Ci si avvicina sempre di più alla fine dell’anno e come sempre, si tirano le somme. Non è facile tracciare un bilancio di quello che è stato il 2020 della Juventus, ma ci proviamo.
Un anno in cui c’è stato un cambio in panchina, con Sarri rimpiazzato dall’esordiente Pirlo, quindi un anno di cui vanno analizzati due diversi momenti.

IL 2020 DI SARRI: PROGETTI INCOMPIUTI E UN FINALE AGRODOLCE
La gestione del tecnico toscano ha accompagnato la Juve per i primi otto mesi di quest’anno, intervallati dal pesante lockdown di marzo e aprile e conclusisi l’8 di agosto, dopo Juve-Lione.
Sarri non è mai riuscito a calarsi del tutto nel mondo Juve, non è mai entrato nelle grazie dei tifosi e dir la verità nemmeno della squadra e di parte della dirigenza. Nonostante ciò, è arrivato il nono scudetto consecutivo, che non può e non deve passare in secondo piano. Sarri ha scritto il suo nome nella storia bianconera e ha, al tempo stesso, scritto la pagina più illustre della sua lunga carriera da allenatore.
Non va dimenticato lo scudetto, ma nemmeno le pagine negative dei mesi in questione: in finale di coppa Italia Sarri è stato completamente battuto nella preparazione e nella lettura della partita da Gattuso, perdendo così un trofeo che la Juve punta a vincere ogni anno, e ancor di più brucia, ed è stata decisiva per il suo esonero, l’eliminazione per mano del Lione agli ottavi di Champions League. Senza dimenticare nemmeno, che alla Juventus il sarrismo non si è mai visto, forse anche per colpa di una rosa inadatta, ma come è giusto che sia, sul piano del gioco il responsabile è il mister ed è sempre il mister che paga quando le cose vanno male.
Quindi? Che voto dare al capitolo Sarri?
Il 6 lo porta a casa, ma nell’arco della stagione ci sono state troppe insufficienze che hanno compromesso la valutazione finale del tecnico ex Napoli.

LA SCOMMESSA PIRLO, TRA SUCCESSI E BATOSTE
E poi c’è Pirlo. Lui che doveva condurre la formazione under 23 per farsi le ossa, ma che è stato subito catapultato in prima squadra per volere soprattutto di Andrea Agnelli, che in lui crede moltissimo.
Pirlo ha sicuramente il merito di aver portato a termine già molto di più di Sarri sul piano del gioco. La palla ora gira più veloce e il gioco è più fluido. Ronaldo viene valorizzato dal gioco del “maestro” e può finalmente contare su una spalla adatta, Morata, che è forse la mossa più azzeccata sul mercato in quest’anno solare. Pirlo ha ritrovato giocatori come Danilo e Ramsey, che sembravano persi, e iniziano ad arrivare risposte anche dai vari Bernardeschi, Alex Sandro e Bentancur.
Inoltre, Pirlo vanta come fiore all’occhiello della sua gestione, lo 0-3 del Camp Nou, che ha regalato il primo posto del girone.
Anche qua però non mancano le note dolenti. I 10 punti di ritardo dal Milan iniziano ad essere tanti, l’umiliazione contro la Fiorentina ha rimesso in discussione il suo status e ha tagliato le gambe alla Juve in quello che sembrava il suo momento migliore nella nuova stagione. Senza contare, i 6 pareggi in campionato, tra cui quelli evitabilissimi con Benevento e Crotone.
Se si volesse dare un voto anche a Pirlo, per ora sarebbe un 6 e mezzo, con quel mezzo voto in più sulla fiducia per il futuro.

IL BILANCIO COMPLESSIVO
Nel 2020 è arrivato solo lo scudetto, e dopo aver provato a vincere tutto (ancora una volta senza riuscirci) è iniziata una fase di costruzione degli anni futuri in cui però vincere resta la priorità e lo si deve fare fin da subito.
Quindi il bilancio resta comunque positivo, ma è al tempo stesso uno dei peggiori degli ultimi anni, in cui i tifosi erano stati abituati forse troppo bene.
Per quello che è lo stile Juve, questo 2020 non verrà preso come un punto d’arrivo, come la fine di questi anni d’oro, ma sarà di sicuro un punto (ri)partenza per preparare nuove vittorie.

COSA ASPETTA LA JUVE NEL 2021
Per un anno che finisce, ce n’è uno nuovo che inizia tra pochi giorni. E l’inizio del 2021 sarà di fuoco per la Vecchia Signora, che è attesa dagli scontri diretti con Milan e Inter e dal recupero della gara contro il Napoli, tutte partite dal sapore di scudetto. Inizierà anche il percorso in coppa Italia, con il Genoa come avversario agli ottavi, ci sarà la Supercoppa, sempre contro il Napoli, che potrebbe essere il primo trofeo da allenatore per Andrea Pirlo, e infine andrà preparata la doppia sfida al Porto di febbraio.
Insomma, di carne al fuoco ce ne sarà molta e finalmente potremo vedere che cos’è davvero la Juve di Pirlo e dove può arrivare.