Finalmente il campionato è ripartito, lo attendevamo tutti con ansia. Si pensava a una partenza al rallentatore, come ogni anno, per effetto dell'acido lattico ancora in circolo nei muscoli dei giocatori. Lentezza dei movimenti, fatica a segnare e in più il caldo asfissiante che avrebbe frenato inevitabilmente la prestazione atletica dei protagonisti in campo.

Ci si aspettava tutto questo e in parte ciò si è verificato, ma si deve ammettere che mai alcuna nostra squadra del campionato sia partita in condizioni decenti per affrontare importanti impegni già dalla prima giornata di campionato. E' la solita storia, diciamocelo con tutta franchezza, le nostre squadre non sono mai pronte al via del campionato. A maggior ragione non sono nemmeno pronte all'avvio delle competizioni europee, inficiando spesso gli obiettivi preposti e consegnandoci gare di scarsa valenza agonistica con risultati troppo spesso negativi e deludenti. Il Torino ne è un esempio lampante che, se da un lato ha mostrato tutta la buona volontà dei giocatori granata, dall'altro non ha smentito la maldestra regola abitudinaria riguardo il ritardo della preparazione.

E questa maldestra quanto insopportabile regola si riflette pure in campionato. Ieri alle 18.00 infatti si é vista la Juventus esordire al Tardini di Parma, dove un clima torrido ha accentuato ancora maggiormente la non felice prestazione atletica dei giocatori in campo i quali hanno faticato non poco a concludere a rete e a sopportare i 95 minuti di gioco. Le due squadre ci hanno regalato una partita a tratti noiosa e financo deludente nella sua interezza.

La stessa cosa non è avvenuta a Firenze un paio d'ore dopo. Quì sempre in preda a un clima torrido e umido, Fiorentina e Napoli hanno offerto uno spettacolo emozionante che non ha tradito l'attesa, offrendo continui capovolgimenti di fronte e inaspettate incursioni d'attacco con 6/7uomini da una parte all'altra.

Da una parte c'era la Fiorentina rinnovata con una sua rosa di giovani e interessanti giocatori, un presidente italo americano molto acclamato e un entusiasmo simile a quello dei tempi più felici delle vicende gigliate.

Dall'altra parte un Napoli guidato da Ancelotti che si presentava con immutate velleità rispetto all'anno precedente, consapevole della sua forza e sicuro dei propri mezzi.

Ma il protagonista indiscusso in ambedue i matches, quello di Parma e quello di Firenze, è stato il VAR, mai come ieri chiamato in causa per dipanare dubbi sulle azioni svolte in campo e altresì decisive per determinare la regolarità e il prosieguo del gioco.

Non si deve trascurare il fatto che, con l'introduzione di nuove regole di gioco, si è assistito ad episodi alquanto contestati e di difficile interpretazione.

Al Tardini un bel goal di Ronaldo è stato annullato per un fuorigioco millimetrico che, non ha inficiato fortunatamente per la Juventus l'esito finale della gara, ma certamente ne ha condizionato l'andamento incerto già dai primi minuti. Proviamo ad immaginare se non ci fosse stato l'ausilio del VAR come sarebbe stato l'andamento di questa partita, perché a dire il vero nessun occhio umano avrebbe avuto l'abilità di individuare la millimetrica irregolare posizione di fuorigioco di CR7 in occasione del bel goal realizzato dal Portoghese.

Ma se al Tardini si potrebbe contestare un episodio controverso affidato all'insindacabile giudizio tecnologico, non altrettanto si potrebbero contestare le interpretazioni tecnologiche scaturite al Franchi di Firenze. Eh sì cari signori, qui ci si deve mettere tutti d'accordo: una cosa è la fedele registrazione del filmato con il conseguente fermo immagine, un'altra cosa è invece l'interpretazione umana data all'episodio registrato dal VAR.

Un'altra cosa ancora poi è l'intervento del direttore di gara, se consultare o meno l'episodio al video oppure se fischiare un fallo a ragione o a torto specie quando la sua posizione è inequivocabilmente troppo prossima all'accaduto...

