Essendo uno dei pochi, sfavorevole al ritorno di Ibra al Milan, nell'incertezza generale sulla scelta finale del Campione svedese, mi aggrappo alla tenue speranza che sia lui, come già fatto nel recente passato, a rifiutare.

Purtroppo le notizie che filtrano dal suo enturage, il desiderio della moglie di tornare a Milano e la mancanza di alternative, lasciano pochissime speranze al mio, personalissimo, desiderio. Come già scritto, una Società che deve programmare il futuro e recuperare moltissime delle posizioni perse, non dovebbre affidarsi ad un singolo giocatore, per quanto forte, ma affidarsi ad un lavoro di squadra.

Quel lavoro che Mister Pioli, dal giorno del suo arrivo, sta portando avanti e di cui si iniziano a vedere, gioco e risultati. Oggi la squadra ha un modulo, il 4-3-3, ha una formazione ben definita e sostituti all'altezza, ma specialmente sta dimostrando di poter battere ogni avversario, lottando fino al novantesimo minuto e dando segnali molto positivi per la seconda parte della stagione. 

Vale la pena alterare questo percorso per affidarsi ad un Campione di 38 anni, che mette sempre se stesso, davanti a tutto ?

Senza cambiare modulo e cambiarlo ora, dopo tanto lavoro, sarebbe alquanto rischioso, Ibra prenderebbe il posto di Piatek, nella speranza di poter garantire più gol e di conseguenza più punti in classifica, cosa non certo garantita, pensando che i difensori italiani sono ben più forti di quelli affrontati nel campionato americano, ma relegando "obbligatoriamente" il giovane polacco in panchina e oltretutto  svalutandone il suo valore economico.  Se poi l'allenatore lo lasciasse in panchina, dubito che accetterebbe serenamente la decisione tecnica. Il Milan ha bisogno si serenità, lavorare intensamente e continuare in quel percorso di crescita, è bene ricordarlo, APPENA INIZIATO.

Ibra ? No, grazie, sarebbe servito lo scorso anno, quando Higuain si era smarrito e certamente quel punto che ci è mancato, lui ce lo avrebbe garantito, oggi no, sarebbe uno sbaglio che non abbiamo bisogno di fare.