La vittoria di Roma ha restituito all'INTERNAZIONALE il suo prestigio e le sue ambizioni, riscattando di fatto una stagione di alti e bassi. Non ci sono più scuse, né il FPF può condizionare la campagna acquisti né i giocatori possono sentirsi mortificati dalla dimensione della squadra, il confine è stato varcato.

L'Inter è tornata con dignità nell'Europa che conta, e ora, conta restarci con dignità.
E' tempo che la società cominci ad investire i capitali che aveva promesso. E' passato il tempo dei mezzi giocatori e delle toppe da mettere qua e là, la Champions non fa sconti a nessuno, non si cura del tuo passato, se non sei all'altezza ti respinge senza pietà.
"Alea iacta est", ossia "il dado è tratto", disse Giulio Cesare dopo aver varcato il Rubicone, consapevole delle conseguenze delle sua azioni e del fatto, che queste, avrebbero cambiato per sempre il suo destino.
Il destino dell'Inter non è quello di una comparsa, ma bensì quello di una protagonista. Il doppio impegno non può essere sopportata da una rosa come quella di quest'anno, ossia corta e incompleta.

Certamente gli acquisti di DE VRIJ, ASAMOH e L.MARTINEZ sono un buon inizio, ma i problemi che persistono sulle fasce e a centrocampo, da almeno cinque anni, devono essere assolutamente risolti. Che si proceda dunque a riscattare RAFINHA, che da subito ha mostrato affetto per la maglia, e CANCELO che è un giocatore con un'ampio margine di miglioramento.

La scalata al vertice richiede sacrifici economici, si è sempre detto che: "chi più spende meno spende", quindi basta buttare soldi per incognite come DALBERT, GABIGOL o J.MARIO, se  non riusciamo a contendere lo scudetto alla Juve in campionato non possiamo illuderci di poter vincere la Coppa in Europa.
Occorrono quindi dei titolari e delle riserve all'altezza del compito, occorre una rosa di qualità e  di quantità, occorre reclutare i migliori giovani in circolazione del nostro campionato, giovani come CHIESA, VERDI, TONALI e BARELLA, ma anche giocatori affermati come possono essere POLITANO e BERARDI, occorre non farsi mancare nulla perchè la Juventus ha una rosa di due squadre e finchè continuerà a vincere, o meglio, a dominare, rimarranno solo le briciole per gli altri.

Non basterà puntare ancora una volta al quarto posto per ottenerlo, dobbiamo alzare l'asticella per non fare la fine del Milan di quest'anno. Dobbiamo puntare, da subito, allo scudetto per essere sicuri di qualificarci almeno in zona Champions, risultato che dovremo ottenere con continuità per restare competitivi, o volete altri sei anni di oblio?

Sarà importante anche individuare delle bandiere all'interno del nostro gruppo, così da consolidarlo nel tempo, garantirci una soluzione di continuità e dare dei punti di riferimento ai nuovi arrivati. Il che vuol dire: teniamoci stretti i vari HANDANOVIC, ICARDI, BROZOVIC e PERISIC che oramai conoscono l'ambiente e le difficoltà del nostro campionato.

Spero che le lacrime di Steven Zhang siano di commozione e dovute al fatto che si senta realmente parte del nostro mondo, ma va bene anche se dovesse trattarsi di lacrime dovute al pensiero di dover staccare tanti, ma tanti grossi assegni... in ogni caso, queste lacrime di Maggio, non fanno male come quelle di qualche anno fa...

Il dado è tratto, quale sarà il nostro destino?

Comunque, ora e sempre... AMALA!