Alexandar Kolarov terzino sinistro dalla Roma, nato in Serbia nell' 85, cresciuto sotto le bombe a Belgrado mentre sognava di diventare ciò che è diventato, martedì scorso, nella conferenza stampa pre-Madrid, ha fatto infuriare non pochi tifosi quando ha dichiarato che i supporters, per qualunque squadra tengano, capiscono poco di calcio.
Personalmente, anche se ho criticato il suo impiego ad inizio stagione nonostante la sua condizione non ottimale, mi tolgo il cappello davanti a un calciatore del genere, non solo per quello che ha fatto dentro il rettangolo di gioco, ma anche per quello che ha passato da ragazzo. 

Quello che ha dichiarato è la sacrosanta verità dei fatti e non perché i tifosi siano poco intelligenti, ma semplicemente perché non vivono la vita del calciatore e le dinamiche di un team di calcio.
I tifosi, soprattutto a Roma, sono "de core", nel senso che si affezionano anche umanamente ai giocatori e quando li vedono andar via ci rimangono male soprattutto se gli viene suggerito all'orecchio che la società lo fa per avarizia; è vero anche che se fosse per questa parte di tifoseria ci saremmo dovuti iscrivere al campionato delle vecchie glorie o a un torneo di walking football. 
Purtroppo Totti doveva smettere, Spalletti si è preso la colpa, porta questa croce da vero romanista, Nainggolan a trent'anni avrebbe voluto chiudere in giallorosso, ma Monchi pensando più al bene della società lo ha dato all'Inter prendendo in cambio Zaniolo e Santon più soldi, mentre Strootman è stato venduto perché dopo l'infortunio non è tornato mai quello di prima.

Pallotta pare che abbia contattato Antonio Conte infuriato per il campionato mediocre condotto finora; il discorso di Aleksandar vale anche per lui: di calcio giocato possiamo dire che non ne capisce tanto, ma lui è il presidente e al contrario dei tifosi può fare scelte dannose per il futuro di questa squadra.

Il messaggio che vorrei mandargli è che l'unico problema che la Roma non ha è l'allenatore.

Si è deciso in estate di rifondare prendendo ragazzi giovani, che sono tutti dotati tecnicamente e che però diventeranno forti fra uno/due stagioni non potendo prendere e fare mercato con Ronaldo, Modric e Mbappé, questa è la strada.
Da Presidente/investitore quello che può fare è trovare altre entrate così da tenere i futuri campioni con ingaggi adeguati, esoneri affrettati e impazienza sono come una birra a temperatura ambiente il giorno di ferragosto...