Sbaglierò, ma il Milan mi dà l'impressione di essere tutto fuorchè una squadra in disarmo. Direi anzi che la società rossonera è un autentico meltin' pot, un calderone dal quale non si sa, volta per volta, cosa verrà fuori.

Chiariamo una cosa, non concordo in nulla con chi ha scritto che il Milan deve sentirsi gratificato di avere Gattuso in panchina, perchè la squadra lotta e, comunque, ha battuto il Bologna. Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma se quello che dice non sta in piedi, gli altri sono liberi di farlo notare a loro volta. Per lottare, lottano anche i biancorossi dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Barletta 1922, nonchè i biancazzurri dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Football Club Vigevano San Giorgio e, se questo può gratificare i tifosi di compagini che onorano il calcio fra i dilettanti, permettetemi di dirlo, dal Milan ci si aspetta un cincinin di più. Aggiungo, inoltre, che con tutto il rispetto per il Bologna, non si tratta più dello squadrone che tremare il mondo fa, vincitore di scudetti, ma di una società che fa cabotaggio fra A e B. Averla battuta in casa non costituisce un motivo per essere grati al tecnico rossonero. Forse certe cose si dicono per mantenere tranquilli i tifosi in un momento delicato, ma se si parte da certe premesse, il passo verso la riconferma di Gattuso anche per l'anno prossimo è breve.

Lunedì Bakayoko si scaldava con un certo evidente menefreghismo, di certo irritato per la panchina punitiva che gli era stata inflitta. Quando, tuttavia, sostiene che i vaffa (o consimili cortesie) sono partiti da Gattuso, dice qualcosa che, se non è dimostrabile visto che non si legge il labiale di Rino, non mi risulta neanche sia stato smentito da Gattuso stesso. E questo fa pensare alla presenza nel Milan di una tensione nervosa al di sopra dei livelli di guardia, che la dice lunga sul fatto che i rossoneri non sono in disarmo. Se proprio vogliamo, sono iper-motivati, nel senso che la loro carica è eccessiva. Ora, questa è, di norma, una cosa negativa, in quanto l'eccesso di nervi può portare a sbroccare. Di norma... ma qui siamo fuori della norma, dal momento che l'Atalanta viaggia con 3 punti di vantaggio e soli 9 punti da assegnare. Mi viene in mente che si potrebbe lasciare che questa crisi di nervi faccia il suo corso e lasciare che deflagri in qualcosa che, se andasse bene, potrebbe essere positivo e, qualora andasse male, non potrebbe far perdere ai rossoneri qualcosa che hanno già perso. C'è anche la qualificazione all'Europa League in ballo, è vero, ma è legata a un filo e si rischia di perderla anche stando calmi e buoni.

Gigio Donnarumma si sta rivelando un autentico Dr. Jekyll, sempre pronto a trasformarsi nel suo alter ego negativo, Mr. Hyde, e a ritornare Jekyll con sconcertante naturalezza. Col Bologna è stato perfetto, dopo essere stato osceno dal derby in poi. Ha dei limiti in uscita e sui tiri da lontano che maschera quando è super-concetrato e che tuttavia vengono prepotentemente fuori, quando si rilassa. Al momento è tornato Jekyll, la sua versione virtuosa, ragion per la quale speriamo che non si rilassi.

Paquetà sta vivendo un'esperienza da autentico Calimero, il pulcino di Carosello con cui ce l'avevano tutti perchè era piccolo e nero. Schierato da Gattuso in qualsiasi ruolo che non fosse il suo, randellato dall'Udinese fino a uscire malconcio, è rientrato solo per essere randellato nuovamente dal Bologna fino a farsi venire a sua volta una bella crisi di nervi, così... tanto per essere in tema con Bakayoko e Gattuso. Salterà le ultime 3 giornate, per una squalifica formalmente giusta, ma provocata da un arbitro che lunedì aveva letteralmente perso la Trebisonda. Come definire, infatti, un direttore di gara che, quando vede un giocatore reagire per essere stato stretto in sandwich e falciato, corre diretto e minaccioso ad ammonire il malcapitato, per poi, quasi con la morte nel cuore, ammonire anche l'aggressore? Paquetà starà pensando, come Calimero, "E' un'ingiustizia però!", ma gli servirà da salutare lezione ovvero che gli arbitri sono strane creature, ogni volta che fischiano è una truffa (ogni richiamo a De Andrè non deve ritenersi casuale).

Sì, confermo che il Milan non è affatto in vacanza, anche se non è possibile immaginare cosa possa esserci nel suo destino. Evitiamo, comunque, di prendere archetto e violino per suonare la ninna-nanna di Brahms e trasformare Gattuso in Sant'Antonio lu nemico de lu dimonio!