Dopo la lunga e faticosa ricerca del modulo giusto che potesse dare convinzione agli uomini messi a disposizione da d.s. Mirabelli a Vincenzo Montella (già a giugno del 2017), dopo gli scarsi risultati del 3-5-2, le polemiche sulla condizione fisica della squadra e il licenziamento di Montella, finalmente il lavoro di Gattuso sembra cominciare a produrre i suoi frutti. L’allenatore di Corigliano Calabro ha dato un'identità alla squadra che, con il più collaudato 4-3-3 di montelliana memoria, è riuscita a recuperare sicurezza e punti in classifica.

La cura Gattuso ha cambiato in maniera evidente il rendimento atletico e tattico dei nuovi acquisti (Bonucci, Biglia, Chalanoglu, Borini) e della "vecchia" guardia (Suso, Bonaventura, Romagnoli, Calabria, Abate, Montolivo), permettendo alla squadra di recuperare punti sulle squadre che la precedevano e fiducia nei propri mezzi, forgiandone il “carattere”. Pian piano prende forma la creatura Milan e va somigliando sempre più al proprio creatore, Gattuso.

Discorso a parte meritano Donnarumma e i due attaccanti stranieri (Kalinic e Andrè Silva). Il primo è costantemente sotto la lente dei giornali e del suo agente, e a volte le prestazioni ne risentono, dimostrandosi comunque uno dei portieri più affidabili in Europa, considerandone anche l'età. Per quanto riguarda Kalinic e Andrè Silva, penso (da milanista, rimembrando il recente glorioso passato), che sia arrivato il momento di schierare uno di questi due attaccanti al fianco della vera forza di questo gruppo, uno dei giocatori più giovani, il più affamato forse, e decisivo, almeno al momento, Patrick Cutrone: luce che fa brillare gli occhi e il cuore dei milanisti, i quali sognano ad occhi chiusi le prodezze, la voglia e la voracità di Inzaghi, sogno giammai spento.

Al contrario di quello che sostenevano gufi e veggenti, mister. Gattuso si sta rivelando paziente e lungimirante, dimostrando al Milan quelle doti da condottiero che non era riuscito a mettere in mostra in realtà più piccole che non gli davano, forse, quella spinta emotiva in grado di risvegliare il leone che gli ruggiva dentro. Gattuso ha stupito tutti, senza ringhiare, ingoiando in silenzio bocconi amari, perchè sente il Milan come i milanisti sentono Gattuso, e questo feeling sta contagiando la squadra, creando un'amalgama che, considerata anche l'età media del gruppo (una tra le più basse in Europa), può rappresentare una tenue ma pugnace speranza di riscossa, in attesa che i Conti tornino e permettano al Milan di volare e ai suoi tifosi di sognare, non più ad occhi chiusi, di tornare finalmente a Casa, in Europa, in Champions League.