Prendendo spunto dalla fiaba danese di Hans Cristian Handersen, il Re senza vestiti, dove un Re vanitoso, fin troppo, si aggira nudo per strada, certo di essere così superiore da essersi fatto convincere da due truffatori di meritare un vestito così importante da non poter essere visto dall'occhio povero della gente, in realtà è stato smascherato da un bambino che candidamente ha esclamato "il Re è nudo" ​​​​​.

Così, nella fiaba dei giorni nostri, invece di un castello abbiamo un appartamento milanese, invece di un Re abbiamo un calciatore, e al posto di furfanti adulatori abbiamo una moglie procuratrice disposta a tutto.

Che Icardi, al netto di ciò o chi lo circonda, sia un grande attaccante non vi è mai stato alcun dubbio. Ancora tra i giovani attaccanti, Maurito, ha già dato prova delle sue doti, del suo potenziale di attaccante e macchina da gol. Però da qui a paragonarsi con i più grandi attaccanti che a differenza sua hanno già un certo curriculum a livello di presenze e reti a livello internazionale è ancora prematuro. 
Dico questo, perché il pomo della discordia, tra lui la moglie e l'Inter, sta di fatto nel rinnovo del contratto, che tra l'altro non solo non è in scadenza, ma ha ancora due anni di validità, e nelle cifre richieste.
Le continue adulazioni o pressioni psicologiche, impresse dalla mogliettina affettuosa, hanno fatto credere, al Re, di meritare un trattamento paritario ad altri grandi giocatori, e così è iniziato il tutto.

Icardi tramite la moglie procuratrice h iniziato a pretendere un ingaggio di circa 10 milioni l'anno, un ingaggio ad appannaggio di giocatori del calibro di Suarez, Lewandowski, Aguero, Cavani. Tutti giocatori di un certo livello tecnico, ma soprattutto con un palmares personale fatto di presenze e reti in Champions di tutto rispetto, cosa attualmente manca ad Icardi.

E così il Re ha tentato l'impossibile con un triplo salto mortale, non accontentandosi di un aumento di durata del contratto e di soldi ma ha voluto di più. E ciò che ha ottenuto è stato del tutto inaspettato. Il Re è stato svestito dell'indumento più importante e significativo, ed è rimasto nudo davanti a tutti. La cosa non l'ha presa affatto bene, né lui né la fidata moglie che lo aveva convinto di poter arrivare a tanto senza grossi problemi.

Ora, nudo e solo dovrà trovare il modo per tornare credibile e rivestire i panni del leader, a Milano o altrove. 

Certo è che, al di là di torti o ragioni, di prese di posizione a favore o contro qualcuno dei protagonisti chiamati in causa, Icardi è, e rimane un grande giocatore, che però deve capire cosa è chi vuole essere da grande. Se una bandiera di una città squadra importante, un grande giocatore che si andrà a meritare durata e soldi di contratti importanti in base ai risultati in campo suoi e della sua squadra, o vorrà essere uno dei tanti che con prepotenza o magheggi vari riuscirà semplicemente a guadagnare tanto, senza però lasciare un qualcosa di importante nei cuori e nei ricordi dei suoi tifosi.
Dovrebbe meditare sul ruolo della moglie e sul modo di interpretare quel ruolo, perché ne va della sua carriera, della sua credibilità. Le potenzialità per diventare uno degli attaccanti più forti del mondo le ha tutte, basta un po' di pazienza e un pizzico di umiltà che non ha mai ucciso nessuno, e tutto arriverà come è arrivato per gli altri. 

Sarebbe un peccato che questa fiaba avesse, per lui, un finale non a lieto fine.