Riepilogando gli episodi di Firenze e alla luce dell'andamento dell'incontro, a mio modesto avviso, ritengo che la Fiorentina non avrebbe demeritato un pareggio, sia pure considerando la leggera superiorità tecnica manifestata durante la gara dal Napoli, accentuata ancora maggiormente nello parte finale della partita.

Sono stati diversi gli episodi in cui ci sarebbe da disquisire, magari anche contestando l'operato del direttore di gara, ma quelli più eclatanti che richiamano la nostra attenzione sono almeno tre.

Il primo episodio riguarda l'intervento di Zielinski in area partenopea, quando l'arbitro ha dovuto ricorrere al VAR per stabilire la volontarietà dell'intervento e la legittimità dell'assegnazione del calcio di rigore a favore dei viola, trasformato poi in goal dal bravissimo Pulgar.

La contestazione per questo episodio è molto opinabile poiché, alla luce delle nuove regole, sembrerebbe contestabile il fatto che il pallone sia rimbalzato sul braccio del polacco Zielinski a seguito del tocco di ginocchio effettuato da un giocatore viola. Ma il VAR ha messo in evidenza l'irregolarità del polacco, dato che il giocatore medesimo evidenziava un'esagerata postura del braccio, determinando una continuazione corporale punibile secondo la regola di gioco.

Il secondo episodio riguarda l'intervento in area viola quando Mertens, dopo un'azione ben congegnata entra in area avversaria e incoccia sullo stinco dell'avversario già a terra. E' sembrato fin troppo evidente che il belga in casacca azzurra abbia cercato con astuzia di determinare la volontarietà del calcio di rigore “inciampando” sul corpo dell'avversario a terra. L'arbitro in prima istanza fischiava decisamente il penalty, poi forse in dubbio o forse richiamato dalla sala VAR decideva di analizzare da vicino l'accaduto in cui era evidente la simulazione della punta belga che, secondo le regole inequivocabili, avrebbe dovuto subire il cartellino giallo per simulazione. Ma il direttore di gara “interpretava” in maniera volontaria il fallo subito dall'attaccante, confermando la sua decisione di assegnare il calcio di rigore.

Il terzo episodio meritevole di un intervento VAR, essendo avvenuto al limite estremo dell'area non ha determinato il presupposto di ricorrere all'aiuto tecnologico, ma purtroppo la compagine viola è stata penalizzata perché l'arbitro Massa (a pochi passi dall'accaduto) non riteneva di rilevare alcun fallo. In sostanza è successo che Ribery, da poco tempo sceso in campo per sostituire un compagno di gioco si esibiva caparbiamente in un'azione affrontando due avversari. Il francese, a pochi minuti dal termine, incuneandosi tra i due difensori del Napoli si portava a ridosso della linea delimitante l'area di rigore e veniva strattonato con una evidente trattenuta della maglietta da parte di Hysaj che inoltre, tratteneva per un braccio l'attaccante gigliato impedendogli di proseguire e facendogli perdere l'equilibrio nello stesso momento in cui l'attaccante francese entrava in area.

Sembra strano come l'arbitro Massa abbia ignorato un intervento così evidente che avrebbe potuto determinare un eventuale pareggio dei viola della Fiorentina.

La partita è terminata con un risultato emozionante di 4 – 3 a favore del Napoli, ma è giusto affermare senza tema di smentite che i giocatori viola, uscendo a testa alta dal campo di gioco, non hanno meritato di subire una sconfitta che li condanna a zero punti in classifica, ma che evidenzia una gara in cui tutti hanno esibito una prova coraggiosa e lodevole sotto il profilo tecnico e dell'impegno sul campo.

Sembra doveroso affermare di aver assistito a una bellissima gara, come se si disputasse una partita del campionato inglese. Se il buongiorno si vede dal mattino è giusto finalmente credere e sperare che questo campionato non ci farà più annoiare come troppo spesso,  purtroppo è avvenuto nei campionati precedenti!

 

Il censore