Leo Messi, Edinson Cavani, Sergio Aguero sono alcuni tra i nomi più in hype che movimenteranno certamente la prossima sessione estiva di calciomercato. Essì, perché se da un lato è pur vero che il 4 gennaio 2021, ha aperto la finestra invernale, concedendo a molte squadre di riparare ad errori commessi nei mesi precedenti, i top club sono già al lavoro per adocchiare, studiare ed ingaggiare la stella giusta, la stella più luminosa, la stella in grado di far strabuzzare gli occhi ai tifosi. Ed è in una situazione così delicata per giunta che molti affari “low cost”, potrebbero farla da padrona.

Tanti i nomi sul piatto e sul taccuino delle grandi d’Europa, nomi di un certo peso specifico, campioni affermati, palloni d’oro. Leo Messi è il primo di questa lunga lista. E’ ancora incerta la sua permanenza in blaugrana, soprattutto alla luce di un Barcellona che pare aver perduto quello smalto, quella vena tecnico tattica che aveva costellato le ultime annate, piene zeppe di trofei e di vittorie. Il numero 10 di Rosario già quest’estate aveva manifestato un alto grado di insoddisfazione ed il desiderio era palese: cambiare decisamente aria. Ma per non entrare in collisione con il club che lo ha allevato sin da piccolo, rendendolo (forse) il calciatore più forte dell’ultimo decennio, e complice una clausola di 700 milioni di euro, si è preferito rimandare qualsiasi discorso al 2021 per l’appunto. Volendo, Leo da gennaio potrebbe firmare con un'altra squadra, con sei mesi d’anticipo rispetto alla naturale scadenza del suo contratto. Che l’avventura della Pulce sia giunta davvero al capolinea? I più non giurano che sia così. Nel frattempo, sul sei volte pallone d'oro hanno messo gli occhi Paris Saint Germain, Inter e Manchester City del suo mentore nonchè grande amico, Pep Guardiola.

Voliamo in Germania, a Monaco di Baviera, sponda Bayern. Attore protagonista? David Alaba. La squadra bavarese ha scoperto e puntato forte sul terzino sinistro del presente e del futuro: Alphonso Davies. Classe 2000 e moto perpetuo sulla fascia di competenza tanto da relegare in panchina un pezzo da novanta come Lucàs Hernandèz, (fratello di Thèo, che milita nel Milan), per cui il Bayern aveva due stagioni fa, sborsato la bellezza di 80 milioni di euro per strapparlo all’Atletico Madrid del Cholo Simeone. Rummenigge ha già dichiarato che la volontà del terzino austriaco è quella di iniziare una nuova avventura e le parole del suo agente, in effetti remano nella medesima direzione. Parametro zero si, ma che parametro zero. Chi lo acquisterà è chiaro ed evidente che inserirà nel suo roster un grandissimo calciatore, ma particolarmente esoso. Destinazioni probabili? Real Madrid, Manchester City e Paris Saint Germain, sembrano i club più interessati e che potrebbero esaudire le richieste di calciatore ed entourage.

Altro numero 10. Nazionalità, Olandese. Ruolo, attaccante. Classe ’94. Stiamo parlando di Memphis Depay. Garanzia di affidabilità e sicurezza, potenza fisica, falso nueve che ama svariare sull’intero settore offensivo, pronto a pungere con la sua tecnica e rapidità. L’acquisto dell’olandese potrebbe risultare la carta vincente, da giocare, perché no, già nella sessione invernale. 45 milioni di euro la sua valutazione, ma appare scontato e palese che i francesi del patròn Aulas, non potranno chiedere una cifra del genere a sei mesi dalla scadenza. In pole c’è il Barcellona di Koeman suo grande estimatore, ma occhio alle italiane, in particolare Milan, Inter e Juventus alla ricerca di un’occasione, e che occasione, da cogliere al volo. Frena però il presidente dell'OL: “Memphis Depay dovrà attendere sino alla fine della stagione prima di lasciare il Lione – il tweet di Aulas – Sarebbe bello lasciarlo in pace, un capitano esemplare. Dopo la semifinale di Champions League, può portare molto in alto il Lione quest’anno: questa sarà sempre casa sua”. Parole al miele per il nativo di Moordrecht, una sentenza per tutte le società interessate.

