I misteri gaudiosi del calcio

 

Torino – Atalanta 2 – 0

Ci aspettavamo tutti una grande reazione da parte dell'Atalanta dopo la sconfitta casalinga subita dal Milan. Gli uomini di Gasperini erano chiamati a dare una risposta positiva per dimostrare che questo era davvero un momento di forma per loro e che quello subito col Milan non era altro che un incidente di percorso. L' impegno che li attendeva non era certo dei più facili, non tanto perchè si trattava di una gara in trasferta, ma quanto perchè si ritrovava ad affrontare il Torino di Walter Mazzarri. I granata sul loro terreno non concedono chances ai loro avversari e meno che meno in questo periodo in cui inseguono un record singolare, cioè quello di non subire goal da ben 5 turni consecutivi, record che resisteva da 34 anni e che sabato è stato degnamente eguagliato da Sirigu, con l'egregia collaborazione dei suoi compagni difensori.

I neroazzurri bergamaschi covavano propositi bellicosi, pronti a rilanciare le doti realizzative del loro centravanti colombiano Duvan Zapata, ma i loro tentativi si sono infranti sempre contro il muro invalicabile della difesa granata. Ma non è stato questo il problema odierno mostrato dagli orobici, infatti tutta la squadra è sembrata stranamente abulica e giù di tono rispetto a quella solita. Gasperini ostentava calma, ma non riusciva a nascondere preoccupazione, quando alla fine del primo tempo incassava il goal del vantaggio granata. Il tecnico degli orobici meditava una possibile rimonta nel secondo tempo cercando di sfruttare la vena di Ilicic, ma presto si accorgeva che quella di ieri non era la giornata migliore per tutta la squadra. Infatti dopo circa 4 minuti della ripresa del gioco, il Torino raddoppiava ipotecando la gara e quindi, limitandosi poi a controllare decisamente un'Atalanta abulica e inconsistente.

La Dea ha pagato le assenze in difesa di Toloi e Palomino e a centrocampo di De Roon che, evidentemente, il tecnico Gasperini ha pensato di tenere a riposo in vista dell'impegno di Coppa Italia, per mercoledì 27 febbraio contro la Fiorentina. Ma in ogni caso, devo dire che questa Atalanta è sembrata la brutta copia di quella squadra ammirata in altre partite giocate prima dell'impegno difficile contro il Milan. La compagine di Gasperini era sempre stata un'Atalanta veloce, compatta e con l'attacco più prolifico della serie A con 50 reti all'attivo, 1goal in più rispetto alla corazzata Juventus! Ma come già sappiamo, il Milan a Bergamo si era presentato in grande spolvero, infierendo un colpo pesante alla classifica dei neroazzurri. A me pare che la truppa di Gasperini abbia accusato oltre il dovuto la botta casalinga, bissando la sconfitta in modo negativo anche a Torino.

Io penso che Gasperini dovrà preoccuparsi non poco di queste due ultime prove della Dea. Infatti non si è più vista quell'Atalanta capace di riversarsi nell'area avversaria attaccando con 7/8 uomini e tenendo ritmi elevatissimi per tutti i 90 minuti della partita. Non si è più vista quella compagine che, giocando di prima e in velocità, metteva nelle condizioni ideali per segnare il suo bomber Duvan Zapata e gli altri compagni di reparto.

Non si è più visto quel gioco a centrocampo, certamente dispersivo, ma capace di imbrigliare le manovre degli avversari e impostare ripartenze rapide e ben organizzate verso la porta avversaria.

Aldilà di come si comporterà la Fiorentina questa sera contro l'Inter, sono convinto che i gigliati sapranno giocarsi bene le loro carte e affrontare con sicurezza l'impegno di Coppa Italia.

Poi, si sa, nel calcio succede sempre di tutto. Succede di vedere la squadra favorita soccombere contro quella meno favorita. Succede di vedere crollare improvvisamente una squadra che è sempre andata a mille, faticare e non riuscire a sovvertire un risultato improvvisamente negativo. Succede infine, anche di vedere una squadra troppo giù di tono che, improvvisamente gioca a ritmi inaspettatamente elevatissimi. E' il “mistero gaudioso” che il calcio ci propone sempre, quando mai ce lo aspettiamo e che ci affascina sempre proprio per questo.

 

Frosinone – Roma 2 – 3

La Roma sembrava che avesse dovuto affrontare un impegno di ordinaria amministrazione recandosi in Ciociaria, per affrontare un Frosinone che, sì, aveva dato ultimamente chiari segni di ripresa, ma per i giallorossi capitolini, la gara di Frosinone non avrebbe dovuto rappresentare un ostacolo troppo difficile da superare, visto il differente valore tecnico esistente tra le due compagini. La Roma si presentava con motivazioni importanti di alta classifica, mentre la compagine locale allenata da Marco Baroni presentava a sua volta motivazioni importanti di classifica in zona retrocessione, opponendo un formazione decisa a disputare la gara senza timori riverenziali.

