Il povero Semplici è cascato in un errore. Un errore umano quanto si vuole, ma pur sempre un errore che, in gran parte, ha compromesso le possibilità del Cagliari di fare punti a San Siro. Il tecnico dei sardi ha creduto che il pareggio del maggio scorso fosse dovuto allo schieramento dei suoi e alla tattica adottata. Non ha considerato che quel giorno il Milan crollò psicologicamente di fronte alla chance di chiudere in anticipo la pratica Champions contro una squadra che si era appena salvata.

In realtà, il Cagliari schierato tutto nella propria area, ha sì evitato di essere scavalcato dai lanci lunghi come era capitato alla Sampdoria, ma ha innescato le doti migliori di Diaz e Krunic. Lo spagnolo ha finito per giostrare spesso e volentieri ai limiti dell'area di rigore avversaria, con i compagni molto vicini ad accorciare gli spazi, se non di essere in area da vera punta. Il bosniaco è stato liberato dai compiti di copertura di un mediano, per avanzare verso l'area nemica e fare quello che sa fare: la mezza ala che porta palla e imposta la manovra. Non solo, ma come Diaz, si è trovato la squadra compattata intorno, cosa di cui ha bisogno, esattamente come il compagno, per non scomparire nel Deserto di Gobi.

Una nota di biasimo va data a Saelemaekers e Maignan in occasione del pareggio sardo. Il Milan era passato in vantaggio con un gol di Tonali, che ha ricordato uno quasi identico del Beckham rossonero. Ricadendo negli errori del passato, i rossoneri si sono fatti trovare sfilacciati in occasione del contrattacco del Cagliari. Saelemaekers è rimasto parecchi metri in là rispetto alla difesa rossonera, dimenticando quanto di buono aveva fatto fino a ieri come terzino aggiunto. Per Joao Pedro, un fior di giocatore, è stato agevole scucchiaiare per la testa di Deiola, il quale ha toccato morbido e facile per l'intervento di un qualsiasi portiere concentrato. Dal canto suo, tuttavia, Maignan stava dormendo tranquillo e asciutto ed è partito in ritardo, senza la tensione giusta per il colpo di reni e, per giunta, con la manina morbida. Il pareggio puniva queste scelleratezze oltre che premiare il Cagliari. Maignan deve stare attento a non cullarsi sugli allori delle lodi. In Francia forse perdonano, ma in Italia no.

Il Cagliari, programmato da Semplici per difendere, si è richiuso in difesa ed è stato subito trafitto da un bel tiro di Leao deviato casualmente in porta da Diaz. Non è la deviazione in sé, però, che va notata, quanto il movimento di Diaz. Lo spagnolo si è mosso in posizione di seconda punta e, se vi prendete la briga di rivedere il filmato, noterete che, prima del tiro di Leao, ha fatto un cenno al compagno, dettandogli un movimento o una soluzione. Un comportamento da autentico attaccante e... da attaccante leader, direi.

E' stato, tuttavia, Krunic a risolvere la partita. Galvanizzato dal poter giocare libero e bello in fase di impostazione, con i compagni vicino per giunta, ha attraversato tutta l'area ed effettuato un taglio passando di fronte a Diaz, il quale attendeva al limite dell'area. I centrali difensivi del Cagliari sono rimasti fermi per controllare il bosnicaco e Diaz ha servito facile per Giroud che ha portato a termine la missione con un tocco da centravanti autentico.  Il movimento di Krunic, da solo, vale un goal, perché giocare senza palla è più difficile che farlo quando ne sei in possesso.

Strootman ha chiuso il match per i rossoneri, quando ha regalato loro un rigore stupido per un mani inutile al limite dell'area, ma questi errori nascono anche dalla confusione in cui ti manda l'avversario. Giroud ha trasformato con autorevolezza.

Cosa dire? La squadra di Pioli ha superato l'esame costituito dalla provinciale che viene a San Siro per arroccarsi, un ostacolo di quelli che l'anno scorso hanno frenato parecchio la sua squadra. Non so quanto la preparazione sia stata accelerata, ma allora lo stesso dovrebbe dirsi di squadre come Inter e Lazio che stanno maramaldeggiando. Pioli, tuttavia, deve stare attento a non mollare nella fase difensiva, perché i gol presi come ieri spesso capovolgono l'abbrivio delle partite e, se è stato lui a dire a Saelemaekers di non retrocedere a terzino aggiunto, ha sbagliato. Se poi è stato Saelemaekers a essere troppo allegro, Pioli lo prenda per le orecchie e gli faccia capire che, i giocatori del suo tipo, quando smettono di correre per tutto il campo o si deconcentrano, sono del tutto inutili. Bisogna riconoscere, inoltre, che Pioli è stato bravo psicologo nel caricare Krunic dicendo che è un titolare, ma il giocatore non è un mediano e l'ottima prova in fase di costruzione nulla ha da spartire con la capacità di filtrare. Di Maignan ho già scritto, ma aggiungo che, dopo essere stato esaltato per il campionato 1972-3 (fatal Verona sì, ma anche il double Coppa Italia e Coppa Coppe, quando in finale parò due rigori della Juventus), William Vecchi si lasciò andare e fu venduto l'anno dopo, scomparendo nell'anonimato. Ribadisco che Maignan non deve cullarsi sulle lodi.

Detto che Tonali, rientrando Kessie, sarebbe anche una buona mezza ala di raccordo col centrocampo, è in questa fase che la società non deve cullarsi sugli allori dei 6 punti. Servono altri 2 giocatori di talento fra mezze ali ed esterni, magari duttili per giocare in entrambi i ruoli. Le adulazioni rischiano di far credere che Atletico, Porto e Reds siano avversari del calibro di Samp e Cagliari. Non è così e 30 milioni, se spesi ora, possono portare al salto di qualità.

L'ultimo Pioli sta trovando buone soluzioni, ma la società deve aiutarlo a dare il meglio di sé. Il grande calcio comporta il gusto del rischio.

Adli per l'anno prossimo è già un colpo. La Champions, però, Inizia tra 2 settimane.