La Juve ha un ottimo fatturato, ma che non potrà mai arrivare a quello di alcuni top club europei.
Tuttavia nel calcio, come nella vita del resto, i soldi contano fino ad un certo punto. Di conseguenza il fatturato della Juve è più che sufficiente per vantare ambizioni europee senza complessi di inferiorità, magari colmando il gap con un progetto tecnico più in linea con gli standard europei e con competenza (e lungimiranza) in sede di mercato.
Intanto sarebbe auspicabile formarsi i campioni in casa con una sorta di "cantera" piuttosto che investire decine e decine di milioni su profili di calciatori che non vedranno mai la maglia della Juve.
In fondo, levati quei 13-15 potenziali titolari che un grande club deve per forza avere, è sempre meglio buttare nella mischia un giovane (come si fa in Europa) che affidarsi a pensionandi di cui già si conosce il rendimento e che, troppo spesso, il meglio lo hanno già dato.
Senza dimenticare la differenza di stipendio tra un 35nne e un giovane che viene dalla primavera. Ma soprattutto una società forte e ambiziosa come la Juve non può trascurare la guida tecnica. Piuttosto sarei curioso di sapere cosa pensano i vari Agnelli, Marotta, Nedved ecc. quando assistono a partite in Europa giocate con grande intensità e per novanta minuti, con squadre che attaccano anche con 3 o 4 gol di scarto, e poi guardano i bianconeri che giochicchiano fino al vantaggio e poi tutti dietro la linea della palla cercando di narcotizzare l’avversario. Eppure cominciano ad essere tante (troppo) le occasioni in cui la Juve ha dimostrato di avere la forza per giocarsela alla pari con chiunque ma ogni volta che ha smesso di giocarla per gestirla ha collezionato solo rimpianti, denotando una mentalità più da provinciale che da grande squadra.