Mancano 5 giorni alla sfida fra Juventus e Milan, le due squadre più titolate del pallone italiano, protagoniste di sfide indimenticabili e di storie da togliere il fiato. Se in Spagna "El Clasico" vede fronteggiarsi Real Madrid e Barcellona, in Germania "Der Klassiker" contrappone Bayern e Borussia o in Argentina "El Superclasico" si divide fra River Plate e Boca Juniors, alla supersfida del nostro Paese non è stato affibbiato mai un appellativo, che la denotasse in questo calderone di partite affascinanti. Ciò non toglie fascino o mistero ad una delle rivalità più accese del calcio mondiale (rivalità che coinvolgeva persino le proprietà dei club, Agnelli vs Berlusconi) non solo in ambito nostrano, tanto da poter sintetizzare, i tratti salienti del confronto, in 5 punti chiave.

 

1. Il palmarès.

Sono due squadre che si equivalgono: la Juventus rappresenta la costanza di rendimento e vittoria entro i confini nazionali, primeggiando per numero di titoli nazionali, mentre il Milan, sin dagli anni '60, pur avendo un ricco bottino fra Scudetti e coppe, ha sempre ostentato una certa predilezione verso le kermesse internazionali, risultando fra le squadre più titolate in Europa e nel Mondo.

Ai 36 tricolori bianconeri, si contrappongono i 18 successi rossoneri. La Signora, inoltre, ha portato a casa ben 13 Coppe Italia e 8 Supercoppe Italiana, con il Diavolo, rispettivamente, a quota 5 e 7. 

In campo internazionale la musica cambia: 7 Champions League appannaggio dei milanesi, solo 2 all'ombra della Mole (e un record poco lusinghiero di 7 finali con al collo la medaglia d'argento); 2 Coppe delle Coppe a 1 per i rossoneri, 5 Supercoppe UEFA contro le 2 bianconere, 4 fra Coppe Intercontinentali  e Mondiali per Club in casa Milan e 2 Coppe Intercontinentali in zona Continassa. 

Da non trascurare, tuttavia, il dato che vede la Juve conseguire tutte le competizioni UEFA, con il Diavolo ad avere un vuoto in bacheca, per quanto concerne, invece la Coppa UEFA, vinta in 3 occasioni dalla Signora.


2. Le lotte per il tricolore.

Dagli anni '70 ad oggi, bianconeri e rossoneri si sono contesi in più occasioni il drappo tricolore.
La stagione '71-'72 vede prevalere la Juve, davanti al Milan, in una contesa nella quale era coinvolto anche il Torino. Finale thriller nell'annata successiva: un Milan stanco, a seguito della finale di Coppa delle Coppa, vinta nella cornice di Salonicco, cade sotto i colpi del ("Fatal") Verona (5-3) e cede lo Scudetto alla Signora, corsara all'Olimpico, contro la Roma, solo nei minuti finali, grazie alle marcature di Altafini e Cuccureddu.

Il focus si sposta all'ultimo decennio del secolo scorso, che sancisce un dominio degli uomini di Capello, sempre in testa alla classifica contro le compagini di Trapattoni, prima e Lippi, poi, quando queste ultime insidiavano lo scettro alla squadra di Berlusconi. '91-'92 e '95-'96 sono le stagioni nelle quali il Diavolo ha un vantaggio finale, pari a 8 punti, sulla Signora, nonostante, nella seconda delle annate considerate, siano i colori bianconeri a salire sul tetto d'Europa. Impresa riuscita al Milan due anni prima, nella magica notte di Atene, contro il Barça di Cruyff (4-0), il cui gap, in campionato, sulla Juve era di 3 punti.

Gli scudetti 2004-2005 e 2005-2006 saranno rimossi dalla scure di Calciopoli, benchè il campo avesse sancito il prevalere dei bianconeri sul manipolo di Ancelotti: da ricordare la sfida scudetto del 2005, in zona San Siro, epifania di Del Piero, autore di una straordinaria rovesciata, tradotta in rete dalla zuccata di Trezeguet, che manda fuori causa l'incolpevole Dida.

Veleni e polemiche accompagnano il tricolore '11-'12: se lo scontro diretto dell'andata, terminato 2-0 per la Juve (doppio Marchisio), venne ritenuto quale prima vera prova di forza della creatura di Antonio Conte, è il ritorno a rimanere nella memoria dei calciofili. Milan in vantaggio con Nocerino, complice la deviazione di Bonucci). I rossoneri, in teoria, raddoppiano grazie al colpo di testa di Muntari, entrato in porta di qualche centimetro, ma respinto da Buffon: solo la terna arbitrale non ravvisa la sfera al di là della linea, non convalidando la rete. Le polemiche si susseguiranno per il resto della stagione e, tuttora, alimentano ruggini fra le tifoserie. La compagine del tecnico salentino finirà la stagione in testa alla classifica, seguita dal Milan di Allegri, caduto nel derby con l'Inter, che rimetterà lo scudetto nelle mani della Juve, dopo 6 anni di digiuno.

