Mauro Icardi e la Roma, voci sempre più insistenti di avvicinamenti, contatti, proposte. Petrachi ci prova, Mauro ci pensa, o almeno così riporta qualche ben informato, con Juve e Napoli sempre alla finestra, avversarie ostiche nella corsa all'ex capitano dell'Inter.
Mauro Icardi e la Roma: un matrimonio possibile, chissà. Intanto però, niente ci impedisce di speculare un po' su quello che potrebbe essere l'acquisto più oneroso della storia giallorossa. Ecco allora tre motivi per cui l'acquisto di Icardi sarebbe un colpo incredibile per la Roma, e tre motivi per cui potrebbe rivelarsi un grosso problema. 

Iniziamo dai pro.
Il primo, chiaramente, è il curriculum da centravanti dell'argentino, che solo in nerazzurro ha segnato 124 gol in 219 partite. Credo non ci sia bisogno di aggiungere altro. Il secondo è l'età. Mauro Icardi ha sette anni in meno di Edin Dzeko, che è sbarcato a Roma a 29 anni, nel momento di massima maturità calcistica. Icardi, invece, entrerebbe a Trigoria a 26 anni, cioè in quella fase della carriera in cui c'è da confermarsi, ma si hanno ancora margini di miglioramento. In più, anche se questo è uno di quei discorsi "aziendalisti" che tanto fanno storcere il naso ai tifosi giallorossi (me compreso, ovviamente), un Icardi 28enne, con alle spalle due grandi stagioni, sarebbe un profilo più che appetibile per tante big europee, che però dovrebbero mettere sul piatto tanti soldi (possibilmente non quelli di clausole rescissorie in stile Roma, cioè basse) per portarselo via. Il terzo, infine, è l'entusiasmo che l'arrivo di un calciatore come Icardi scatenerebbe a Roma. Già immagino l'aeroporto di Fiumicino preso d'assalto. Quattro anni fa c'erano oltre 4000 persone per Dzeko. Mai sottovalutare la passione romanista. 

Ma passiamo ai contro.
Il primo è di natura puramente tattica: per caratteristiche, Icardi non sembra il centravanti ideale per il gioco di Fonseca. Credo di averlo scritto in ogni pezzo pubblicato da queste parti, quindi inutile ripeterlo. Il rischio di provare a coinvolgere Icardi in un sistema come quello visto finora è perdersi i suoi gol. Uno spreco che la Roma non può permettersi. Il secondo riguarda i comportamenti di Icardi, sia in campo che fuori. Tralasciando le questioni di spogliatoio, spesso ha dato la netta impressione di fare capricci quasi infantili. L'Inter ha provato a responsabilizzarlo con la fascia da capitano, salvo poi sfilargliela e creare la situazione che si trascina ancora oggi. E Icardi non ha risposto da professionista, anzi. Se a Milano queste cose non le perdonano, a Roma forse è anche peggio. Perché qui non si alza un trofeo manco per sbaglio da un sacco di tempo, e di calciatori capricciosi ne abbiamo visti anche troppi. A Roma ci vogliono due passaggi sbagliati per passare da idolo a rinnegato. Il terzo, infine, ha un nome e un cognome: Wanda Nara. Se ne abbiamo fin sopra la testa di calciatori poco professionali, figurarsi dei relativi parenti. Inutile girarci attorno: Wanda Nara è un problema, una mina vagante che nell'ambiente romano e romanista potrebbe diventare una bomba atomica. Rabbrividisco al solo pensiero.  

Tre pro e tre contro che personalmente non riesco a soppesare con lucidità. Perché se non si trattasse della Roma impazzirei all'arrivo di Icardi. Ma le vicende giallorosse degli ultimi anni mi costringono a tenere il freno a mano ben tirato.