Non è chiaro per quale motivo il Milan abbia giocato i primi 20 minuti con un 4-3-3 in cui Pulisic giovava ala destra, oltre la linea della palla sulla stessa linea di Giroud e Leao. Forse Pioli voleva aggirare la divesa del Torino, come forse voleva dimostrare di saper mescolare le carte alla maniera del gambler, come magari è arrivato qualche suggerimento da parte di chi è nell'empireo del potere rossonero. Fatto sta che i rossoneri hanno fatto gran confusione sparando palloni in linea orizzontale o quasi dalle fasce, consegnandoli regolarmente ai difensori del Toro, sempre ben piazzati in quanto nessuno ne scompaginava lo schiaramento.

Chiariamo che il 4-3-3 è una tattica come un'altra, ma se vuoi un'ala destra pura, forse Pulisic non è l'uomo adatto. In questi 180 minuti ha dimostrato di dare il meglio di sé accentrandosi da mezza punta o, nel secondo tempo di ieri, sulla fascia mancina. Se gioca ala destra pura, il suo potenziale decresce. Il 4-3-3 potrà essere praticato quando Chukwueze sarà in forma e sarà entrato negli schemi. E' un'ala destra vera, del tutto diverso dallo statunitense. Se schieri Pulisic, rinunci gioco forza all'ala destra di ruolo. Pioli è convinto di essere Pat Morita in Karate Kid o comunque di credere negli slogan alla dai dai ragazzo che se ti impegni ce la fai.  Però si parte meglio facendo nuotare Rosolino e correre Tortu.

Al 21° si rivede Pulisic falsa ala destra, che parte dalla fascia accentrandosi. Il Torino va in confusione 3 volte finché alla fine, scompaginato dall'imprevedibilità del 4-3-1-2, capitola. Pulisic lancia Loftus-Cheek che va sulla linea di fondo, quella che rende letali i traversoni. Giroud, da prima punta autentica, si porta dietro il marcatore e Pulisic, che ha seguito l'azione per vie interne, piomba come un falco per insaccare.

Partita finita? Direi di no, perché il centrocampo a 3 fa numero e ha tre mezze ali in grado di fare la diagonale. Ma le diagonali ti portano nel profondo sud della difesa. Quando Vojvoda riceve palla ai 20 metri dalla porta rossonera, il centrocampo del Diavolo è schiacciato in area a ridosso dei difensori, più un intralcio che una protezione. Vojvoda, in serbo un nome principe (da lì il nome della Vojvodina) ciabatta come un qualsiasi lazzarone del popolaccio, ma trova sulla traiettoria il ruvido Schuurs. Il granata la fa proseguire in qualche maniera, quanto basta per mandare a vuoto Maignan.

E' il 36° e sono passati solo 3 minuti dal vantaggio di Pulisic, ma ne passano davvero pochi prima che una mano tesa in area alle spalle di Giroud vada a deviare la palla. Il ralenty mostra le dita del granata che si flettono all'indietro, per cui non vi dovrebbero essere dubbi né sul tocco né sulla volontarietà. Ma il rigore sarebbe a favore del Milan, cosa poco perbene nel calcio italiano. Mariani, chiamato alla VAR-review, sembra vivere un dramma personale nel dover fischiare, però poi decide di darsi una botta di vita e mettere in gioco la carriera fischiando il penalty. Lo rivedremo ancora sui campi di calcio con un fischietto in bocca? Vedremo, comunque Giroud trasforma il calcio di rigore e riporta avanti in Milan.

Il Torino non ci capisce molto, perché il Milan manovra bene e veloce. E' il rovescio della medaglia di avere tante mezze ali, nel senso che hai difficoltà a fare diga, ma imposti come il Padreterno comanda. Nel recupero del 1° tempo, Leao serve filtrante per Hernandez dalla fascia. Theo riceve la palla molto defilato sul fondo, però realizza con uno scavetto delizioso, uno di quelli che non sempre l'anno scorso gli sono riusciti.

Nella ripresa il Milan chiude grazie a un rigore causato da una furbata di Schuurs ovvero il pestone no-look. Appena Leao crossa dal fondo, l'autore del pareggio granata guarda altrove, ma allunga la gamba sul piede dell'avversario, facendogli anche molto male. Parecchi anni fa, un tizio che era arrivato alle soglie dell'esordio in C, mi spiegò che, se vuoi fare male all'avversario, devi guardare altrove. Schuurs lo aveva fatto anche bene, in fondo, perché mio figlio, che non tifa Torino, lo aveva assolto, almeno sulle prime. Il rigore c'era, invece, e Giroud lo ha trasformato con freddezza.

