Carisma. Leggo su internet in senso figurato: quanto occorre per determinare una influenza indiscutibile e generalizzata su altri. In senso filosofico ci possono essere due percorsi per arrivare ad una forma di carisma magari applicabili anche al mondo calcistico.
Occorre fare una considerazione iniziale.
Il carisma è un talento, un dono, un qualcosa invischiato in modo misterioso nel tuo DNA, magari trasmesso e rimasto silente per generazioni  per poi riemergere.
Ma come? E poiché il calcio è un fenomeno globale vissuto con la medesima intensità fatti salvi gli USA, diventa magari possibile associargli concetti filosofici e escatologici.
Il pensiero occidentale si sviluppa partendo dal concetto socratico che si può sintetizzare nella seguente affermazione: So di non sapere. Esiste al contrario ma ugualmente importante una escatologica orientale, in particolare il Buddismo e il Taoismo che non sono religioni ma modalità di interpretare la propria esistenza come esseri pensanti. Si riassume nella seguente frase: Non so di sapere. 
Due punti di partenza diversi anzi totalmente opposti. Si pensi ad esempio alle due Medicine, quella occidentale e quella orientale. Con l'unico scopo della cura è della guarigione. Se lo applichiamo al carisma, possiamo sintetizzare che il carisma si può sapere di averlo e lo si afferma prima o poi, oppure non si  sa di averlo e allora occorre un intervento esterno oppure una rivelazione una circostanza che lo faccia apparire e di cui prendere consapevolezza.

Se dovessi prendere due figure calcistiche tipiche per i due modi di esprimere ed affermare il proprio carisma, direi Ibra e Lautaro. Ibra ha sempre saputo di averlo e lo ha esercitato in maniera sempre più eclatante. Lautaro ha scoperto di averlo molto prominente con l'aiuto di chi ha sempre creduto in lui come leader. Perché un uomo carismatico, è comunque sempre un leader. I capi non necessariamente sono carismatici, ma senza persone carismatiche non funzionano.
Questa nuova dirigenza il carisma lo ha davvero eliminato, prima esautorando un carismatico esterno e poi vendendo un carismatico, l'unico, interno che aveva, rimasto dopo l'uscita di Ibra. Tutti anche gli accreditati opinionisti parlano di vendita lucrosa e inevitabile. Lo sarebbe stata se all'interno della squadra in senso tecnico ci fosse stato un altro carismatico. Quindi poiché il carisma è merce rara e gli "economisti" che guidano il Milan di oggi dovrebbero saperlo, si può solo affermare che il carisma non ha prezzo e quando lo si ha forse è meglio tenerselo stretto. Il risultato di oggi  è sotto gli occhi di tutti. Il Milan è una squadra di fisicità ed efficientissimo anche economico dove il dono del carisma latita alquanto, sia fuori e sia dentro.

Di solito l'uomo carismatico si identifica, ma non sempre, con il capitano della squadra. Oggi nel Milan è Calabria, che a mio avviso di carismatico ha ben poco se non la lunga militanza di colori fin dai primi passi. Non solo Tonali era uomo carismatico nel Milan ma lo sta diventando anche nel Newcastle, che ieri ha forse decretato l'uscita del Milan dalla Champions, perché si sa che gli inglesi sono altra cosa in campo amico. La fortuna ieri non ci ha aiutato ma quando si parla di non riuscire a concretizzare una superiorità così evidente si può davvero parlare di sfortuna?

Tornando a Tonali, chi va a tranquillizzare un Calabria un poco fuori dalle righe? Lui. E chi se non un uomo carismatico può farlo?
Oggi si parla di un possibile ritorno di Ibra? Ma non vi sembra che sia un riconoscimento esplicito di una necessità di trovare una iniezione di carisma, che non si compra da nessuna parte, nemmeno con Moneyball?
Fortunatamente un dono umano che rimarrà per sempre non replicabile da nessuna intelligenza artificiale. Una specie di riconoscimento che di carisma non ce n'è, e nemmeno nel suo allenatore? Una bella marcia indietro e forse anche un intelligente valutazione per rimediare a grandi errori in tal senso. Ovvia la perplessità di Ibra in relazione al suo possibile non ruolo.
Se fossi in lui non mi preoccuperei più di tanto. Gli basterebbe farsi vedere sul campo verde di Milanello oppure nei segreti degli spogliatoi per cambiare molte situazioni.