L’estate sta finendo e un anno se ne va, Sto diventando grande lo sai che non mi va... Questo è uno dei versi di una delle canzoni estive più note nel panorama musicale e culturale italiano. E quando il campionato di calcio sta finendo, potrai cantare, il campionato sta finendo e un anno se ne va.

E così è. Sembra ieri quando iniziò ad agosto questa tormentata stagione. Iniziata sotto il segno delle polemiche, dal calendario spezzatino, sotto il segno delle illusioni, con l'Inter che avrebbe potuto fermare il dominio della Juve, sotto il segno della speranza della rinascita del calcio italiano in Europa, dopo la caduta clamorosa della Nazionale. Sotto il segno di un calcio più sportivo e rispettoso dei diritti.

Alla fine dei conti, questa stagione, per cosa verrà ricordata?  Per l'acquisto di CR7? Che avrebbe dovuto spianare la strada in Italia di altri campioni? Cosa non accaduta? Per l'ottavo scudetto consecutivo della Juve, in un campionato senza storia? Per le lezioni di calcio prese in Europa? Per le oscenità del razzismo, e fascismo, dentro e fuori dal campo? Per un sistema impotente e non in grado neanche di fermarsi quando deve fermarsi? Per un campionato degli italiani azzoppato? Una lega pro che continua a tirare alla giornata? Un calcio dove il VAR non ha risolto i problemi come doveva essere ma ne ha causati di altri, a causa di una cattiva gestione e regolamentazione? C'erano una volta gli arbitri, della SerieA, invidiati in tutti il mondo. C'erano gli allenatori, invidiati in tutti il mondo. E c'erano anche tanti giocatori, contesi. Oggi, cosa ci invidia tutto il mondo? Un calcio che continua a perdere tifosi negli spalti, che non riesce a rinnovarsi, che non ha una visione futura, nessuna progettualità. 

Un calcio che perde pezzi su pezzi, un puzzle che anzichè montarsi si smonta. Funziona tutto al contrario, in Italia.

Questa stagione è totalmente da dimenticare.Da archiviare. Ma per ricominciare da dove?  Da che modello di calcio? 

Il calcio non è estraneo alla società. Ne è parte integrante. E ciò che oggi espone in vetrina effettivamente non è entusiasmante. Se non si recupera il senso di sportività, di emozione, il calcio, diventerà solo business. Sono convinti che il calcio resisterà a tutte le tempeste, ma questa volta si ha la profonda sensazione che non sarà così. Il campionato sta finendo. Un anno se ne va. Per fortuna