Zlatan Ibrahimovic ha sempre suscitato nel grande pubblico di appassionati di calcio un'esplosione multicolore di opinioni riguardo alla carriera e alla personalità mostrata.

Personalmente ho sempre guardato allo svedese come a un grande campione che in fondo, per motivi a me oscuri, non riusciva a mettere a frutto tutte le sue qualità. Ho sempre pensato che fosse un accentratore di gioco pigro e opportunista e che riuscisse a massimizzasse i pochi sforzi investiti in partita solo grazie al suo fisico dominante e alle qualità tecniche. Non avrei potuto sbagliarmi di più!
Questi ultimi mesi al Milan, complice probabilmente anche una maturazione e un miglioramento generale del giocatore (perché no, è possibile migliorarsi anche a 39 anni), ci hanno messo dinnanzi a un Ibrahimovic che sta dimostrando di usare una grande intelligenza tattica, di essere davvero leader, di far crescere enormemente i compagni, di comprendere i vari registri motivazionali ed emozionali della squadra, di saper essere lucido e autocritico nelle valutazioni sulle prestazioni collettive e individuali.
Insomma, in poche parole sta dimostrando di essere più di un leader. Di essere un giocatore-allenatore intelligente e lungimirante.

Per queste considerazioni sono convinto che il Milan riuscirà a qualificarsi per la prossima Champions League e che Ibrahimovic stia dimostrando quelle qualità essenziali per proporsi in un ruolo nello staff tecnico o dirigenziale una volta archiviata la carriera come giocatore. Fossi nelle dirigenza del Milan fare un serio pensiero nel pianificare un ingresso in società per uno Zlatan in giacca e cravatta. Lo immagino già in tribuna a San Siro che commenta con le sue smorfie eloquenti qualche errore di campo.

In attesa dell'uscita del film "I am Zlatan" (nel 2021 - attualmente la pellicola è in lavorazione in Svezia) continuiamo a goderci le prestazioni e la personalità di un giocatore che sta facendo bene a tutto il calcio italiano, rappresentando un punto di convergenza mediatico e contribuendo a portare il Milan in posizioni di classifica che mancavano da tempo in casa rossonera.

E domani cosa succederà? Zlatan non teme nuove sfide ed è conscio che ora può mettere a frutto la sua esperienza per i più giovani anche senza indossare la maglia da gara perché un suo sguardo basta a ricordati che un errore non è mai tollerabile più di una volta!