Panta rei: tutto scorre e tutto cambia. Ogni cosa di questo universo, seconda la teoria filosofica di Eraclito, è soggetta a continuo mutamento e così anche il nostro amato calcio che in questi ultimi anni sta vivendo una vera e propria rivoluzione che per alcuni aspetti potrebbe migliorare la qualità e la bellezza del gioco, ma che per altri potrebbe comprometterne le origini, le regole di base e i valori fondamentali. Nel 2012 fu introdotta per la prima volta, in occaeione dei Mondiali per club Fifa, la Goal Line Technology, adottata in Serie A dalla stagione 2015-2016, che avrebbe d'allora in poi scongiurato ogni dubbio a riguardo di goal fantasma. Il 6 marzo 2016 l'IFAB approvò l'introduzione del VAR, spesso al centro di discussioni, che fece il suo ingresso in Italia nella stagione 2017-2018, che funge da supporto ai giudici di gara nell'assegnazione di goal, calci di rigore e cartellini. Il 19 aprile scorso abbiamo poi tutti assistito alla creazione della Superlega che prevedendo una ricca competizione nella quale avrebbero preso parte sempre le solite squadre avrebbe di fatto compromesso il valore fondamentale della meritocrazia. I principali responsabili della lega di sono espressi riferendosi alla società come il frutto di un grido disperato di rinnovamento della Champions League e del gioco in sè che ECA, FIFA e UEFA tardavano a mettere in atto. In realtà il cambiamento era proprio in procinto di arrivare, difatti il 20 aprile è stato approvato il nuovo formato Champions che entrerà in vigore a partire dalla stagione 2024-2025, che prevederà 36 squadre in un girone unico seguito da dei Playoff che porteranno alla finale. Dalla prossima stagione inoltre verrà abolito la regola del gol in trasferta.
Aria di cambiamento quindi ma forse ora la FIFA si sta spingendo un po' troppo oltre. Come riportato da TYC SPORTS, l'associazione con sede a Zurigo vorrebbe testare 5 nuove regole da introdurre nel mondo calcistico.

DUE TEMPI DA 30 MINUTI
Secondo diverse analisi condotte dall' Osservatorio Calcistico Cies su 37 competizioni europee disputatesi dal 1* luglio 2019, una partita dura in media 96 minuti e 14 secondi. Solo , mediamente, per il 61,3 % di questo tempo il pallone è effettivamente in gioco. In Serie A la percentuale corrisponde 63,2% e ciò vorrebbe dire che di solito in una partita di campionato il pallone è in realtà giocato per circa 57 minuti. Principale causa di interruzione è la fuoriuscita della palla dal rettangolo di gioco, mentre la seconda causa sarebbe costituita dai falli che rappresentano in media il 14,8 % del tempo totale della partita. Di questi 2 fattori che compromettono la fluidità di gioco gli arbitri tengono però poco conto nell'assegnazione dei minuti di recupero i quali spesso sono riduttivi e sproporzionati e che di fronte a queste analisi sembrebbero perdere di efficacia. Per evitare che la fluidità del gioco venga ancora compromessa forse l'ipotesi dei 2 tempi effettivi di 30 minuti, con il cronometro fermo ogni qualvolta il pallone non sia in gioco, potrebbe rappresentare una soluzione efficace.

SOSTITUZIONI ILLIMITATE 
L'epoca calcistica post-lockdown di giugno 2020 ha visto aumentare il numero di possibili sostituzioni per squadra da 3 a 5 per poter permettere alle squadre di affrontare diverse partite in un breve periodo di tempo. Tale regola è poi entrata in vigore durante la scorsa stagione e durante questo europeo il numero di possibili cambi da sfruttare è salito a 6, in caso di tempi supplementari. Ma,se le sostituzioni fossero illimitate , non perderebbero di significato e importanza le scelte iniziali dell'allenatore? E quanto conterebbe la bravura del tecnico nelle scelte in corso?

RIMESSE LATERALI CON I PIEDI
Le rimesse che battiamo quando andiamo a giocare a calcetto con i nostri amici potrebbero così sbarcare anche nel calcio che conta. Siate pronti eventualmente ad accogliere calci d'angolo a tutto campo e lanci lunghi a casaccio da una parte all'altra del rettangolo di gioco, in particolare nei minuti finali.

GIALLO A TEMPO
Non bastavano i tuffatori seriali, il calcio in sè si sta orientando verso il nuoto, ossia verso la pallanuoto. La nuova regola proposta dalla FIFA prevede che qualora un giocatore venga ammonito, debba restare fuori dal terreno di gioco per 5 minuti per poi rientrare.

FISCHIO E VIA
L'ultima regola proposta dalla FIFA prevede che per riprendere il gioco in occasione di rimesse e calci d'angolo non sarà necessario più passare la palla ad un compagno, ma calciatore incaricato potrà partire da solo palla al piede. Meno squadra e più individualità dunque sperando magari nel dribbling giusto.

Forse la prima regola avrebbe anche una certa utilità, ma le altre quattro farebbero probabilmente perdere personalità a questo gioco.