Il coronavirus non ci ha resi migliori, ma ha sicuramente fatto emergere ancora con maggiore nitidezza nella nostra società quanto il sistema capitalistico sia vulnerabile, fragile.

Il calcio come ben sappiamo non è solo uno sport. È un mondo organico, complesso, con fatturati miliardari, contribuisce alla ricchezza dei Paesi, con tutte le sue contraddizioni e macchie. Corruzioni, speculazioni, non sono assenti da questo mondo, un mondo tanto bello, quanto a volte incomprensibile.

Il calcio non è il calcio, dipende di quale categoria stiamo parlando. Ci sono le categorie minori, sacrificabili, perchè la macchina dei soldi che si muove è di minor impatto, e poi ci sono quelle più grandi. Il calcio produce lavoro, è un sistema complesso, che va dai media, fino ai giocatori in campo, passando da tutto ciò che vi è connesso ed interconnesso. Si è stati sempre nella convinzione di poter vivere in un Paese dove il calcio se ne strafotteva di tutto e di tutti. Perchè tanto si diceva siamo il Paese del calcio, gli italiani senza calcio non possono stare. Invece, incredibilmente, non è così. Abbiamo scoperto che possiamo vivere anche senza calcio, che il calcio non è così indispensabile e sinceramente il sistema ha fatto poco per cercare di rendersi salvabile. Perchè oggi quando i cittadini italiani devono sentir dire che il calcio rischia il default che deve intervenire lo Stato, anche rinviando le tassazioni, se si incavolano, come dargli torto? Il calcio è stato ed è immorale, con stipendi abnormi, con speculazioni sconcertanti, dimenticandosi della base. Fiumi di retorica per seguire la moda del momento, pensiamo al calcio femminile, c'erano i mondiali, fiumi di bla, bla, poi, non appena si è spento il faro del mondiale, si è ridimensionata l'attenzione in modo incredibile. Qualcosina si è mosso, è vero, ma i problemi di ieri, sono quelli di oggi. Se il calcio deve essere salvato, e va salvato, serve una nuova idea di calcio. Perchè cari signori non stupiamoci se poi la SuperLeague, che a me sinceramente come idea neanche dispiace, diventerà la normalità, semplicemente perchè i divari economici saranno così impattanti, i fallimenti così clamorosi, che il grande calcio sarà solo una roba elitaria per un circuito da F1 ristretto. Il calcio si è scoperto mortale, non indispensabile per la società, su ciò il sistema dovrebbe riflettere, ma sinceramente pare fregarsene.