Dopo anni in cui il calciomercato in Italia non era all'altezza dei top campionati esteri, quest'anno qualcosa è cambiato, dagli acquisti del fenomeno Ribery alle difficoltà di De Ligt passando da Lukaku a Lozano e tanti altri. Cerchiamo di capire come si sono ambientati i top acquisti in questo primo terzo del campionato. 


FRANCK RIBERY - Il colpo per eccellenza è quello di Franck Ribery. Arrivato da svincolato, dopo l'importantissima parentesi al Bayern, il francese secondo alcuni era venuto in Italia a svernare, ma ha dimostrato subito di avere intenzioni totalmente opposte non appena ha potuto calpestare il terreno di gioco. Diventato subito un intoccabile, la sua assenza di tre turni causa squalifica ha inciso non poco sul rendimento della squadra. 

CHRIS SMALLING - Non conosce sosta Smalling. Arrivato negli ultimi giorni di mercato dopo le trattative saltate per Alderweireld e Rugani, fa dimenticare subito la cessione di Manolas. Soffre per un problema muscolare nelle prime giornate di campionato, ma poi entra con l’Atalanta senza uscire mai più. E’ il leader indiscusso della difesa e le ottime prestazioni fin qui disputate hanno portato la Roma a trattare subito con il Manchester United per acquistarlo a titolo definitivo.

LASSE SCHONE - All’arrivo a Genova l’aeroporto fu preso d’assedio da più di 200 tifosi del Grifone per un entusiasmo che non si vedeva dai tempi di un certo Diego Milito. Il biglietto da visita è stata una punizione a Chiavari in Coppa Italia contro l’Imolese che ha fatto scattare in piedi tutti i sostenitori. L’impatto con la nuova realtà è stato comunque positivo per Lasse Schone, centrocampista che solo un anno fa ha accarezzato con la sua Ajax la finale di Champions League. Il danese però ha disputato una prima parte di campionato con diversi alti, vero, ma anche con qualche basso. Da lui è lecito attendersi qualcosa in più.

HIRVING LOZANO - L'acquisto più costoso della storia del club. Già questa etichetta basterebbe a creare aspettative illimitate su Hirving Lozano, prelevato dal Psv per la cifra record di 42 milioni di euro. Di lui Ancelotti si era innamorato osservandolo al Mondiale con la maglia del Messico e dopo un lungo inseguimento, sfruttando i buoni rapporti con Raiola, era finalmente arrivato in azzurro. L’esordio scoppiettante con gol contro la Juve, sembrava mettere la strada in discesa per Lozano, che ha invece iniziato a pagare le difficoltà generali di un Napoli con le idee confuse. Male da punta centrale, meglio quando Ancelotti ha deciso di indirizzarlo nel ruolo naturale di esterno. Il gol in Champions contro il Salisburgo gli ha dato un pizzico di fiducia, ma il rendimento è ancora lontano da quelle che erano le idee della società. Ambientamento complicato, ma diamogli tempo. 

NAHITAN NANDEZ - La vera sorpresa di questo calciomercato. Che fosse forte si sapeva, sennò il Cagliari non lo avrebbe pagato così tanto – 18 milioni di euro in totale – facendolo diventare l'acquisto più caro della storia del club. Ma el Leon ha stupito soprattutto per la capacità di ambientamento e adattamento al calcio italiano: una furia sulla destra, da mezzala o da esterno, con corsa e grinta che lo hanno da subito fatto diventare un beniamino della Sardegna Arena.

ROMELU LUKAKU - Acquisto nerazzurro top di sempre (pagati allo United 65 milioni più 10 di bonus). Big Rom ha sofferto i dolori alla schiena e al quadricipite, ma resta un rullo compressore con 13 gol in 15 partite stagionali tra club (9) e Nazionale (4). Segna in ogni modo e partecipa costantemente alla manovra. Insomma, il nove ideale per Conte, ma ancora a secco in Champions.

