Quale credibilità può ancora avere l'AIA dopo il comunicato giustificativo sugli accadimenti dell'Allianz Stadium (poichè trattasi di "giustificazione" e assolutamente non di "spiegazione")?
Perchè è proprio dando credito, e ritenendo veritiera, la giustificazione espressa dall'AIA sul fuorigioco erroneamente segnalato nei confronti di Leonardo Bonucci che si capisce quanto sia poco credibile (e oltremodo poco verificabile) l'operato dei fischietti italici (VAR e AVAR compresi).
L'AIA ha spiegato che, in quel match, non vi erano immagini che potevano "verificare" la posizione di Candreva dichiarando implicitamente che:

1) VAR e AVAR hanno commesso l'errore di intervenire su una decisione presa dalla terna arbitrale (il Guardialinee tiene bassa la bandierina e va verso il centro del campo mentre Marcenaro fischia la convalida del gol) senza aver compiutezza della reale situazione in campo. E facendolo hanno, nei fatti, silenziosamente modificato i poteri" di VAR e AVAR", passando da "il VAR e AVAR possono solo dare comunicazione all’arbitro, intervenendo in aiuto, e non sostituendosi al direttore in campo" al "il VAR e AVAR possono intervenire sostituendosi al direttore in campo". Questo poiché il VAR, richiamando all'OFR il direttore di gara per verificare se la posizione di Bonucci fosse di fuorigioco attivo o passivo, ha dato per assodato l'esistenza fuorigioco del difensore. Ed è proprio quel "dato per assodato" la vera "sostituzione decisionale del VAR sul direttore di gara" poiché l'arbitro, ed il guardalinee, non avendo ravvisato alcun fuorigioco avevano convalidato la rete che invece, nei fatti, viene annullata dalla decisione del VAR di considerare la mancata segnalazione del fuorigioco quale “chiaro ed evidente errore” e/o “grave episodio non visto”.

2) Non vi è equità, tra una partita e l'altra, poichè, come emerso nella giornata di ieri, vi sono partite in cui si utilizzano solo 12 telecamere ed altre in cui se ne utilizzano di più (fino a 18). E questo è alquanto inquietante poiché certifica una totale disuguaglianza, tra partita e partita, della "funzionalità" del VAR. Dopo oggi come si può dire che il Var "funzioni" tanto in una partita seguita da 18 telecamere quanto in una partita seguita da 12? Dopo oggi si è "reso palese" che vi sono le "fasce" di copertura VAR... se si ha fortuna il var "funziona" al 100% altrimenti a "funzione ridotta" (meno campo coperto). E questa "disparità" di "capacità arbitrale" (o meglio di capacità d'assistenza VAR) mina pesantemente la credibilità del VAR stesso, nonché della regolarità delle partite (...se fosse successo in una partita "a 18 telecamere" il fuorigioco non sarebbe stato fischiato... ma purtroppo era a 12...).
E a questo, per dimostrare ancora una volta (come se ce ne fosse bisogno) l'autoreferenzialità dell'AIA e l'incapacità della stessa associazione di fare autocritica, va aggiunta l'incredibile decisione di non sospendere Arbitro, VAR e AVAR della partita incriminata.
Decisione incredibile, ed inaccettabile, poichè:
1) VAR e AVAR intervengono senza aver la certezza di “chiaro ed evidente errore” e/o “grave episodio non visto” dall'arbitro di campo  (quindi l'errore c'è ed è grave in quanto "modifica implicitamente" la possibilità di intervento di VAR e AVAR).
2) L'Arbitro rivede la propria decisione sconfessando l'operato suo e del proprio collaboratore di campo (il guardialinee che, giustamente, non aveva segnalato alcun fuorigioco), applicando una decisione che, nei fatti, si è dimostrata errata oltre ogni ragionevole dubbio.
E questi sono errori che, per la credibilità del "risultato sportivo", non possono esser non sanzionati poichè (immagini esistenti o meno) trattasi di due decisioni che hanno influito direttamente e sostanzialmente sul risultato del campo.
In un qualsiasi altro paese, ieri, l'AIA avrebbe ammesso le proprie responsabilità, chiesto scusa alla società di fatto danneggiata, e proposto lei stessa la ripetizione della partita (come ad esempio già accaduto in Bundesliga), nonchè sospeso immediatamente gli autori dell'errore fraudolento (fatto volontariamente o meno non ha alcuna importanza. La responsabilità delle decisioni prese, appunto per rendere credibili tali decisioni, deve prevedere "pene sospensive" garantite ed automatiche).
Inoltre, appunto per trasparenza e credibilità del "risultato sportivo", un'associazione seria avrebbe immediatamente reso disponibili gli audio tra Campo e sala VAR (magari mettendo tutti gli audio a disposizione dell'opinione pubblica... è ancora un mistero perchè tali audio debbano esser secretati...).
Invece siamo nuovamente di fronte ad un "errore senza patria potestà" con l'unica proposta da parte dei "fallaci" vertici dell'AIA di anticipare l'utilizzo del "fuorigioco semi-automatico". 

Ma del resto, e chiudo, l'AIA dimostra ancora una volta quanto sia incapace di vivere il proprio ruolo di "coadiuvante" cercando un protagonismo dannoso e irritante (passi la battuta de: "gli arbitri devono capire che sono come un "contorno". Importante per esaltare e completare un buon secondo piatto... ma nessuno va al ristorante per il contorno... al ristorante ci si va per le portate principali... ovvero i giocatori in campo, non gli arbitri").