Questa volta esiste un orizzonte temporale dove proiettare il ritorno del calcio italiano sulla scena. Non si tratta di semplici voci di corridoio raccolte dalla stampa, ma decisioni messe nero su bianco dagli organi sportivi competenti, con l'accordo fondamentale trovato con il governo che ha dato l'ok definitivo alla ripresa delle attività. L'intesa raggiunta riguarda i tre livelli più alti del calcio, espressione delle leghe principali legate dal professionismo. Per mesi è durata la discussione e si è incentrata sulla convenienza di riprendere prima gli allenamenti, poi i campionati obbligati a stare fermi per lungo tempo. Quel tempo indeterminato senza prospettive definite ha tenuto col fiato sospeso l'intero sistema, costituito da molteplici interessi che determinano l'orientamento da seguire per la loro fetta di competenza. Data questa complessità di vedute sul tema c'è voluta molta pazienza prima di avere chiarezza sulla ripresa, tanto voluta da alcuni e ferocemente respinta da altri.
Per noi tifosi che abbiamo assistito al dibattito in divenire attraverso le dichiarazioni che venivano concesse dai maggiori esponenti interrogati sul tema, non è stato facile star dietro agli aggiornamenti che mutavano ogni qualvolta il verso della discussione in atto. Una delle parole maggiormente entrate nell'immaginario collettivo di questi mesi è stato il termine protocollo, pescato dal linguaggio della burocrazia è diventato il fulcro principale del problema da dirimere. Un nodo che metteva forte incertezza alle speranze dei riprendisti frenandone l'entusiasmo per una rapida soluzione. Sarebbe passato diverso tempo dal momento in cui questa parola è stata introdotta e ha catturato l'attenzione degli addetti ai lavori, destando non pochi dubbi per una veloce ripartenza, fino a quando proprio ieri questo elemento di ostacolo è caduto spianando definitivamente la strada. Per voce del ministro Spadafora, competente nell'ambito dello sport, è diventata realtà l'aspirazione coltivata da mesi di giungere a meta, mettendo d'accordo le spesso litigiose componenti del sistema calcio.
Svanite le ultime nubi che oscuravano il cielo del calcio è arrivato il sereno. Soprattutto le date così attese sono state svelate e diverranno dopo un ultimo passaggio le definitive: sarà la Coppa Italia ad inaugurare l'inizio vero e proprio con semifinali previste il 12 e 13 giugno, mentre si discute ancora sul giorno della finale teoricamente stabilito il 17 giugno ha già sollevato polemiche da parte di alcune delle pretendenti, apparse scettiche sulla scelta temporale troppo ravvicinata con le semifinali.
Massima condivisione invece per la ripartenza del campionato: prima i tre recuperi della 25esima giornata distribuiti su due giorni, 19 e 20 giugno, poi in tempi stretti si passa al campionato per giocare a partire dalla 27esima giornata. Lunedì si sapranno con maggiore certezza le tempistiche di ripresa, per ora e non è poco prendiamo positivamente la direzione presa, ormai consolidata, che riporterà il calcio ad occupare il nostro tempo libero riavvicinandoci alle care vecchie abitudini mai superate.