La squadra che ha vinto più scudetti in Italia colleziona da tempi immemorabili figuracce appena attraversa le Alpi.
Non vi è nessuna sfortuna o destino cinico che si accanisce contro la Juve. Anzi, i due titoli europei in bacheca sono arrivati uno in circostanze tragiche, l'altro in circostanze molto fortunose.

Qual è il quindi il male oscuro che attanaglia i bianconeri all'estero?
In Italia da sempre hanno molte squadre satellite che non giocano proprio con la bava alla bocca contro di loro. Non mi riferisco alla malafede in questo caso, ma se hai un paio di giocatori in prestito nell'undici titolari avversario, l'agonismo scema fisioligicamente.
Queste condizioni non si ripetono quando giochi in Europa.

C'è anche un motivo psicologico profondo. In Italia l'arroganza dei comportamenti di giocatori e società è stata tollerata oltre ogni limite, sconfinando persino nell'illegalità di alcuni comportamenti.
In Europa questo non è stato possibile.

Quindi la Juve in Europa non può schierare gli elementi che sono stati spesso decisivi in Italia: arbitri e funzionari assortiti della Figc.
I risultati sono evidenti. Quindi il destino cinico e baro non c'entra proprio nulla. E' un'oggettiva inferiorità spesso tecnica e molte volte tecnica e psicologica.

C'è una sola squadra che ha dato lustro in Europa al calcio in maniera continuata persino nelle sconfitte più brucianti: il Milan.
Il nostro neo è ovviamente legato solo al geometra e a quella figura barbina di Marsiglia. Nel frattempo però l'Uefa ci deve una Coppa, in quanto il Marsiglia come accertato anche a livello di tribunali, utilizzava il sistematico doping.

La soluzione per la Juve? Difficile trovarla. Comprare giocatori dominanti a livello mondiale, oppure portarsi gli arbitri e i funzionari Figc dall'Italia.