, che potrebbero non accasarsi per le pretese eccessive dei propri club. Come faceva notare Totò a Enzo Turco in "Miseria e nobiltà", un vecchio cappotto non è il paltò di Napoleone, per il quale puoi chiedere una fortuna.

All'inizio dell'articolo ho parlato di 3 affari combinati a metà. Non mi sono certo dimenticato di Sanches! Il Milan ha un accordo con il Lille per una cifra onesta, ma non quello con Mendes (Sanches conta 0 nella trattativa che lo riguarda, perché quando ci sono in ballo i giocatori di questo procuratore, come a suo tempo quelli del povero Raiola, conta la volontà dell'agente). Il motivo per cui il Lille si accontenta di cifre oneste è lo stesso per cui Mendes chiede la luna come ingaggio. Il contratto del giocatore scade fra un anno e fra un po' di mesi il procuratore potrà venderne le prestazioni chiedendo prebende da nababbi tanto per Sanches, quanto per sé. Se Mendes accetta un trasferimento di Sanches ora, deve chiedere per sé e per il giocatore una cifra adeguata, magari inferiore a quella che chiederebbe fra un anno, ma comunque paragonabile. 
In tal senso, il Milan deve fare una scelta politica. Può turarsi il naso e investire su calciatore e procuratore, magari coprendo d'oro anche Leao. Allo stesso modo, può continuare il gioco del tiro alla fune con Mendes contando su un paio di fattori. Il primo riguarda Leao, che ha un contratto fino al 2024, quindi al momento si deve sparare le prossime stagioni in rossonero e dando il massimo, per giunta, allo scopo di mantenere alto il proprio valore di mercato. Andava blindato un anno fa, quando lo si considerava un oggetto misterioso, ma è inutile piangere sul latte versato. La seconda considerazione riguarda Adli, che numericamente completa il reparto rossonero ed è bravo, ma potrebbe avere bisogno, come Tonali, di una stagione di ambientamento. 
Ripeto, si tratta di scelte politiche, le quali alla fine non saranno indolori in nessun caso. Se si decidesse di cedere alle pretese di Mendes, allora la cifra tecnica della squadra ne beneficerebbe per qualche anno. Tuttavia, ci saranno due anomalie nel monte ingaggi, che senza essere Ronaldo o Messi, faranno salire gli ingaggi degli altri o rischieranno di farli salire. Se si decidesse di mandare Mendes a mietere il grano, allora bisognerebbe puntare tutto su Adli. Insomma, una sana... anzi insana partita di poker.
E la cura dimagrante? E' quella che la società sta mettendo in atto per liberarsi delle zavorre accumulate nei mercati precedenti senza perderci o senza rimetterci troppo.
Duarte
resterà in Turchia nella squadra in cui ha giocato im questa stagione, quella che ha il nome che ricorda un medicinale. Non porterà tantissimi soldi, ma più di nulla e una possibile percentuale sulla rivendita. Le percentuali sulla rivendita sono qualcosa di aleatorio che può non maturare, se il giocatore non viene rivenduto e conclude la carriere nel club cui è stato ceduto oppure se va via gratis et amore dei a fine contratto. Può essere ridotta con l'escamotage della cessione a titolo di prestito con obbligo di riscatto, vedi l'operazione Pessina tra Atalanta e Monza. Insomma, se arriva qualcosa bene, altrimenti ciccia.
Maldini Daniel,  va via in prestito per dimostrare di non essere un oggetto misterioso, come purtroppo potrebbe far sospettare il rendimento di questa stagione. Caldara è a un anno dalla fine del contratto, per cui finirà per fruttare solo il risparmio dell'ingaggio, che è alto. E' apprezzato da diverse squadre e, forse, sarebbe convenuto tenerlo, ma è stato bocciato e... amen, no rientra più nel progetto. Castillejo e Bakayoko sono i classici casi di giocatori che vorresti (e forse potresti) vendere, ma che non hanno voglia né interesse di andare via. 
Proprio Bakayoko è un errore della società o del tecnico, se non di entrambi, né più né meno del mancato rinnovo di certi calciatori prima della consacrazione.
Nel Milan di Gattuso aveva fatto bene davanti alla difesa, spalle alla propria porta, come frangiflutti che appoggiava la palla a Paquetà o Chala o comunque al chi si trovava vicino. Nel gioco di Piolli gli è stato chiesto di giocare spalle alla porta avversaria per girarsi e impostare l'azione o per triangolare in velocità, alla Kessie diciamolo pure. Non è portato per farlo, ma non ci si poteva pensare prima di trattare settimane con il Chelsea e obbligarsi a tenerlo almeno 2 anni? 
Comprare è bello e fa bella la società, perché i tifosi applaudono e sognano sotto l'ombrellone. Ma poi finisce che molti di questi colpi diventano zavorre di cui devi liberarti.
Se l'Inter si è ritrovata con Vidal , Correa e Dzeko, anche il Milan ha le sue maniglie dell'amore di cui disfarsi. Nel caso di Baka, poi, si tratta di una maniglia che prende tanto tanto proprio come gli esuberi nerazzurri.

Una cosa, di certo, sarebbe sbagliata e mi riferisco al defilarsi dalle proprie responsabilità. Il Milan non è cresciuto in questi due campionati per vincere il campionato e poi nascondersi. Può essere utile deviare le attenzioni dei media su Inter e Juventus, ma sarebbe un segno di debolezza psicologica. Se hai vinto devi accettare il ruolo di campione in carica, senza fare il pianto e dire che sono favoriti gli altri.