 

3. Le finali: storia e geografia dei confronti.

Sono state giocate 5 finali di Coppa Italia. La prima in assoluto nel '41-'42, finita 4-1 per la Juve, dopo l'1-1 dell'andata. Sono, invece, i rossoneri a trionfare nel '72-'73 dopo i calci di rigore. Tre trionfi consecutivi, successivamente, appannaggio dei bianconeri: 0-1 al ritorno, annata '89-'90,  marcatura di Galia e Milan di Sacchi (futuro campione d'Europa) sconfitto dalla Juve operaia di Zoff; 0-1 nel 2015-2016, gol decisivo del subentrato Morata; 4-0 la passata stagione, doppio Benatia, Douglas Costa e autorete di Kalinic, in una serata da dimenticare per Donnarumma, reo di aver propiziato 3 delle 4 segnature bianconere.

3 atti conclusivi di Supercoppa Italiana in 3 Paesi differenti.
New York, 2003, remake della finale di Manchester. Rete di Pirlo su penalty stile Panenka e pareggio di Trezeguet, che scongiura l'ipotesi silver gol. Sfida ai calci di rigore, macchiata dell'errore dal dischetto del rossonero Brocchi e coppa agli juventini.
Doha, 2016, 1-1 nei tempi regolamentari (Chiellini, Bonaventura) e trionfo rossonero nella lotteria dei rigori (tiro decisivo di Pasalic ed errori bianconeri di Mandzukic e Dybala).
Jeddah, 2019, 1-0 Juve: imbeccata di Pjanic e capocciata decisiva di Cristiano Ronaldo. Prestazione, comunque, encomiabile degli uomini di Gattuso.

1 Finale di Champions League: Manchester, 28 Maggio 2003, per la prima volta si affrontano due compagini dello stesso Paese. Poche occasioni nel corso dell'incontro: gol annullato a Shevchenko, parata epica di Buffon sul tuffo di Inzaghi e traversa su incornata per Antonio Conte. Si va dal dischetto: due errori per il Milan (Seedorf, Kaladze), tre per la Juve (Trezeguet, Zalayeta, Montero). Penalty decisivo per Sheva: occhiata a Merk, sguardo a Buffon, palla verso il lato opposto della porta difesa da Gigi. Apoteosi Milan, ecatombe per gli uomini di Lippi, orfani dello squalificato e, futuro Pallone d'Oro, Nedved.

 

4. Mercato: incroci pericolosi.

Il primo intreccio di mercato, coinvolgente le due squadre, risale alla stagione '27-'28, quando tre bianconeri (Giunta, Pastore e Torriani) giungono nella Milano rossonera. Negli anni '50 la Juve soffia al Milan il danese Johannes Ploeger, suscitando la rabbia rossonera. L'intervento dell'Avvocato Agnelli, rinunciando all'opzione su Gunnar Nordahl (!), distenderà gli animi. Sandro Salvadore, libero rossonero dei primi anni '60, passa ai bianconeri, nel 1962, diventando uno dei difensori più forti che la Signora ricordi. Scambio di mercato fra Capello e Benetti, anno 1976, nel quale il primo sposa il Diavolo, il secondo la Goeba. Il baffo e i muscoli di Romeo contribuiranno all'inizio dell'epopea del Trap (ex giocatore del Milan, ed assistente di Nereo Rocco), maggior fortuna per Don Fabio, vicino ai Navigli, solo quando siederà sulla panchina milanista, in veste da allenatore. 1995, Baggio rompe con la Juve e firma in via Turati, vincendo, al primo colpo, il tricolore; due anni e mezzo dopo, la "mela marcia" Davids farà il cammino inverso, divenendo elemento centrale nel centrocampo di Lippi. Inzaghi passa al Milan e Zenoni veste il bianconero, nel 2001: il primo farà incetta di trofei, con in panchina l'ex tecnico bianconero Ancelotti, il secondo solo una meteora nel firmamento bianconero.
Buffon subisce un pesante infortunio, nel corso del "Trofeo Berlusconi" del 2005 e Berlusconi presta il fido Abbiati, onde rimpiazzare temporaneamente il portierone di Carrara. Rottura clamorosa tra Andrea Pirlo e il Milan: ne approfitta la Juve, tesserando a parametro zero il centrocampista bresciano e rendendolo perno del centrocampo, nei primi 4 scudetti della nuova epopea bianconera. Estate 2017, Bonucci è un nuovo giocatore del Milan, percorso inverso per Mattia de Sciglio. Il difensore viterbese, ai ferri corti con Allegri e dirigenza, sposa il progetto cinese (?) della Milano rossonera, con tanto di fascia da capitano sul braccio e leadership nello spogliatoio rossonero. Zero tituli e ritorno sotto la Mole, nel corso della successiva estate, in un maxi-scambio che porta Caldara e Higuain all'ombra della Madonnina. 

 

5. Diamo i numeri: il bilancio complessivo della sfida.

110 vittorie bianconere fanno da contraltare ai 66 successi rossoneri, in gara ufficiale. 73, invece, le gare terminate in parità. 425 marcature per la Signora, 415 per il Diavolo.

782,5 milioni di € il valore della rosa juventina, in contrapposizione ai 530 milioni di quella milanista.

Età media pari a 28,6 anni per la Juve, due anni in meno per il Milan.

Calciatore con maggior valore di mercato, da una parte Paulo Dybala, valutato intorno ai 100 milioni di €, dall'altra Gigio Donnarumma, stimato sui 50 milioni. (fonte: transfermarkt.it)

 

Buon "Classico" a tutti!