Il Ciclo dei Vinti

 

Il “Ciclo dei Vinti” è una raccolta di opere con cui Giovanni Verga raccontò le storie di personaggi spinti dal desiderio di ascesa sociale: purtroppo però tale ciclo di opere, rimase incompiuto. Quello che non rimase incompiuto tuttavia, fu il pensiero dello scrittore siciliano, ovvero la visione pessimistica delle questioni socio culturali ottocentesche che si ripropongono anche nel ventunesimo secolo.

Secondo Verga, non è possibile che un personaggio di umili origini riesca in qualche modo ad avanzare nella scala sociale, ad emergere, a lasciarsi alle spalle quella condizione da cui è partito, quella condizione sociale in cui è nato. È il caso di Mastro Don Gesualdo manovale diventato ricco ma mai accettato dalla classe aristocratica del suo paese e, a causa di questo rifiuto, finisce per ammalarsi gravemente e morire solo e povero. Le opere di Verga sembrano eterne e senza dei destinatari predefiniti, poiché le loro storie, le loro metafore si rispecchiano in qualsiasi settore della società contemporanea, calcio compreso.

Martedì scorso, un po’ offuscata dalle notti di Champions League, è stata ufficializzata la nomina dell’attrice Cristiana Capotondi a vicepresidente della Lega Pro. Tale nomina è sicuramente la metafora verghiana della sconfitta per tutti coloro che hanno una laurea più pertinente al calcio che quella dell’attrice, per chi ha una carriera più attinente al settore, per chi ha esperienza nel calcio e che ha una voglia matta di entrare a gamba tesa nell’universo pallonaro e non “in punta di piedi[1]” come angelicamente ha dichiarato la Capotondi durante il suo discorso di presentazione. Cosa dovrebbero pensare professionisti e professioniste che lavorano da anni nel settore del calcio e si vedono improvvisamente scalzati da un’attrice, se non profonda tristezza e rassegnazione?

La Capotondi inoltre dichiara di essere perlopiù una tifosa: se consideriamo lo status di tifoso come requisito per ricoprire tale incarico, allora dovremmo considerare come futuri candidati anche milioni di tifosi e tifose italiane con una conoscenza del calcio sicuramente maggiore della Capotondi, ma certo, con meno film sul curriculum, questo si. Infine, l’attrice romana durante il discorso di presentazione, ha ricordato il legame della sua famiglia con il calcio: anche questa non è proprio una caratteristica sui generis che contraddistingue la neo vicepresidente.

Il calcio, soprattutto quello italiano, dovrebbe essere considerato un settore professionistico, un settore gestito e diretto da professionisti, perché solo così si può migliorare e risollevarsi dalla crisi in cui è entrato.Per questo andrebbero promulgate delle riforme, come la laurea obbligatoria per tutti i dirigenti federativi e delle varie leghe, nonché per il personale di tali enti: bisogna essere “uomini di campo” come tanto piace dire, ma anche uomini di una certa cultura, che il campo chiaramente, non insegna.

Il Ciclo dei Vinti di Verga,grazie alla nomina della Capotondi, si ripropone in chiave moderna e calcistica: i vinti sono coloro che hanno studiato, quelli che lavorano da anni nel settore del calcio e non hanno mai avuto un’occasione, è il gruppo di coloro che non hanno un nome né un nome che si spende per loro. I vinti sono coloro che non hanno mai avuto la fortuna che il proprio background (sicuramente anche migliore di quello della Capotondi) abbia mai sorpreso[2]qualcuno perché tale background non è mai neanche stato considerato da nessuno e infine, i vinti, sono coloro che vengono sempre sconfitti dalla Capotondi di turno.

 

Silvio Bogliari

 

[1]Redazione Il Post, “L’attrice Cristiana Capotondi è stata eletta vice presidente della Lega Pro”, in https://www.ilpost.it/2018/11/06/cristiana-capotondi-lega-pro/

[2]L’attrice ha dichiarato di essere consapevole che il suo background ha sorpreso ha molti, in “Ghirelli eletto alla presidenza della Lega Pro, Cristiana Capotondi vicepresidente”, https://calcio.fanpage.it/ghirelli-eletto-alla-presidenza-della-lega-pro-cristiana-capotondi-vicepresidente/