Il troppo stroppia, la pazienza ha un limite...

Parole, frasi che sembrano essere sempre più presenti nella testa, tra i pensieri di uno stakanovista, di un allenatore che ha voglia e sete di vittoria, ma che allo stesso tempo ogni giorno che passa si vede tarpare le ali: Maurizio Sarri è pronto a fare un passo indietro.  
Ebbene sì, in queste ultime ore sembra aver preso quota un possibile addio del tecnico toscano dalla panchina biancoceleste. Un fulmine a ciel sereno per molti tifosi che fino a qualche mese fa stavano coronando il sogno di rivedere la Lazio tra le squadre più forti della nazione. Ma siamo proprio sicuri che questo fatto sia frutto di una decisione presa in queste ultime ore? Per molti questo potrebbe essere un Déjà vu.

Analizziamo passo dopo passo e cerchiamo di capire come si stia arrivando ad un punto di non ritorno.

Era l'estate del 2021, la panchina della Lazio rimase orfana poiché dopo diversi incontri per il rinnovo di contratto, tra il presidente Lotito e Simone Inzaghi, si arrivò ad una decisione che vide il tecnico piacentino lasciare Roma dopo più di vent'anni (tra carriera da calciatore e quella di allenatore) per scegliere di allenare l'Inter. Questa fu una vera e propria scossa per l'ambiente, che non solo perse un ottimo allenatore con cui sono arrivati 3 trofei, ma anche una bandiera. Una decisione quella di Inzaghi che non tutti apprezzarono, molti lo attaccarono dandogli del mercenario, del traditore, ma dall'altra c'era chi non si era fatto accecare dalla rabbia anzi, c'era chi lo ringraziava e capiva le sue vere motivazioni: egli prese la decisione di allenare l'Inter per poter avere la possibilità di competere per altri obiettivi e formare calciatori di gran livello, ma soprattutto di ottenere una rosa degna del suo impegno, della sua dedizione mostrata negli anni nel suo lavoro, un riconoscimento.   
Ma cosa si vuole intendere? 
È altamente probabile che il divorzio di Inzaghi con la squadra capitolina sia avvenuto per cause totalmente lontane dall'adeguamento di contratto. In sostanza, il fattore economico non era il problema per cui ha deciso di dare l'addio, anche se di questi tempi può suonare strano.  
Ma allora il vero motivo quale sarebbe stato?
Le garanzie sul Calciomercato. Inzaghi in un lustro sulla panchina delle aquile ha avuto sempre delle difficoltà con la società per cercare di rinforzare la squadra. Molte promesse mai rispettate.   
Dopo qualche settimana arrivò un nuovo tecnico, le fanpage sui social network andarono in visibilio, meme di sigarette, sigarette ovunque: Maurizio Sarri, dopo le diverse avventure in Italia con l'Empoli, il Napoli e la Juventus, e la parentesi estera con il Chelsea, decise di tuffarsi in una nuova avventura a tinte biancoazzurre. La sponda nord del Tevere, dopo la botta psicologica data dall'addio di Inzaghi, ritrovò l'entusiasmo. La prima stagione del Comandante sulla panchina della Lazio ebbe qualche difficoltà, un fattore del tutto normale per una squadra che si è dovuta riadattare con un nuovo modulo e stile di gioco. Una campagna acquisti che non ha portato grandi innesti ma un aspetto, almeno per questo primo anno che si poteva definire di transizione, non di prima necessità. Un'annata, quella del 2021/2022, che termina con un piazzamento al quinto posto.
Durante la sessione di Calciomercato estiva del 2022 era chiaro che bisognava portare nuovi profili per poter dare alla squadra un'impronta sempre più Sarrista: furono molti i colpi messi a segno, soprattutto in difesa, con l'arrivo dell'ex capitano rossonero Alessio Romagnoli che coronò il sogno di vestire la maglia della sua squadra del cuore. Una stagione che si è conclusa nel migliore dei modi, la Lazio arriva seconda e centra l'obiettivo secondo posto, e di conseguenza la Champions League e la final four di Supercoppa italiana. Un anno molto particolare che si è concluso con l'addio di Stefan Radu e quello del DS Igli Tare. Proprio in virtù di quest'ultimo addio il patron Claudio Lotito aveva promesso a Sarri di avere ampio spazio riguardo le decisioni di mercato, una sorta di nuovo DS, oltre che ad essere l'allenatore, eppure nulla di tutto di ciò è stato rispettato.

Cosa è successo?  Il Comandante mai come quest'anno aveva delle aspettative alte nel mercato in entrata: dopo aver disputato un anno difficile a causa di carenze nell'organico della squadra, aveva fatto presente che per la prossima stagione servivano profili che si potessero adattare al meglio negli ingranaggi di gioco, che potessero dare quella spinta in più e ambire di conseguenza alla vittoria di qualche titolo, insomma, di avere una squadra più competitiva. Il Mister aveva fatto una lista di nomi, aveva indicato gli uomini da reclutare per costituire una corazzata indistruttibile. Sul taccuino figuravano nomi come Zieliński, Berardi, Torreira, Ricci, Cuadrado. Nessuno di loro è arrivato a Formello e come se non bastasse è stato venduto il giocatore più forte: Sergej Milinković-Savić. È inevitabile che tali decisioni societarie stiano facendo storcere il naso al tecnico che si sente ignorato, come se le sue parole si perdessero nell'aria. Un Déjà vu, una situazione tale e quale a quella di Inzaghi nel 2021.   

Il presidente, nella serata di Domenica, dopo aver soggiornato per il tutto il weekend con la squadra in ritiro, ha parlato al microfono durante la presentazione della squadra: tra fischi e polemiche ha rassicurato i supporter che a breve arriveranno i rinforzi dal mercato. Se da una parte c'è il presidente Lotito molto tranquillo, dall'altra, almeno per il momento, c'è un silenzio tombale, ma che allo stesso riesce a dire molto: Maurizio Sarri si sente tradito, aveva chiesto almeno 3 acquisti per Auronzo, ma non ha avuto l'opportunità di vederne neanche uno, poiché Castellanos ancora deve raggiungere la squadra. È come se il Comandante fosse arrivato al culmine, una guerra di logoramento che lo sta portando a delle riflessioni, un silenzio il suo che potrebbe tramutarsi presto in un forte tuono, un fulmine che potrebbe lacerare per sempre il suo rapporto con la società.   

Egli è stato paziente, ha portato la sua nave più lontano che poteva, ma oggi sembra che la situazione sia cambiata: Il Comandante è pronto ad abbandonare la nave.