Non ho mai sentito la necessità di scrivere un articolo in questo blog e farlo oggi dopo aver saputo della perdita della piccola figlia, io padre di tre figlie, da parte di Luis Enrique mi sembra ancora più blasfemo e triste.
Non oso chiedere perdono a Luis, non posso permettermelo, ma arrivato a 61 anni posso dire che vi è certezza da parte mia dell'amore, calcistico, che nutro nei confronti dell'Inter.
Mi perdoneranno i giovani tifosi interisti, figli magari della vittoria della Champions League, ma il sottoscritto ricorda ancora la papera di Sarti in quel di Mantova il 1 giugno 1967 (avevo 9 anni, l'anno dopo Sarti passò alla Juventus), quando dopo pochi giorni aver perso la Champions con il Celtic, perdemmo poi il campionato a favore della Juventus.
Ricordo come fosse ieri, come affranto accolsi la notizia, fuori dalla mia piccola abitazione, le gambe raccolte al petto in pianto, io, tifoso interista con mamma  e papà milanisti.

Mi scuserete tutti, per questo lungo preambolo, ma è quello che mi porta qui, che vergognosamente mi spinge a voler dimenticare il dolore vero di un papà che ha perso la figlia, e piango con te caro Louis, che mi spinge a valutare le parole di Icardi.

Caro Icardi, in fondo in cuor mio non volevo pensare in negativo nei tuoi confronti, davvero non volevo; in me vigliaccamente prevalevano i ricordi dei tuoi gol, il tuo dichiarato amore nei confronti della squadra che io amo!!!
Stupido uomo, che a 61 anni quando fatica ad addormentarsi finge di essere un calciatore della squadra che adoro!
E tu? Lasciamo stare la tua vita privata, ce ne sarebbe da dire!!! Accolto da Maxi Lopez, lo hai accoltellato, o meglio hai accettato di far parte dell'omicidio dell'uomo, d'altronde lo fece Bruto, perchè aspettarsi qualcosa di meglio da parte tua?
Ma sono faccende tue e di colei che ha impugnato l'arma.

Ma ora? Amore per l'Inter? Dai, vergognati! Tu non ami l'Inter e non dico altro, non lo meriti! Vai pure alla Juventus, vacci, troverai campi idonei al tuo essere.