La vittoria dell’Atletico di Madrid sulla Juve ha riportato in voga il cosiddetto Cholismo; vale a dire lo stile di gioco inventato dal tecnico degli spagnoli Diego Simeone, di cui si parla da qualche tempo.

Il Cholismo è entrato ormai, in qualche modo, nella storia del calcio; e la netta affermazione sulla Juve ne ha mostrato tutte le sue migliori  connotazioni fondate principalmente sulla corsa e sulla forza fisica, meglio dire sulla lotta fisica tesa alla conquista del pallone.

Tutto è cominciato otto anni fa, quando El Cholo che secondo la lingua azteca significa “incrocio di razze”, prese in mano la panchina dell’Atletico di Madrid; e da quel momento è cominciata la vita del Cholismo che ha portato in dote una vittoria della Liga spagnola, una Coppa del Re, una Supercoppa spagnola, due Supercoppe UEFA e due Europa League, oltre ad aver raggiunto due finali di Champions League.

Come è noto il calcio è stato “inventato”  dagli Inglesi, ma la sua essenza più pura è stata mostrata al mondo dai brasiliani a partire dal 1958, ai Mondiali in Svezia, con Pelé appena diciassettenne, che ne rappresentò al meglio l’emblema del bello tanto da avvicinarlo con i suoi  virtuosismi, quasi ad un’arte.
Da allora il calcio ha subito una evoluzione con varie modificazioni che lo hanno portato fino ai giorni nostri, e al Cholismo; ma è stato un percorso tortuoso che ha rischiato e rischia di portarlo fuori dal suo solco originario, che è quello di essere principalmente  un gioco.

Il grande Nils Liedholm diceva che il gioco del calcio è semplice: basta saper controllare un pallone.
Dopo l’avvento del gioco brasiliano, con il loro 4-4-2 classico, è arrivato il gioco totale degli olandesi personificato nello straordinario talento di Johan Cruyff; quindi si è passati al Sacchismo, una sorta di rivisitazione e di abbellimento del gioco totale degli olandesi, che il nostro Arrigo Sacchi ha plasmato vittoriosamente sul trio Gullit-Rijkaard e Van Basten.

Ma il percorso non si è fermato anzi, con l’arrivo del Tiki Taka di Pep Guardiola, poi ribattezzato col Guardiolismo, l’evoluzione del gioco  ha subito una sorta di strigliata, come se tutto quello che era stato fatto prima fosse sbagliato e la nuova tendenza del possesso palla, fosse la panacea, la nuova frontiera  del calcio.
In seguito, ma  solo in Italia, abbiamo assistito al fenomeno del Sarrismo, anch’esso una sorta di rivisitazione del cosiddetto Sacchismo; fino ad arrivare ai giorni nostri  vale a dire al gioco ideato da El Cholo Simeone.

Il Cholismo, per come viene interpretato, è una derivazione del gioco del calcio; l’oggetto del contendere è sempre il pallone, che prima di essere controllato deve essere conquistato attraverso lo scontro fisico. E’ la forza atletica l’elemento prevalente, ed è grazie alla supremazia fisica che si può conquistare il possesso del  pallone  –  è ai confini del calcio, ed è una via di mezzo tra il Calcio ed il Rugby –  e sinceramente rischia di diventare un’altra cosa rispetto al calcio che è sempre e soltanto un gioco: basta saper controllare un pallone...