Relativamente alla vicenda-Icardi una cosa certamente non si può negare, vale a dire che un bravo scrittore o sceneggiatore avrebbe fatto probabilmente il colpo della vita se avesse concepito la vicenda prima ancora che la realtà superasse la fantasia.

La definizione di poema che utilizzo nel titolo è tuttavia abbastanza impropria, visto che in tutto il teatrino messo su fino a questo momento, di poetico c’è ben poco. A volerla ben vedere, la storia sembra piuttosto una di quelle concepite a uso e consumo delle massaie che negli anni Settanta sfogliavano pigramente le pagine dei fotoromanzi tra una faccenda domestica e l’altra.

Tuttavia, come tutte le vicende, anche questa ha un inizio e avrà una fine. Senza volerne ripercorrere tutte le tappe, ormai arcinote al grande pubblico, soffermiamoci sugli ultimissimi accadimenti e, alla maniera di una novella Sibilla Cumana, proviamo a leggere nel futuro cercando di capire quali saranno le possibili strade che porranno – finalmente (?) – la parola “fine” ad una pantomima che sta ormai andando decisamente per le lunghe.

Attualmente, le cose stanno così: la società formula un’offerta intermedia tra lo stipendio annuale di Icardi e quanto richiesto dalla moglie-agente Wanda Nara, senza che sia oggetto di trattativa la fascia da capitano revocata ormai qualche settimana fa. Sinora, la coppia Icardi-Nara non solo non gradisce ma addirittura “minaccia” di voler far operare il calciatore al ginocchio nonostante le condizioni dello stesso sembrerebbero tutt’altro che malandate, stando perlomeno al referto delle ultimissime visite mediche operate dallo staff sanitario dell’Inter.
C’è tuttavia da credere che se fosse stato alto il rischio di un “crack” da parte del puntero sudamericano, la società nerazzurra sarebbe stata già da tempo la prima a spingere per un’operazione, pena il deprezzamento del cospicuo patrimonio economico che l’argentino rappresenta.
I nerazzurri di Spalletti, senza il loro numero 9, pareggiano intanto per 3-3 in modo decisamente rocambolesco a Firenze, in una gara troppo pazza per poter terminare con un altro risultato che non fosse quello di parità. Al di là dell’ovvio rammarico per avere dilapidato il loro doppio vantaggio nei minuti finali, all’Inter non può non restare la soddisfazione per una prova positiva e per essere in ogni caso uscita imbattuta da un campo difficile. Cose che in questo periodo, per la verità, stanno capitando frequentemente. Senza Icardi in campo.

La situazione attuale può portare, come detto, a tutta una serie di possibili scenari, più o meno verosimili tra loro: proviamo, come anticipato poc'anzi, a snocciolarne alcuni.

1. Icardi e Wanda Nara optano finalmente per il basso profilo. Accettano l’offerta formulata dalla società, l’attaccante torna a disposizione di Spalletti e si rimette in discussione come un giocatore qualunque. Decide di poter giocare “stringendo i denti” e l’operazione viene rimandata alla settimana dopo la fine degli impegni ufficiali dell’Inter. Wanda Nara, imparata la lezione, si guarderà bene dal fare nuove richieste di adeguamento contrattuale a stretto giro di posta.

2. L’Inter cambia inaspettatamente registro e accetta senza condizioni le richieste della coppia Icardi-Nara. Il giocatore si rimette da subito a disposizione di Spalletti con la fascia di capitano al braccio alla prima occasione utile. Spogliatoio spaccato e squadra che crolla, possibili dimissioni di Spalletti – ormai impossibilitato a gestire il gruppo – prima della fine della stagione. La società perde la faccia davanti a tutto il mondo del calcio italiano.

3. L’Inter cede sull’offerta economica, non sulla fascia da capitano e detta le condizioni a margine. Il giocatore non dovrà essere più rappresentato da Wanda Nara e, se questa rilascerà dichiarazioni in pubblico atte a screditare l’immagine di tecnici e compagni a favore del marito, i due dovranno pagare una penale salatissima. Icardi non si opera e rientra in gruppo ridimensionato.

4. Icardi e Wanda Nara accettano l’offerta societaria, ma chiedono e ottengono di far inserire una clausola rescissoria più bassa di venti milioni per l’estero (quindi di 90 milioni rispetto ai 110 richiesti attualmente) e di far operare comunque il giocatore ora. L’Inter ci sta, ma – consapevole del fatto che si tratterebbe comunque di un’ottima plusvalenza che la tutelerebbe ancor maggiormente in termini di fair play finanziario – mette sin da subito il giocatore sul mercato e sottotraccia si tutela trattando già per i possibili sostituti.

5. Icardi e Wanda Nara continuano nel loro muro contro muro. Il giocatore si fa operare, ma non c’è il consenso della società: si rischia di andare per vie legali, e qui si aprirebbe tutto un altro capitolo.

6. La meno probabile di tutte: l’offerta dell’Inter non viene accettata da parte della coppia, ma Icardi non ha nessuna intenzione di farsi operare con tutti i rischi che potrebbero conseguirne. La moglie-agente insiste perché si operi comunque in modo da far prevalere la tesi dell’infortunio rispetto a quella dell’insubordinazione, ma si arriva allo scontro tra i due. Maurito mostra finalmente la necessaria personalità e, sull’onda lunga di quanto fatto da Rabiot con la madre, la licenzia dal ruolo di agente, con inevitabili conseguenze sulla vita personale e sentimentale.

Il giochino potrebbe continuare chissà per quanto ancora, e chissà con quali altri sviluppi imprevisti e imprevedibili sino a questo momento. Un po’ poema, un po’ telenovela (argentina, naturalmente) e, nell’esercizio di voler necessariamente trovare un possibile finale tra tutti quelli possibili, un po’ emulo del film Black Mirror.

Verrebbe da pensare che ciò che la coppia Icardi-Nara sta perdendo da questa vicenda, potrebbe riguadagnarla se decidesse di rivendere la storia al mercato dell’intrattenimento. A patto, tuttavia, che questa smetta di essere – tra le altre cose – una farsa.