Il calciomercato è cambiato, ormai è evidente.
Pensare, 10 anni fa, che giocatori con un alto valore potessero cambiare squadra a parametro zero, era una follia. I presidenti delle grandi squadre hanno sempre acquistato aprendo il portafogli e, ogni tanto, prendendo grosse cantonate. Oggi questo mondo sta cambiando, radicalmente, velocemente e se non lo capiremo alla svelta ci ritroveremo davanti ad un calcio irriconoscibile. Da qui a pochi anni i trasferimenti di giocatori di alto livello saranno tutti e solo a "parametro zero", come li chiamiamo oggi. Saranno sempre più comuni contratti brevi, con stipendi faraonici, e poi, finita la stagione, tutti di nuovo sul mercato. Verranno pagati solo i giocatori in arrivo dalle piccole società, che senza questi introiti, morirebbero nel giro di poco tempo. Il calcio sarà sempre di più di pochi, non esisterà la superlega, ma il tema portante non sarà molto diverso: soldi e top player si muoveranno in orizzontale tra squadre che faranno storia a sé.
E l'Italia com'è messa in questo nuovo mondo? Male, purtroppo Infatti per giocare al gioco dei grandi, serve essere grandi, serve che ci siano dietro tanti soldi, ma soprattutto strutture, marketing, stadi all'avanguardia.  

I tifosi saranno sempre di più inghiottiti nella vita della squadra, l'esperienza dello stadio, i voti online per decidere la maglia e le esperienze nel metaverso sposteranno sempre più moli di denaro. Oggi siamo indietro, soprattutto per quanto riguarda le strutture, ma questa non è una novità. Quello che tanti non capiscono è che uno stadio accogliente dove si vive un pre-partita, un post, dove ci sono negozi e attrazioni diventa una fonte di guadagno continua per la squadra.
E questo cosa c'entra con il calciomercato? Semplice, più esperienza più soldi, più visibilità, più giocatori di alto livello, più possibilità di stare nell'olimpo del calcio. Si perde sicuramente qualcosa, ma questo è il futuro. Prendere o lasciare