MATTHIJS DE LIGT - Giunto all’ombra della Mole con l’etichetta del colpo dell’estate 2019, si ritrova catapultato sin da subito nella nuova realtà bianconera da titolare inamovibile, complice il grave infortunio di Giorgio Chiellini. Qualche errore di troppo in Serie A, decisamente più a suo agio in Champions League: prosegue il suo percorso di crescita accanto a Leonardo Bonucci, che nel frattempo prova a sostenerlo e proteggerlo quando necessario. La sensazione è che sia tra quelli con più margini di crescita in questa stagione.

ADRIEN RABIOT - Un inizio deludente. Il lungo periodo fuori dai giochi pesa sulle prime apparizioni. Un preciso lavoro dello staff di Sarri gli consente di non rimanere indietro rispetto al gruppo e riproporsi con maggiore convinzione qualche settimana dopo. Bravo e sfortunato col Genoa: gioca bene ma si becca si becca due gialli nel giro di pochi minuti. In allenamento prove tecniche da trequartista che non convincono, col tempo meglio davanti alla difesa. Intanto c’è da prendere al volo l’occasione che arriva direttamente dal suo ruolo naturale di mezz’ala sinistra, causa infortunio di Matuidi.

PAU LOPEZ - Uno dei primi colpi che la Roma regala al nuovo tecnico è il portiere. Dopo l’anno no di Olsen, Petrachi punta su Pau Lopez. Investimento rischioso, costoso. “La Roma è un salto di qualità” ha detto lo spagnolo e l’occasione è stata subito colta dall’ex Betis conquistando allenatore e compagni di squadra imparando anche subito l’italiano. Fonseca non lo leva mai e boccia anche il turn over di coppa con Mirante.

THEO HERNANDEZ- Strappato al Real Madrid per 20 milioni, è il giocatore che ha colpito più di tutti. Il terzino sinistro è l'unica bella sorpresa di questa prima parte di campionato per il Milan, autore di due gol e tante sgroppate sulla corsia di competenza. Il francese è sicuramente il migliore acquisto della dirigenza rossonera.

RUSLAN MALINOVSKYI - Un talento puro. Malinovskyi ha avuto un ottimo impatto sull'Atalanta e quando è stato chiamato in causa ha fatto sempre bene. Nel match di Manchester si è preso la responsabilità di tirare il rigore del vantaggio, questi non sono di certo segnali da sottovalutare. Al momento ancora non è stato sfruttato molto dal primo minuto, ma si è già ritagliato un bel po' di spazio all'interno della rosa nerazzurra. Da cancellare l'espulsione nel match contro la Sampdoria, ma capita a tutti di avere alti e bassi.

DIEGO GODIN - Se non fosse per quella carta d’identità non più tanto… verde. Il suo approdo ad Appiano è stato possibile grazie a una magistrale operazione di mercato a costo zero del ds Ausilio, per intuito e tempismo. El Faraon non lo ha chiesto Conte, ma il curriculum e la bacheca di Diego scalderebbero il cuore a ogni allenatore. Inclusa la Champions League dieci sono le partite da titolare con cinque panchine nel mezzo. L’obiettivo è averlo al top della forma per marzo, quando avrà assimilato totalmente i meccanismi della difesa a tre e assorbito tutti i piccoli fastidi muscolari. Quando, in sostanza, bisognerà affrontare il rush finale della stagione.

AARON RAMSEY - Trascorre quasi tutta l’estate al J Medical per recuperare dall’infortunio e farsi trovare al meglio già a inizio stagione. Effettivamente si mette a disposizione in tempi utili per offrire a Sarri la soluzione alternativa all’assenza di Douglas Costa: ovvero il trequartista. A ridosso delle punte gioca a buon livello, aggiunge qualità e non si risparmia. Qualche problemino fisico giunge col passare delle settimane, lui non si sottrae al sacrificio del lavoro personalizzato per far rientrare l’emergenza.