Al 22° Pioli decide di risparmiare Giroud per schierare Okafor prima punta. Lo svizzero dimostra ancora una volta di essere una seconda punta o un attaccante esterno, dal momento che sbaglia tutti i movimenti da centravanti. Se arrivasse un centravanti di ruolo, converrebbe mandare in prestito Colombo, ma non ha senso confinare il ragazzo a riserva di un adattato da un altro ruolo, per quanto bravo.

Allo stesso minuto entra anche Chukwueze, ala destra vera, che permette a Pulisic di giostrare stabilmente a sinistra al posto di Leao, risparimato a sua volta. Sulla mancna l'amerikano sciorina una facilità di corsa impressionante che non ha quando è a destra, a dimostrazione che c'è qualcosa nella testa di ognuno che ci rende pià adatti a giocare in una zona o in una maniera meglio che in altre. Pulisic va a nozze dietro le punte e se deve galoppare nelle praterie della corsia di sinistra, poi si adatta anche a destra, visto che è un professionista. Però si adatta e basta.

Entra anche Musah al posto di Loftus-Cheek e dimostra di essere un mediano vero, per giunta coordinato nei movimenti come Kessie e Tonali, anche se meno roccioso del primo. Al minuto 81, con la palla al Torino, non indietreggia, mentre i suoi compagni lo fanno, ma si sposta verso l'uomo che potrebbe trovarsi a tirare come Vojvoda nel primo tempo. Alla Tonali, poi, si lancia palla al piede in mezzo agli avversari e li semina. Questo è uno che sa impostare come le mezze ali e sa interdire in maniera intelligente, a patto di saperne valorizzare il talento. Che si vede ictu oculi.

La partita scorre serena per i rossoneri fino al 90°, con il Milan che controlla i tentativi del Torino senza scomporsi e perfino lo scorbutico Juric, alla fine, riconosce che il suo Toro ha potuto fare ben poco.

Per divertirmi un po', vorrei chiamare Juric col nome di Urik, in quanto ormai, fra Piulisk e Pulisich, pronuncia anglosassone e croata del nome Pulisic, va di moda l'inesistente Pulisik, che non è yankee né croato. Insomma,vorrei fare come Marty Feldman in Young Frankenstein quanto chiede di essere chiamato Aigor, visto che il professore si fa chiamare Frankenstiin essendo emigrato in America. Temo però di essere frainteso nella mia innocente provocazione.

Evidentemente c'è una nuova lingua, il telecronistese in cui Pulisic non si pronuncia né Pulisich né Piulisik, sprovveduto che non sono altro!

In ogni caso, ora i punti in classifica sono 6 e faranno comodo per affrontare con meno patemi le squadre più forti. Peraltro, ho notato di non essere il solo ad aver colto un'altra particolarità di questo Milan ovvero che non ci sono i doppioni per i ruoli. Lo avevo fatto già notare sostenendo che Chukwuze è un'ala destra e Pulisic, una mezza punta o un'ala sinistra (se mai, Pulisic può fare il sostituto di Leao). Ieri lo hanno fatto notare a Pioli che ha incassato bene il colpo. Aveva dichiarato che la società ha preso i giocatori secondo le sue direttive puntando a certe caratteristiche. Nel rispondere lo ha ammesso, ma ha detto che la squadra cambierà modo di giocare ogni volta che viene sostituito un giocatore.

Per come l'ho vista finora e la vedo tuttora, questa campagna acquisti rossonera è stata condotta con metodi scoutistici ovvero guardando il singolo giocare nel complesso di provenienza. La difesa, finora toccata poco, resta abbastanza coerente, con Thiaw, Calabria e Kalulu destri, da una parte, e Tomori, Pellegrino ed Hernandez mancini, dall'altra (Kjaer può essere visto come un jolly). Ma per il resto, è evidente che le esigenze del gruppo di destinazione sono state prese alla leggera.

Forse, sottolineo forse, il Pulisic ala destra pura dei primi 20' è stato uno speranzoso tentativo di cercare una seconda ala destra oltre Chukweze.

I giocatori sono tutti buoni individualmente presa, ma la strada verso il prodotto finale è ancora lunga.