Ormai siamo nell’epoca delle mode del momento, dei vizi, dei gossip, dell’apparire a discapito dell’essere, dei social networks, dove si vive di ostentazione, invidie e cattivi esempi dilaganti( il fascino del male…). Purtroppo anche il nostro calcio ne subisce il fascino e non ne è esente, i video di Nainggolan, l’ostentazione di Ronaldo, la vita social della premiata ditta Wanda-Icardi, le esasperanti ed esasperate polemiche arbitrali, che spesso, per quanto assurdo, sfociano anche in violenza assurda e gratuita.

Tutto ciò, da qualche anno a questa parte, sta sempre più togliendo spazio alla parte prettamente tecnica e ludica del gioco del calcio. Le nostre trasmissioni sportive fanno vedere gli highlights delle partite, qualche breve commento, per poi parlare tutto il tempo o quasi, del selfie di quel calciatore, del video rubato all’altro, l’uscita notturna, la vita d’orata delle compagne, e le immancabili polemiche arbitrali ovviamente.

 E così, in un contesto del genere, vien da se che gente come Balotelli che ne ha fatte di ogni, il ninja Nainggolan apparso in alcuni video dove non è molto in se, come Ibrahimovic campione in campo, ma anche in arroganza, diventino idoli dei ragazzini.

Poi però all’improvviso, senza una spiegazione logica, senza un perché, le nostre vite vengono stravolte da tragedie alle quali appunto non trovi spiegazioni e che non riesci ad accettare( e come si fa?), ultima, ma solo in ordine di tempo, la tragedia del ponte Morandi a Genova. Quella tragedia, oltre a spazzare via il ponte, ha portato via con se 43 persone, i loro sogni e inevitabilmente anche quelli dei loro cari che si sono visti privare dei loro affetti.

Tra loro c’è Luca Donaggio, 20anni, giovane calciatore del Vado( eccellenza ligure), sicuramente un ragazzo come altri, con i suoi vizi e le sue virtù, e magari anche lui vittima della superficialità con cui un po’ tutti ci approcciamo alla vita. Luca nel crollo del ponte ha perso il papà Giorgio. Come si dice in questi casi, la vita continua( facile a dirsi…), e Luca si fa forza e va avanti riprendo la sua vita quotidiana, compreso l’attività agonistica. Il Vado ha iniziato da poco la sua stagione, il campionato è ancora fermo, solo un paio di gare ufficiali di coppa Italia di categoria, qualche spezzone di gara fino ad ora, o meglio fino ad un paio di giorni fa, quando il Vado scende di nuovo in campo, in casa dell’Albenga. Stavolta Luca gioca titolare, ma la partita è un incubo. Finisce il primo tempo, l’Albenga è avanti 2-0. Tornano le squadre in campo, come spesso accade in questi casi, nella speranza che lo strazio finisca al più presto. Ma qualcosa è successo, quelle cose che non hanno spiegazione, siamo al 20’, Luca ha ribaltato l’Albenga, il Vado ora sta vincendo 3-2, che sarà anche il risultato finale.

Luca da persona sensibile e modesta, con occhi lucidi, dedica i gol al padre, come tutti i suoi gol futuri, dicendo: “questa non è farina del mio sacco…”, sentendosi guidato da qualcosa più grande di lui.

Nell’epoca dell’apparenza, dell’ostentazione, e dei cattivi esempi, sarebbe bello ambire a diventare Luca Donaggio, anche se rappresenta più una goccia nell’oceano, e da domani si tornerà a idolatrare il Balotelli di turno… ma lasciateci almeno l’illusione…