Prima di ogni considerazione, riportiamo la formazione rossonera che ieri ha travolto per 0-5 i poveri padroni di casa del Wolfsberger, comprensiva di tutti i numerosi cambi operati da Pioli nel secondo tempo. Maignan (16'st Mirante); Calabria (16'st Florenzi), Kalulu (32'st Coubis), Tomori (16'st Gabbia), Hernández (16'st Ballo-Touré); Bennacer (16'st Bakayoko), Krunić (16'st Tonali); Saelemaekers (32'st Gala), Adli (16'st Díaz), Leão (1'st Messias); Rebić (16'st Lazetić).

Solo Tătăruşanu e Brescianini, non certo i migliori in Ungheria, sono stati lasciati in panchina. Un caso o una punizione? Vedremo nelle prossime amichevoli. In realtà, Brescianini era sembrato più che altro in balia del relax sonnolento con cui hanno giocato i compagni. Il portiere rumeno era, invece, apparso irritante nella sua mancanza di reattività su tutti e 3 i gol dei magiari. Cerca la cessione? Se fosse vero, potremmo dire che c'è modo e modo di ottenerla. Quello visto in Ungheria è il peggiore.

La formazione scesa in campo era molto vicina a quella titolare e lo è rimasta, sostanzialmente, fino al quarto d'ora della ripresa. Nell'intervallo, Leao è rimasto negli spogliatoi a titolo precauzionale, sostituito da Messias, ma si era comunque molto prossimi alla formazione migliore. Era evidente la volontà di Pioli di riscattare lo scivolone contro una cenerentola del non prestigioso campionato ungherese. Vista poi la grinta dei giocatori, possiamo dire che la volontà del tecnico era anche la loro. Il Milan deve finirla una volta per tutte con questi scivoloni quando incontra oneste scamorze. Sarebbe una gran cosa, perché i detti scivoloni possono compromettere una stagione e la bontà del gran lavoro fatto finora. Perché quando vinci uno Scudetto dopo 2 anni e mezzo di lavoro, vuol dire che hai operato in maniera efficace. Ridurre gli scivoloni contro le meno forti vorrebbe dire renderlo anche efficiente.

Il Diavolo era infuriato, con l'evidente rabbia di chi sente bruciare l'ultima sconfitta, ma la furia non è andata a scapito di freddezza e concentrazione. Il Milan non si è lasciato sorprendere nei primi minuti dai padroni di casa, come era successo invece con lo ZTE. Ha macinato presto tanto gioco, con il Wolfsberger che non ha pressato alto, come avevano fatto i magiari, ma che si è attestato nella propria metà campo rendendo densa l'area di rigore. In tal senso, i rossoneri hanno lavorato ai fianchi gli avversari in attesa di piazzare la stoccata del knock-down. Leao è andato vicino alla rete un paio di volte. La pazienza. in questo caso, ha pagato poco prima del 40°, quando Calabria ha visto la difesa austriaca in linea, tranquilla perché c'era il solo Leao defilato sulla sinistra. Il difensore, con un lancio al bacio, ha trovato il compagno sul filo del fuorigioco.  Questi si è ritrovato il pallone leggermente arretrato, Ciò ha tratto in inganno il suo marcatore che ha rallentato quell'attimo sufficiente per rimanere in surplace nel momento in cui Leao si è portato avanti il pallone con un colpo alla Savicevic. Tocco morbido a saltare il portiere e gol di quelli che fanno impazzire le fanciulle sulle spiagge di Copacabana.

La stoccata rossonera si è rivelata un fiero colpo, di quelli che lasciano intontiti i malcapitati quando li subiscono. Infatti, prima che l'arbitro mandasse tutti al riposo, un triangolo perfetto nella sua geometria euclidea ha mandato Rebic in gol. Saelemaekers l'ha toccata a destra per Adli che, in posizione di ala, ha tracciato una retta da manuale. Il tratto di matita ha attraversato l'area fino a trovare l'incursione dell'attaccante croato dalla mancina.

