Il Milan dopo 7 anni è tornato dove gli compete e lo fa con una prova di forza contro la compagine più in forma dell'ultimo periodo di Serie A. Ora è dunque tempo di fare sul serio. La rinascita ufficiale del Milan passerà dunque da questo mercato, il primo dopo tanto per assorbire l'impatto della Champions League. E questa rinascita del Diavolo passerà idealmente dal numero perfetto, fedele alla Trinità.

Tre sono gli uomini di punta che dovranno cambiare questo Milan emme-dipendente: Moncada, Maldini e Massara.
Tre sono gli anni di Elliott che hanno portato nuovamente il Milan dove gli compete.
Tre sono le problematiche principali di questo Milan: assenza di un centravanti affidabile, assenza di giocatori che saltino l'uomo e mancanza di elementi che assistano la punta in termini di goal.
Tre quindi sono gli innesti che porterebbero il Milan a completarsi: una punta, un trequartista post Calhanoglu e un'ala destra con goal e dribbling.
Tre nomi che faranno comodo a questo Milan e che a mio modesto parere risolveranno le problematiche: De Paul, Stengs e Hlozek.
Il Milan quest'anno è sembrato inarrestabile quando si trovava ad affrontare in trasferta le sue avversarie, registrando un record che solo City e Real Madrid sono riusciti ad eguagliare. Un record frutto di equilibrio e costanza, ma anche di una predispozione delle squadre in casa a concedere maggiori spazi. 
A questo Milan inarrestabile, fa specchio il brutto anatroccolo, capace in casa di portare un bottino di sole 11 vittorie sulle 25 disponibili tra tutte le competizioni. Un dato allarmante senza dubbio che insieme all'inspiegabile enorme quantità di infortuni muscolari rimediati durante l'anno, hanno messo in serio rischio la qualificazione quando il Milan sembrava in lotta per lo scudetto. 

Ma ritorniamo al punto focale: i tre innesti.
Partiamo dal trequartista. Calhanoglu si è dimostrato elemento di grandissima quantità all'interno dello scacchiere rossonero. Risulta un fulcro fondamentale. Tante le occasioni create, tanti gli assist sfornati, tanti i cambi di gioco che hanno permesso azioni pericolose, quindi un elemento di spicco nella cavalcata rossonera, questo al netto dei pochi goal sfornati e dei corner spesso e volentieri non all'altezza del piede del turco. La sensazione è che come per Donnarumma, sostituito egregiamente da Maldini & co., il turco lascerà i rossoneri. Perché chiede troppo e perché Maldini è stato chiaro: nessuno impone nulla a questo Milan.
Il sostituto più incline a sposare il dettame tattico di Pioli è il tanto acclamato De Paul. Giocatore totale e miglioria rispetto al già fondamentale Calhanoglu. Stiamo parlando di un giocatore capace di fare da raccordo tra i reparti, di sfornare assist per i compagni e di garantire sacrificio proprio come il collega turco. L'argentino però offre possibilità maggiori in termini tattici, garantisce goal, al netto dei rigori segnati (3), sa saltare l'uomo come pochi in Serie A, dando quella superiorità numerica che manca al Milan e sa prendere falli importanti per calciare punizioni che il Milan normalmente ottiene con meno facilità. Un giocatore che senza dubbio farebbe fare un salto di qualità evidente al Milan.

Davanti invece il discorso è figlio di un accordo vicino con Giroud, giocatore che saluto con positività, a differenza dell'arrivo di Mandzukic lo scorso inverno, acquisto scellerato da parte della dirigenza rossonera. La punta manca al Milan, ma non perché non ce l'abbia, Ibra il suo ancora lo fa, ma perché non garantisce minimamente la presenza costante che un giocatore più giovane e integro potrebbe garantire. Giroud è giocatore che ancora dà sicurezze, si fa trovare pronto, sa far salire i compagni e creare spazi, sa segnare e ha una mentalità vincente. Ma non basta. Parliamo pur sempre di un 34enne e il Milan deve pensare al suo futuro e se Vlahovic è una mira decisamente ottima, bisogna anche pensare che il Milan possa garantirsi un solo grande colpo (De Paul), quindi virare su giovani che abbiano mostrato qualcosa e che costino meno del serbo è sicuramente un'opzione valida. Hlozek per me rappresenta un elemento in crescita nel panorama europeo e con margini di miglioramento che a fianco di Ibra e Giroud potrebbe crescere esponenzialmente e ha le caratteristiche giuste per ottenere spazio nel nostro campionato.
Infine a destra, l'ala destra del Diavolo, quella che vede tanto tanto sacrificio, ma poco poco apporto in zona goal. Salvo improbabili scenari, Castillejo lascerà i rossoneri e al Milan serve assolutamente incrementare dribbling e goal per poter pensare di riuscire a scardinare le difese chiuse e con pochi sbocchi.
In questo senso, oltre al già citato Adli dai giornali, anche se la sensazione è che si tratti di un rinforzo in termini di numeri come successo con Kalulu, vedendo qualche partita dell'Az Alkmaar mi sono innamorato di un giocatore: Calvin Stengs. Giocatore in orbita Italia, già l'Atalanta ci sta pensando (fucina abile a scovare talenti), ha dimostrato di saper segnare e far segnare. E' freddo davanti la porta, non si limita a crossare, prova anche l'affondo in area, inoltre spicca per spirito di sacrificio, in quanto intelligente nel posizionarsi sulle line di passaggio e pressando alto. Degna di nota anche la visione di gioco, non è un caso che abbia un alta percentuale di passaggi lunghi riusciti. 
Le caratteristiche che però mi hanno colpito di più sono due: la facilità con cui Stengs salta l'uomo e l'abilità con cui Stengs riesce a vedere il compagno e a servirlo con precisione in profondità.
Un trittico di nomi che potrebbero garantire la permanenza del Milan in Champions League e che al contempo mettano le basi per una crescita costante. Fermo restando che dalla cintola in giù i titolari siano scelti (Bennacer, Kessie, Theo, Calabria, Kjaer, il riscatto di Tomori e il nuovo Maignan) e che poi ovviamente passerà molto anche dalla panchina che andrà puntellata. 
In quest'orbita infatti, nonostante l'importante cambio di rotta in termini di introiti, tra Serie A e CL, non basterebbe a prendere quei tre e al contempo puntellare la squadra, quindi un sacrificio o due potrebbe essere comunque necessario e in questo senso, le uscite di Leao e Romagnoli potrebbero portare liquidi importanti. 
Leggendo recentemente in un forum ho visto un utente che in seguito ad un'analisi dettagliata sugli introiti, sulle voci e sulle possibilità di mercato, ha stilato una rosa del Milan, rosa che condivido in gran parte e che modifico per qualche innesto. 

Portieri: Maignan, Mirante, Plizzari. Difensori Centrali: Kjaer, Tomori, Gabbia, Caldara, Pezzella. Terzini: Dalot, Kalulu, Theo, Calabria. Mediani: Kessie, Tonali, Bennacer, Kokcu. Ali: Rebic, Hauge, Adli, Stengs, Saelemaekers. Trequartisti: De Paul, Diaz, Olzer. Punte: Ibrahimovic, Giroud, Hlozek. 

Voi che ne pensate? Sarebbe fattibile una rosa così costruita, contando che il Milan dalla CL tra ingresso, market pool, meriti storici e vincita media ai gironi, più la Serie A porterà a casa qualcosa come 70mln? Al quale aggiungere i soldi recepiti dalle cessioni.
Il mio rimane un gioco fine a se stesso, ma il gioco del calciomercato è troppo affascinante per non assecondarlo.