Eusebio Di Francesco schierava la formazione giallorossa con un programmato turnover, lasciando in panchina giocatori come Florenzi, Fazio, Cristante e Zaniolo. Ma i giallorossi poco concentrati per l'occasione, concedevano spazi ai giocatori ciociari e appena dopo 4 minuti dall'inizio, uno scriteriato alleggerimento difensivo da parte di Nzonzi, permetteva a Ciano di arrivare veloce sul pallone e tirare forte in porta. Olsen parava ma non tratteneva, lasciandosi sfuggire il pallone in rete. Incredibile ma vero! Il Frosinone passava in vantaggio.

La Roma accusava il colpo e barcollava in difesa consentendo ai Frusinati di provare a raddoppiare, ma l'imprecisione degli attaccanti e le parate del portiere Olsen consentivano alla Roma di limitare i danni e riorganizzarsi alla ricerca del pareggio. La qual cosa avveniva alla mezzora di gioco con Dzeko, il quale anticipava un avversario e indirizzava il pallone nell'angolo della porta difesa da Sportiello. Frosinone - Roma 1 – 1, ma appena 1 minuto dopo giungeva anche il vantaggio dei giallorossi romanisti: azione nello schieramento di destra della Roma, El Shaarawy calciava un tiro in diagonale verso la porta frusinate, il portiere Sportiello tuffandosi a terra, sfiorava il pallone senza intercettarlo e Pellegrini si lanciava per spingerlo in rete, realizzando il vantaggio dei giallorossi per 2 – 1. Sgomento in campo tra i gialloazzurri che nel giro di 1 minuto si trovano in svantaggio inaspettatamente e immeritatamente. La squadra di Baroni non demordeva e insisteva per cercare il goal del pareggio. Ciano e Ciofani impegnavano seriamente Olsen prima del riposo.

Nel secondo tempo si registravano azioni leggere da ambo le parti, ma il vento infastidiva i protagonisti in campo, contribuendo parecchio a creare traiettorie ed errori ai giocatori di ambo le squadre. Dopo circa 20 minuti, il coach dei Frusinati decideva di immettere forze fresche in campo sostituendo la punta Ciofani con un'altra punta altrettanto valida: Pinamonti, giovane promessa proveniente dal vivaio interista. L'attacco del Frosinone aumentava il ritmo alla ricerca di un possibile pareggio e proprio Pinamonti sfiorava il goal del pareggio dei ciociari.

La Roma per non correre ulteriori rischi di farsi pareggiare l'incontro, decideva di alzare il baricentro della manovra per trovare il goal della sicurezza, ma i gialloblu stavolta erano molto attenti a rintuzzare le azioni della squadra giallorossa più esperta. A un quarto d'ora dal termine dell'incontro, Manolas pilastro della difesa della Roma, subiva un preoccupante infortunio alla caviglia ed era costretto a uscire in barella. Di Francesco provvedeva alla sostituzione inserendo Fazio al centro della difesa senza alterare gli equilibri raggiunti. Ma la difesa della Roma si faceva sorprendere tre minuti dopo. Il pallone giungeva sulla trequarti campo del Frosinone e si creava una bella triangolazione tra Ciano e Pinamonti. Proprio l'ex interista riceveva il pallone dal compagno, effettuava un elegante stop e lasciava partire un tiro ben assestato che superava Olsen. Era il pareggio del Frosinone, tra gli applausi del pubblico che aveva sempre incitato i suoi beniamini in campo. Frosinone – Roma 2 – 2

Il disappunto della Roma si manifestava con azioni scomposte alla ricerca del goal risolutivo, ma era il Frosinone ancora a rendersi pericoloso, con diversi tentativi alla ricerca del goal gialloazzurro. Trotta in uno di questi tentativi per poco non ci riusciva, spedendo però il pallone alto sulla traversa. L'arbitro concedeva 5 minuti di recupero e proprio al 95° un lancio lungo da sinistra, metteva in condizioni El Shaarawy di involarsi e calciare un cross indirizzato verso l'area piccola del Frosinone, dove si avventava Dzeko, lesto a deviare in rete il pallone della vittoria giallorossa.

Questa è una delle occasioni in cui scatta l'immancabile ”mistero gaudioso” del calcio che, aziona il meccanismo di un epilogo inspiegabile. Vittoria più volte sfiorata dal Frosinone pochi minuti prima e vittoria trovata da parte della Roma che, secondo il mio modesto avviso, non meritava di vincere una partita che ha registrato per lungo tempo il predominio del Frosinone.

Risultato finale a favore della Roma che guadagna così 3 punti pesanti in classifica, nell'attesa di affrontare il derby con la lazio durante il prossimo turno di campionato.

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