Nel calcio molte cose dividono, i giudizi in generale sono spesso legati alla passione e amore per la propria squadra e, viceversa, l'antipatia per altre, o per qualcuno.
Per quanto ci si possa credere e sforzare di essere obiettivi il più possibile, poi alla fine regna sovrana la passione. Ma se c'è, in questo momento storico, un motivo di unione, di quasi unanimità, è il fatto che siamo tutti innamorati del calcio di altre squadre europee, tipo quello ammirato in Barcellona Liverpool o quello espresso dall'Ajax, e che in Italia ce lo sogniamo.
E a proposito di sogni, nonostante la stagione non sia ancora ufficialmente terminata, i tifosi già sognano e sperano per la prossima, una nuova rinascita, un nuovo progetto un nuovo programma. Sarà che quando le cose non vanno come sperato in estate, si ha fretta di archiviare l'anno deludente, sarà che si è stanchi di ammirare sempre gli altri, sta di fatto che già si sogna per l'anno prossimo. Nonostante ci siano ancora degli obiettivi importanti che ancora non sono assegnati, come gli ultimi posti Champions, ma nemmeno il raggiungimento di questo obiettivo per una squadra o l'altra può cambiare il fatto che i tifosi di queste squadre sono rimasti delusi per l'ennesima volta.

I tifosi della Juventus per l'ennesimo fallimento in Champions, i napoletani che illusi dal proprio presidente che questo Napoli potesse avere ancora velleità di successo, con l'arrivo di Ancelotti, in realtà è stato deludente su tutti i fronti, essendo già a distanze siderali in campionato a ottobre, fuori ai gioroni di Champions fuori coppa Italia ed eliminati pure in Europa Legue.
I tifosi dell'Inter partiti con obiettivi di lotta al vertice con Napoli e Juventus, ben presto lontani da tutto e con la grana Icardi da gestire.
A Roma, hanno subito gettato via i presupposti nati dalla straordinaria stagione passata, addirittura con il fallimento del progetto Difrancensco e Monchi dopo un anno e mezzo, e ora sperano in un quarto posto. Il Milan, sicuramente dagli entusiasmi di piazza Duomo in quel caldo pomeriggio estivo, dove festanti i tifosi del diavolo, salutavano l'arrivo di Higuain e Caldara, presto smontati dai risultati del campo per l'ennesima stagione difficile. Sponda Lazio è ancora notte fonda, una notte nata all'ultima giornata della scorsa stagione e durata tutto l'anno, forse la finale di coppa Italia può dare un piccolo momento di gioia che però non può essere considerato frutto di un percorso.
Gli unici a poter essere felici e sicuri di un progetto nato a tavolino e sapientemente portato avanti, sono i tifosi dell' Atalanta. Ma i sogni difficilmente diventeranno realtà.
Realtà come Barcellona Liverpool Ajax, non nascono per caso, non nascono in fretta, nascono da possibilità economiche e progetti a medio lungo tempo che vengono portati avanti a prescindere dalle difficoltà iniziali e con fiducia del proprio progetto, mai messo in discussione in base agli umori dei tifosi e dalla fretta di un risultato minimo di poco conto come un quarto posto in classifica. Attualmente in Italia nessuna squadra può permettersi un progetto del genere, perché le società sono esposte economicamente in maniera tale da non potersi permettere un progetto che possa portare a uno o due anni di mancati piazzamenti Champions. Persino la Juventus che economicamente è solida e strutturalmente più avanti di tutti, è arrivata al punto di non potersi permettere di non vincere un campionato, visto la difficoltà di affermarsi in Europa. Per le altre società il quarto posto è diventato il risultato massimo a cui poter aspirare, un risultato da festeggiare come uno scudetto. Ricordate che in passato squadre come Juve Milan e Inter festeggiavano un quarto posto? Non c'è tempo, non ci sono soldi, non ci sono più società e presidenti che abbiano a cuore la squadra. Non ci sono più i tempi dei Berlusconi che mise del suo e volle a tutti i costi dominare in Italia e in Europa attraverso il gioco, non parti' per ottenere un minimo posto Champions.

Ora c'è la Juve che è gestita alla vecchia maniera, con un presidente di famiglia con passione e ambizione, ma comunque con bilanci da tenere sotto controllo, FPF da rispettare e così via. Per le altre è ancora peggio, ne senso che finiti i tempi dei grandi presidenti sono finite in mano a società straniere che fanno capo ad altre, che di storia, passione non gliele frega niente. Sono solo società da gestire, migliorare con stadi di proprietà che ne aumentano il valore e poi rivendere. Direttori sportivi come Marotta, Leonardo, ecc... non hanno alle spalle chi copre tutto ad ogni costo. A fine anno c'è L'UEFA pronta a bussare se non vengono rispettati i parametri, e per farlo, cioè, per giustificare gli esborsi estivi c'è un solo modo, arrivare in Champions ed assicurarsi gli introiti.
Quindi è come il cane che si morde la coda. Continueremo a sognare e a guardare le belle partite altrove, aspettando una nuova stagione.