David Luiz, Olivier Giroud, Mesut Ozil, Georgino Wijnaldum, Edinson Cavani e infine Sergio Aguero, la girandola di nomi provenienti dalla Barclays Premier League. Situazioni chiaramente differenti e da spulciare nel dettaglio. Francamente da questo gruppone, ci sentiamo di escluderne qualcuno per diverse ragioni: età, stipendi onerosi, tenuta fisica non eccellente, ed una componente tattica da non sottovalutare. Out quindi David Luiz e Mesut Ozil che ormai hanno dato il meglio di sé. Il calcio sta mutando rapidamente: velocità, rapidità e sacrificio ne costituiscono gli imprescindibili capisaldi. Discorso totalmente differente per gli altri. I pezzi pregiati sono certamente il centravanti del City, così come quello dello United e la mezz’ala del Liverpool. Ci pare poco credibile che Guardiola lasci partire il Kun, giocatore straordinario e colonna portante dei Citizens. Un rinnovo che tarda ad arrivare ma che alla fine ci sarà. Klopp pare invece aver metabolizzato la decisione di Wijnaldum, alla ricerca di nuovi stimoli, di nuove avventure dopo la splendida parentesi targata Anfield. La scintilla inattesa, la scarica di adrenalina anche e soprattutto per la Serie A potrebbe essere il ritorno del Matador, Edinson Cavani. Approdato alla corte di Solskjaer nell’estate del 2020, l’uruguaiano ha bisogno di stabilità. Siamo pronti a scommettere sull'addio da quel caos, da quella baraonda chiamata Manchester United, nonostante le covincenti prestazioni in campionato. Occhio alla variabile impazzita Olivier Giroud. Attaccante vero, la classica boa da piazzare in area di rigore, e che boa. Stabilmente nel giro della Nazionale Francese con la quale si è laureato Campione Del Mondo nel 2018. Da subentrante? Assolutamente no, tanto che Didier Deschamps frequentemente gli affida le chiavi del suo reparto avanzato. Torre forte nel gioco aereo, esperienza internazionale, carisma e leadership. Previsione? Perfetto come vice Lukaku, nello scacchiere di Antonio Conte. Ci pensa però anche lo stato maggiore bianconero: tassello ideale per completare un reparto offensivo già costituito da Ronaldo, Dybala e Alvàro Morata.

Parlavamo precedentemente di Palloni d’Oro. Come non poter annoverare in questo elenco dunque Luka Modric? La carta d’identità non depone certo a favore del croato, è un classe ’85. Ma questo vuol dire tutto e nulla, nel calcio moderno. I campioni, quelli veri, non hanno età, e Modric è sicuramente tra questi. Vice campione con la sua Croazia nel Mondiale del 2018, nonché capitano. 133 partite in Nazionale con a referto 16 marcature. Stella indiscussa del Real Madrid di Zidane, 247 le partite disputate condite da 18 reti. Il biglietto da visita dell'ex Tottenham basta e avanza. Fuoriclasse! Potrebbe essere la ciliegina sulla torta per Stefano Pioli e per il suo Milan sia per innalzare quel tasso di esperienza tanto decantato dalla società, sia per smistare con sapienza e maestria la palla in mezzo al campo. Sponsor d’eccezione? Paolo Maldini. Grande tifoso rossonero, potrebbe davvero il croato approdare nel nostro campionato?

Da segnalare inoltre le questioni legate a Sergio Ramos, Angel Di Maria e Florien Thouvin. Per i primi due, non ci sentiamo di discostarli dai rispettivi club di appartenenza, nonostante la situazione del capitano dei Blancos si infittisca ora dopo ora, giorno dopo giorno. Le indiscrezioni che filtrano da Valdebebas, quartier generale del Real Madrid, raccontano di un addio consumato e conclamato. Stuzzicante la situazione che riguarda invece l’esterno francese, altro nome accostato al Milan. Il classe ’93 milita nell’ OM ma la sua avventura è ai titoli di coda. Non rinnoverà, da prendere senza se e senza ma. Velocità, dribbling, tiro, il francese ha tutto. Può fare la differenza.

Chiudiamo con il “Bel Paese”. Chiudiamo con l’Italia e con la Serie A. Molte sono le situazioni spinose, intricate che devono affrontare direttori sportivi e presidenti, alcune in particolare che portano in dote i nomi di Arek Milik, Hakan Calhanoglu e Gigio Donnarumma. Il polacco vive ormai da separato in casa in quel di Castel Volturno. Rapporti al minimo sindacale con De Laurentiis, Giuntoli e messo praticamente fuori rosa. Si tratta di capire se partirà già a gennaio, come pare probabile o se ne riparlerà a giugno, scadenza naturale del suo contratto. Tanti gli aspetti in ballo e da considerare: un Europeo alle porte, una voglia di tornare a sentirsi importante e un desiderio irrefrenabile di tornare a gonfiare la rete. Potrebbe certamente restare in Serie A, con Juventus, Inter e Roma pronte ad aggiudicarsi le prestazioni sportive del classe ’94. Ad un prezzo di saldo si intende.

Come possono abbandonare il Milan? Come possono abbandonare questo Milan? Ci stiamo chiaramente riferendo al numero 10 e al numero 99, pilastri indiscutibili dei rossoneri. Leadership, attaccamento alla maglia, voglia di scrivere la storia di questo glorioso club. Brama di ritornare in Champions League con questi colori. La nota negativa? Due agenti con cui è difficile trattare. Da un lato Gordon Stipic, procuratore di Hakan Calhanoglu, dall’altro Mino Raiola che rappresenta gli interessi del giovanissimo portiere campano. L’aspetto positivo? Il desiderio di continuare a far parte di questo team. Non sempre cambiare è la scelta giusta e lo sanno perfettamente anche i diretti interessati. Partiranno per lidi più prestigiosi? Non crediamo affatto. Siamo pronti a scommettere che tutto si risolverà per il meglio.
E il meglio, per loro, si chiama Milan.