Mauri Icardi è fortissimo. Partiamo da questo presupposto.
Non mi permetterei mai di dire il contrario, perché andrebbe contro la mia onesta intellettuale. Ma non lo vedrei bene nello scacchiere tattico di Massimiliano Allegri.

Il mister livornese ha un'idea della punta che è pienamente contemporanea, cioè l'attaccante è il primo dei difensori e deve fare la fase difensiva alla pari di un terzino.
E' l'esempio lampante di tutto ciò è il lavoro fatto su Mario Mandzukic, prima punta se ce n'è (era) una, che ha imparato a fare il tornante nella stagione passata, senza però mai perdere il vizio del gol. Inoltre l'attaccante tipo di Max deve saper fraseggiare con la squadra, venire a prendere palla a metà campo, uscire con il pallone tra i piedi dalla difesa, come spesso ha fatto Higuain. Ecco, proprio l'argentino, che farà il mondiale, a differenza di Icardi, fa un lavoro che non va a tabellino ma che è troppo importante per l'economia del gioco della Juventus. Anzitutto è un indemoniato quando i bianconeri si mettono 11 dietro la linea della sfera e inoltre crea spazio per gli inserimenti di Dybala, Douglas Costa e Cuadrado, importantissimi nel gioco di Allegri: palla a Pjanic, che cerca l'imbucata nello spazio. Ed è perciò normale che l'ex Napoli segni di meno rispetto a quanto faceva in Campania, giocando molto più lontano dalla porta, come segnerebbe di meno anche il capitano dell'Inter, vero catalizzatore del gioco neroazzurro, un po’ come era Higuain in maglia partenopea.

La differenza tra i due giocatori, perché di quello stiamo parlando, è che l'ex Real Madrid ha nella sua indole la volontà di giocare con la squadra - anche se Allegri e il suo staff hanno lavorato molto su questo - mentre Icardi no. L'interista è un vero killer d'aria di rigore, va a nozze col gol, come ha detto Riccardo Trevisani di Sky in un derby "perché in area di rigore non ci sono paragoni". Questo è verissimo, nessuno mette in discussione ciò. Però è tutto il resto che manca. Che sembrano sciocchezze ma che non lo sono per uno come Massimiliano Allegri. In verità anche Luciano Spalletti ha fatto più volte intendere che Icardi non fosse proprio il suo attaccante modello - ricordiamo che il tecnico di Certaldo aveva inventato Francesco Totti prima punta - perché appunto faceva poco (e siamo buoni) gioco in fase difensiva, aspettando che gli arrivasse il pallone giusto per poi buttarlo in fondo al sacco. 10-15 anni fa era la normalità, pensiamo a David Trezeguet, ma nel calcio moderno non basta soltanto saperla buttare dentro ed è anche il motivo per il quale, finora, nessuna big si è seriamente fatta avanti per accaparrarsi le prestazioni di Maurito, checché ne dica la moglie-procuratrice Wanda Nara.