Come ne "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni, anche nella vicenda Ibrahimovic-Milan qualche bravo sostiene che "questo matrimonio non s'ha da fare!".
Sarà l'età (38 anni lo scorso ottobre), sarà per una questione economica, sarà che per alcuni sia solo un mercenario insieme al suo procuratore, ma questi personaggi sembrano incapaci di guardare più in là del loro naso. L'arrivo di Zlatan, o il ritorno, significherebbe tanto per lo spogliatoio e il campo, ma soprattutto avrebbe una ripercussione importante sulle possibili entrate per le casse rossonere. Basti pensare alla vendita delle magliette e all'incremento di tifosi presenti allo stadio ed ecco che l'operazione Zlatan sembra rassomigliare sempre di più all'arrivo di CR7 alla Juventus la scorsa stagione. In campo poi porterebbe quell'esperienza e quella mentalità vincente che manca totalmente ai giovani rossoneri, per non parlare di quanto gioverebbe ai suoi compagni di reparto (Piatek su tutti se dovesse rimanere al Milan nella finestra di mercato invernale).

Ecco perché il matrimonio tra Ibra e il Milan s'ha da (ri)fare e, quasi sicuramente, si farà, visto che l'offerta avanzata dalla dirigenza rossonera è praticamente l'unica concreta presentata allo svedese e a Raiola ed è quella che più si avvicina alle loro richieste. Infatti tra domanda e offerta "balla" un milione per i primi sei mesi di contratto (il Milan ne offre due e il giocatore ne chiede tre) prolungabili anche per l'intera stagione successiva, per un totale che si aggirerebbe intorno ai sei milioni più bonus di facile raggiungimento per arrivare alla cifra richiesta dal giocatore.

Nel frattempo il popolo milanista spera, sogna di riabbracciare un idolo mai dimenticato e ogni anno sempre dichiarato vicino al ritorno ma, causa intoppi/ripensamenti dell'ultimo minuto, mai riabbracciato ufficialmente.
Intanto lui ci pensa, ascolta il suo procuratore, ascolta la sua famiglia che da sempre vorrebbe fare ritorno nel capoluogo lombardo. Forse stavolta è davvero quella buona e, alla faccia dell'anagrafe e degli scettici, Zlatan è Zlatan sempre e comunque, il Milan e i tifosi rossoneri lo sanno e lo invocano per questa ultima missione (quasi) impossibile: tornare in Europa.