I dolci sono degli alimenti che riescono ad addolcire la vita di ognuno di noi. Lo stesso Dante Alighieri affermava: “C'è una sola differenza tra una lunga vita e una buona cena: nella cena i dolci vengono per ultimi.” “Un uomo che rifiuta le frittelle di mele non può avere un'anima pura.” “Le cose dolci da gustare si dimostrano amare da digerire.” 

Analizzando la quotidianità, il ritmo frenetico che ci impone spesso la vita, tra i vari impegni, la mattina, ad esempio, non si può di certo rinunciare ad una buona dose di zuccheri. Noi italiani lo sappiamo bene, visto che rispetto alle cucine del resto del mondo, amiamo fare colazione con il classico cappuccino e cornetto. L'estate ad esempio è solito fare quelle passeggiate al mare, e spesso, come da tradizione, molti non possono rinunciare alle ciambelle fritte che le pasticcerie sfornano, belle calde e fragranti, con lo zucchero e il classico buco che è la peculiarità che le distingue da tutti gli altri tipi di dolci. Anche se nelle pasticcerie o forse più nei forni dolciari, nei locali tradizionali, per cui la preparazione avviene in maniera molto casereccia, e quindi una produzione che non è industriale per la quale si utilizzano degli stampi che ne fanno una forma perfetta, alcune possono uscire con un foro non del tutto fatto bene. Ma non per questo si valuta il dolce come non buono. Un esempio, quest'ultimo, che possiamo accostare al detto che dice: Non tutte le ciambelle escono col buco. Ma cosa si intende?  

Questa affermazione esplicita dei messaggi ben chiari che trovano concretezza nel fatto che nella vita non tutto è perfetto. Ci sarà sempre qualcosa che non si riuscirà a fare come si voleva. A volte capita che alcune situazioni vanno come non si voleva. Parole e pensieri che sono un aspetto comune della vita di tutti, ma quando si dice tutti è proprio così, nessuno escluso. Anche nel Calcio c'è un signore di nome Ibrahimović, che pur avendo avuto molteplici successi, una carriera stellare, una bacheca ricca di trofei , avrà sempre una casella vuota.

Ma cosa vogliamo intendere? A cosa ci riferiamo? Il gigante svedese è uno degli attaccanti più forti del ventunesimo secolo. A dirlo è anche egli stesso, che da sempre si è contraddistinto per avere un carattere forte, diretto e una particolare forma di narcisismo: "Non posso che compiacermi di quanto sono perfetto". "Chi compra Zlatan, compra una Ferrari". "Il mio problema è che lavoro troppo, perché quando soffro mi piace…". Da testimone di tutto ciò è il palmarès ricco di trofei: sono ben 32 i titoli ottenuti con le squadre più prestigiose d'Europa. Ma tra questi ce n'è uno che incredibilmente non figura. Un premio che sembra proprio non appartenergli: stiamo parlando della UEFA Champions League. Quest'ultima sembra proprio essere la bestia nera di Zlatan. In molti penseranno: forse quest'anno se il Milan riuscisse a raggiungere la finale di Istanbul potrebbe essere per Ibra la ciliegina sulla torta, il modo migliore di chiudere la sua straordinaria carriera, e la fine di questa piccola macchia che sembra condannarlo rispetto ad altri bomber, come Messi e Ronaldo. Purtroppo non è così! Perché? Come è ben noto, vista l'età e gli acciacchi continui che gli stanno condizionando questi ultimi anni di carriera, il Milan tempo fa decise di escluderlo dalla lista della Champions. Quindi, qualora alla squadra rossonera riuscisse l'impresa di vincere la coppa dalle grandi orecchie, Zlatan non verrebbe premiato neanche nella cerimonia finale con la medaglia

È sicuramente un trofeo che il grande Ibracadabra avrebbe voluto mettere in bacheca, ma è il caso di dire che anche per un campione, per un'atleta come lui NON TUTTE LE CIAMBELLE ESCONO COL BUCO