Peggio non poteva essere. Forse.
Polemiche, VAR, e soprattutto insulti, insulti ad una persona di classe come Ancelotti, e al Napoli, da parte di alcuni cafoni tra le file della tifoseria viola che già in passato si sono evidenziati per insulti e violenze verbali di altro tipo. I cafoni nel calcio ci sono sempre stati ma in Italia soprattutto ora che il Paese è incattivito più che mai si deve stare attenti. Attenti a non trasformare gli stadi in sfogatoi. Chi insulta, offende, denigra, chi compie atti di razzismo o discriminazione violenza va isolato e buttato via dallo stadio. Siamo alla prima giornata e già ne abbiamo viste di cotte e di crude. Troppo nervosismo. Falli non dati o dati, sviste, accuse, sospetti, veleni. 

E non si è neanche giocata tutta la giornata, ancora. Questi segnali non sono isolati, non saranno isolati. Il calcio italiano si è incattivito, come il Paese. Se continuiamo di questo passo non stupiamoci se presto ci troveremo a commentare casi di cronaca nera nel calcio. Gli elementi ci sono tutti. Anche in altri Paesi ci sono segnali di controtendenza rispetto al passato. Basta vedere quello che sta accadendo in Premier. Ritornano casi di razzismo negli spalti, cosa che in Premier era difficile da vedere, ma da un paio di stagioni questi episodi si stanno ripetendo sempre con maggiore assiduità, in un sistema dove la tolleranza è zero. Non vanno sottovalutati questi episodi e vanno stroncati sul nascere, anche con gesti forti, dal principio.
Perchè se passa una volta, passa una seconda volta, poi di chi sarà la responsabilità di ciò che in modo prevedibile ed evitabile, accadrà?