Il 10 luglio 2018 sarà ricordato da tutti, un po’ come il 5 maggio 2002 e il 9 luglio 2006. All’inizio sembrava una fake news, tant’è che nessuna testata giornalistica italiana riportava le indiscrezioni spagnole. Sembrava a tutti, juventini compresi, un’operazione impossibile, ma i segnali c’erano ed erano evidenti. Primo le parole di Ronaldo subito dopo la finale di Champions, secondo il silenzio assordante della dirigenza bianconera e terzo e le non-smentite dei Blancos.

In questa trattativa ci hanno guadagnato tutti: il Real Madrid, che rivende un giocatore comprato a 93 milioni a 24 anni e lo rivende a 100 milioni a 33 anni; Cristiano che così, dopo aver vinto tutto col il suo vecchio club, avrà nuovi stimoli e 30 milioni di motivi in più che lo stimoleranno a vincere altri titoli; la Juve che si porta a casa, a soli 100 milioni di di euro, il calciatore più forte del mondo. Infine ci ha guadagnato il calcio italiano, perché l’arrivo di CR7 ha fatto riacquistare prestigio al nostro campionato.

Chapeau alla dirigenza bianconera, che in 10 anni ha ricostruito dalle macerie una corazzata contro cui, almeno sulla carta, solo il PSG può competere. Tutti gli altri club hanno solo da imparare dalla Juve, e i tifosi avversari in questo caso dovrebbero solo ammirare il lavoro svolto da Agnelli, Marotta e Paratici e pretendere dai loro presidenti e dirigenti che sia seguito il modello Juve. Alziamoci in piedi e concediamo la meritata standing ovation alla Juventus.

Ivan