Sono ben lontani gli anni nei quali tutti volevano venire a giocare in Italia, anni in cui anche il Brescia si poteva permettere di avere Il Divin Codino in squadra, anni in cui le milanesi erano piene zeppe di fenomeni e anche palloni d’oro, anni in cui le romane si godevano i propri campioni. Da tanti tempo ormai il pallone d’oro non viene assegnato a un giocatore che milita in Serie A, questo non è un problema ma inizia a farci comprendere l’inquietante quadro del nostro campionato.
 
In un’estate in cui il PSG ha preso di tutto, le spagnole hanno piazzato qualche colpo e le inglesi hanno continuato a spendere decine di milioni, il campionato italiano è riuscito a diminuire la propria qualità ed è rimasto un’altra volta immobile. Qualche estate fa sembrava che ci fossimo finalmente ripresi, la Juve prendeva Ronaldo e tutto il campionato aveva ricevuto una spinta di entusiasmo e speranza. Questo però si è rilevato solo un sussulto che non ha mutato la situazione e ben presto si è tornati nell’ombra.

I presidenti puntano il dito contro la Uefa, incolpata di non essere capace di far rispettare le regole da tutti i club ma anche di far distinzioni; ciò è anche vero però i nostri dirigenti dovrebbero iniziare a puntare sui nostri giovani ed anche incominciare a scovarli in giro per il mondi. Le due milanesi quest’anno hanno deciso di puntare su due giocatori d’esperienza come Giroud e Dzeko che però sono a fine carriera, la Juve al momento oltre Kaio Jorge non ha comprato nessuno e le altre squadre non hanno investito molto.

Il campionato di A è sempre stato affascinante ma ormai da troppo tempo una nostra squadra non alza una coppa continentale e ciò ci fa capire quanto siamo indietro al resto d’Europa, invece di trattenere i nostri campioni li cediamo. Il nostro sistema non ce la fa più, le big non riescono più a essere competitive, il resto della serie A punta a sopravvivere e nei campionati di B e C vi sono annualmente molti fallimenti che fanno capire che il nostro calcio è malato e questo declino sembra complicato o forse impossibile da fermare o quantomeno rallentare.