In questi giorni è arrivata una notizia clamorosa che nessun tifoso della Juventus non si aspettava: Andrea Agnelli si è dimesso. Con lui, se ne sono andati anche Maurizio Arrivabene e Pavel Nedved. Un ciclo durato ben dodici anni e con una bellezza di diciannove trofei. Ha contribuito a portare nella sua corte il calciatore più forte di tutti i tempi: Cristiano Ronaldo. Da tempo, tutta la tifoseria voleva il suo addio, perchè ha commesso molti errori dal punto di vista della dirigenza (squadra compresa) e adesso comincia la caccia al prossimo successore.

Per ora la presidenza è in mano a Gianluca Ferrero, e non manca all'appello, nomi come Michel Platini, che con i bianconeri ha scritto una bellissima pagina di storia negli anni ottanta. Io nel frattempo vi lancio altri due candidati dal calibro leggendario: Roberto Bettega e Alessandro Del Piero.
Per me potrebbero essere due presidenti giusti sul piano dirigenziale. Sono state delle vere bandiere bianconere e possono iniziare un ciclo di vittorie. Il primo, ha vestito la maglia della Juventus per oltre tredici anni e ha conquistato nove trofei. Ha gia avuto esperienze nella veste di dirigente della Juventus e tra queste l'incarico di amministratore delegato nel 1994, poi viene promosso a vicepresidente facendone di fatto l'erede di Boniperti alla testa della società. Si formò la cosiddetta "Triade" composto da Moggi e Giraudo. Sul finire degli anni novanta e principio dei duemila diede inizio ad una serie di vittorie. Bettega si rese decisivo anche nel calciomercato, acquistando il futuro campione d'Europa e del mondo Zinedine Zidane.
Insomma, perchè non giocare questa carta. La tifoseria sarebbe felice nel vedere Bobby gol al comando della sua squadra che lo ha accudito per decenni all'apice del successo (nazionale compresa). 
Il secondo ha attraversato molte generazioni arrivando fino ai nostri giorni. E' il sogno di qualsiasi tifoso bianconero nel diventare il vero dirigente della Juve. Signori, sto parlando di Alessandro Del Piero. Per anni, è stato decisivo nelle partite fondamentali, contribuendo alla vittoria di vari titoli nazionali e internazionali. I suoi goal hanno fatto innamorare tutta la tifoseria e la stampa italiana. Con la maglia della Vecchia Signora ha ottenuto settecentocinque presenze e duecentonovanta marcature.

Nel sabato di Pasqua di quest'anno, era tornato all'Allianz Stadium come ospite speciale nella partita tra Juventus e Bologna, i tifosi al suo ingresso hanno fatto un enorme applauso. Per lui sarà sempre casa sua. In questi giorni ha lasciato alcune frasi inerenti a BeIN SPORTS ad una possibile esperienza da dirigente:
"Ho passato più di 20 anni alla Juventus, il mio rapporto con i tifosi e il club è molto, molto profondo. È stato una grande viaggio, qualsiasi notizia sulla Juve mi coinvolge e mi colpisce. Non so quale sia il piano, nessuno mi ha chiamato, ma conosco molto bene la società. Ho ancora una casa a Torino. È una cosa triste perché sono tutti miei amici: da Andrea Agnelli a Pavel Nedved. Tutte persone con cui ho condiviso momenti molto belli. Li ho visti anche di recente. È incredibile che una squadra storica come la Juventus viva questi momenti di alti e bassi che sono iniziati nel 2006 con la serie B, ma poi ci sono stati i 9 scudetti di fila. Sono molto dispiaciuto per la situazione, però non è come il 2006, non riguarda il team ma la gente, perché è un'accusa sulle persone, sul presidente e sui componenti del cda. Il fatto che Andrea Agnelli si sia dimesso è  grave, non capita spesso. La Juve storicamente ha passato momenti come questo, come la retrocessione nel 2006, e ancora prima. E' un circolo di alti e bassi. Per la Juve è sempre così, o la ami o la odi. E' il destino che quando succedono le cose alla Juve, succedono sempre in grande".

Il "The day after tomorrow" ovvero "l'alba del giorno dopo" è cominciata. La Juventus, dal prossimo anno ripartirà da uno di questi per ricominciare a sognare in Italia e soprattutto in Europa.

Un abbraccio Pasqui