• Due modi di dire dipingono scenari emotivi opposti. "Peggio di così non può andare" è il primo, totalmente diverso nella visione prospettica dal classico "Chi cade e si rialza è più forte di prima".
  • Il Calcio, lo specchio della Vita. Non più! Oramai la Vita è simile al ritratto descritto da Oscar Wilde nel suo "Il Ritratto di Dorian Gray". Essa rinasce ogni volta, inevitabilmente, dalle sue ceneri mentre il Calcio Italiano sembra appassire tra rivalità, inefficienze e lotte intestine tra i Vertici. Qui c'è un mondo duro che sembra abbia deciso che sia il momento di rinnovarsi a colpi di maglio, secondo dinamiche - spesso tragiche per gli esseri viventi - che si verificano ciclicamente e che contemplano la distruzione e la morte quali mezzi drastici per portare a compimento uno schema che si potrebbe azzardare quasi "darwiniano". Il Calcio come  organismo elefantiaco, imponente ma statico, che tenta di resistere alle sferzate furiose degli eventi ancorandosi ad una roccia secolare che si sfalda inesorabilmente: la regolarità delle competizioni.
  • Nessuno qui vuole affermare che sia la fine dello sport professionistico più diffuso al mondo. Eppure sembra che la macchina burocratica calcistica mondiale sia in crisi profonda con quella Italiana ormai all'obsolescenza più smaccata. Appaiono evidenti le mancanze di un sistema basato su capisaldi abissalmente distanti. No, qui non si tratta della passione del tifoso. Il focus è la lotta autoreferenziale che vede protagonista quello strano essere mostruoso a due teste rappresentato dall'abbraccio/intreccio conflittuale di economia e politica. Un corpo con due teste. Enormi teste. Teste che si parlano... mentre le due mani prendono a schiaffi le due teste. Il corpaccione del gigante barcolla sotto i colpi delle parole, delle decisioni opposte e contraddittorie che prendono le rispettive Federazioni e le Entità Governative locali. 
  • In Italia, il mostro Calcio ha addirittura più di due teste! La testa del Governo nazionale, in piena confusione, lascia nell'incertezza normativa fino all'ultimo momento la questione Juventus-Napoli. Chi ha ragione? Allora si ricorre alla Giustizia Sportiva. Che, quando non soddisfa le attese del ricorrente (vedi il caso degli infiniti ricorsi della Juventus sugli scudetti), viene tralasciata per ricorrere a quella Civile. Eccetera. Senza fine.
  • Arrivati fin qui, ci si potrebbe chiedere: "Ok, ma dov'è il nesso?". Qui è la risposta. Come dopo ogni disastro, la vita, con tutte le sue attività, riprende. Più o meno lentamente. Ma sarebbe da illusi pensare che tutto sarà come prima. Questi drammatici sommovimenti nelle vicende a impatto planetario lasciano necessariamente cose negative (i morti, i sopravvissuti in condizione critica sia fisica che economica, le attività imprenditoriali scomparse e la conseguente povertà)... però lasciano spazio a possibilità di nuove soluzioni migliorative mai pensate o mai realizzate, spesso per pura inerzia o per semplice e stupida paura di toccare un meccanismo imperfetto, che tuttavia continua a funzionare nonostante i sempre più frequenti inceppamenti. Qui entra in gioco quello che a noi più interessa: il Sistema Calcio in Italia, che dovrebbe finalmente resettare il suo apparato normativo e burocratico. Dovrebbe smetterla di cooptare figure che sono residuati della politica. Non si afferma utopicamente "figure totalmente estranee alla politica" perchè è impossibile visti i troppi interessi in gioco. In una parola, ci vorrebbero almeno competenze certe e programmazione. Questo sarà possibile forse se finalmente si userà l'intelligenza in modo positivo, pensando in termini di futuro su un piano di riqualificazione nazionale di tutti i settori, a partire da quello economico. Purtroppo oggi, vista la condizione in cui è il Paese, questo sembra impossibile. Eppure è stato fatto già nel passato, dopo la Seconda Guerra Mondiale ad esempio. Le vittime furono milioni e milioni. Le Città rase al suolo assieme agli apparati produttivi. Ma le risorse, insieme agli inevitabili sprechi e ruberie, furono sfruttate bene tutto sommato e i risultati furono strabilianti, portandoci ad essere un Paese importante come produzione, capacità economica, stile di vita... e successi in campo sportivo. C'è da sperare che appaiano classi dirigenti non incentrate completamente su loro stesse, consapevoli appieno del momento, che non siano asservite esclusivamente ad interessi e strategie eterodirette.
  • Se l'Italia, e con essa il Calcio nostrano, sarà ancora protagonista ai massimi livelli dipenderà soltanto ed esclusivamente dal Sistema Italia nel suo insieme. La sfida è questa.