Lo schema del secondo gol si è ripetuto nella ripresa a fasce invertite per lo 0-3. Sulla sinistra, Saelemaekers e Theo Hernandez hanno disegnato il solito triangolo per l'incursione da destra del nuovo entrato, Messias, uno dei giocatori più sottovalutati della storia del Milan. Pioli ha rivoltato la squadra al minuto che ama di più, il 16°, ma non prima che Adli seglasse la sua prima rete in rossonero, dopo un'azione prolungata nell'area del Wolfsberger. Saelemaekers aveva battuto a rete verso la porta sguarnita, ma c'era ancora un avversario sulla linea. Il francese giunto dal Bordeaux ribadiva con sicurezza per lo 0-4. Anche il Milan stravolto dai cambi, comunque, è riuscito a incrementare il punteggio con un colpo di testa di Matteo Gabbia, che la metteva nell'angolo. Con l'incornata concretizzava un lancio in diagonale molto zuccherato di Ballo-Touré.

Fra la fine della prima fase e il 90°, il Wolfsberger produceva 4-5 progetti di palle gol, nel senso che erano azioni che creavano un po' di allarme nella difesa rossonera, senza poter essere definite veri e propri pericoli. Mirante, subentrato a Maignan e apparso molto più sul pezzo di Tătăruşanu contro lo ZTE, si opponeva bene in un paio di occasioni. Nel complesso, gli austriaci sono riusciti solo a mulinare le braccia.

Dal punto di vista tattico, è da notare che, nella prima fase, Adli è stato schierato a destra, per non intasare la fascia mancina dove imperversavano Hernandez e Leao. Giocava da interno destro dinamico, in quanto Saelemaekers, formalmente esterno, si accentrava per consentire al francese di allargarsi sulla fascia e mettere regolarmente in difficoltà i poveri austriaci. Nel secondo tempo, con l'ingresso di Messias al posto di Leao, Adli si è accentrato sul centro-sinistra, giocando per un quarto d'ora altrettanto bene e andando al gol. E' un talento duttile, che deve ancora essere visto in posizione più arretrata, dove per passo e visione di gioco, potrebbe anche essere un elemento alla Falcao. Ma è presto per dirlo, in quanto la posizione arretrata richiede un'efficienza in copertura che finora non è stata ancora messa alla prova. Lasciamo crescere questo ragazzo con calma, perché il calcio di agosto è una cosa, mentre quello dei 3 punti o del dentro/fuori è un'altro. Potrebbe essere necessaria una stagione perché si inserisca davvero, come è accaduto per Tonali. Bene tutti, comunque.

In un certo senso, ZTE e Wolfsberger possono essere definiti impegni utili per avere gambe, riflessi e concentrazione a puntino in vista dell'Udinese. E' stato più spregiudicato lo ZTE con il pressing alto e l'aggressione a sorpresa nei primi minuti. Si è rivelato più guardingo nel difendere il Wolfsberger. Entrambi hanno preso l'impegno molto molto molto seriamente. ZTE e Wolfsberger sono comprimarie in campionati non molto pregiati, quello ungherese e quello austriaco, ma hanno messo subito il Milan di fronte alla grinta di chi, sapendo di essere meno forte, vuole farsi valere contro l'avversario più quotato. Nel campionato italiano, l'Udinese vorrà fare anche i punti, ma in questa fase della preparazione, può già essere utile avere incontrato chi vuole ben figurare e non uno sparring partner annoiato. La sfortuna del Wolfsberger rispetto allo ZTE è stata di incontrare il Diavolo in versione tigre ferita. Capita.

Quanto a De Ketalaere, l'offerta del Milan si sta avvicinando piano piano ai 35 milioni più bonus che aveva offerto il Leeds. Si aspetta la fumata bianca, ma è probabile che Maldini debba alzare ulteriormente la cifra, anche per quel che riguarda la parte fissa. Il dirigente rossonero lo sa da un mese e mezzo, perché è una banale legge di microeconimia quella per cui, se c'è concorrenza dal lato della domanda, il prezzo sale. Non ci si può aspettare che il Bruges, con 37 milioni complessivi offerti dal Leeds, venda addirittura al ribasso. In questo l'atteggiamento dei belgi è comprensibile. Maldini però sta arrivando alla cifra fatidica con lentezza snervante, perché se si fosse presentato con la stessa cifra proposta dagli inglesi, il Bruges sarebbe scattato immediatamente a 40, se non di più, sostenendo di non aver mai accettato formalmente quanto proponevano i bianchi di Leeds.

Vedremo a quali condizioni si concluderà questa vicenda, perché per altri acquisti, vari ed eventuali, ci si muoverà solo dopo la conclusione dell'affare De Ketalaere. Ciò è evidente.