Dopo la trionfale avventura del 1982 i mondiali seguenti si spostano dalla Spagna al Messico. In realtà, i Mondiali del 1986 dovevano svolgersi in Colombia, ma solo tre anni  prima, il paese caraibico rinunciò a causa della difficile situazione interna. La FIFA dovette prendere nota e, con decisione salomonica riconsegnò la sede dei Mondiali al Messico, che l'aveva già ospitato nel 1970, diventando la prima nazione destinataria del Mondiale per la seconda volta.
Quello fu il Mondiale che consacrò la stella di Maradona, nel bene e nel male. Il "Pibe de oro" fu scartato da Menotti otto anni prima, perchè considerato troppo giovane per l'Argentina del 1978, vincendo comunque il Mondiale giocato in casa. 
L'Italia partecipò con nuovi giovani e qualche reduce del Mondiale precedente, un miscuglio mal riuscito, che non si amalgamò mai a sufficienza. Il portiere, Giovanni Galli, titolare del Milan, non si mostrò all'altezza della situazione. Eppure la formazione era di tutto rispetto, con Galli, Bergomi, Cabrini, De Napoli, Vierchowood, Scirea, Conti,  Bagni, Altobelli, Di Gennaro e Galderisi. Ci fu l'esordio di un giovane brillante, Vialli, ma non ancora in grado di incidere come invece riuscì nella sua lunga e prodigiosa carriera. La difesa era forte, se si aggiunge ai soliti  Cabrini, Bergomi e Scirea il "russo" Vierchowood, potente e veloce, considerato l'unico difensore in grado di fermare Ronaldo (quello dell'Inter) senza picchiarlo, riuscendo a tenere la sua velocità e la sua potenza. A centrocampo Di Gennaro era il regista, mentre uno stanco Conti non incideva più come quattro anni prima. Bagni e De Napoli erano cursori potenti e veloci, ma non di classe, Altobelli giocò un bel mondiale, ma non riuscì da solo a risolvere i problemi di attacco, dove giocava anche "Nanu" Galderisi, detto così per la sua statura bassa, veloce ma non irresistibile. La prima partita giochiamo contro la Bulgaria, e Altobelli ci porta in vantaggio, ma a cinque minuti dalla fine, Sirakov con un colpo di testa pareggia, grazie anche ad una indecisione di Galli. La seconda partita incontriamo  l'Argentina, e sembra che tutto vada bene, infatti Altobelli segna dopo 7 minuti, ma alla mezz'ora Maradona ristabilisce il risultato. Finisce 1 a 1, niente male, considerando l'avversario, ma i punti sono solo due. Nella terza incontriamo la Corea del Sud, e la battiamo a fatica per 3 a 2, grazie ad una doppietta di Altobelli, ed a una autorete.

Passiamo per secondi nel girone, e questo ci porta ad incontrare la Francia di "Le Roi" Platini. E Platini e Stopyra, ci mandano a casa. In questo mondiale ci fu, nella fase ad eliminazione diretta, un altro 4 a 3, come sedici anni prima tra Italia e Germania, ma stavolta tra Belgio ed Unione Sovietica, con il Belgio vincente. Ma in questa fase si disputò un'altra partita rimasta nella storia, Argentina- Inghilterra. Tra le due nazionali c'era ancora il conto in sospeso della guerra delle Falklands (Malvinas per gli argentini), mai dimenticato dal popolo di Maradona. Ma quello che successe ebbe dello straordinario. Il primo fatto fu il famoso gol di mano di Maradona, mai rilevato né dall'arbitro e nemmeno dal guardalinee, dal quale nacque il secondo nomignolo di Maradona: "la mano de Dios", la mano di Dio. Il secondo fatto fu il secondo gol di Maradona, che prese palla nella sua metacampo e in slalom saltò sette giocatori, compreso il portiere inglese, mandando in visibilio tutto il mondo calcistico. Personalmente ho delle riserve su questi avvenimenti. E' mai possibile che nel primo caso il portiere esce su di un pallone alto, Maradona (da solo) salta e con la mano riesce a beffare il portere e nessuno se ne accorge? Inspiegabile. Ma sul secondo ho ancora più riserve, ancora oggi se un giocatore, pur bravo, salta un avversario, il secondo lo stende senza pietà, oppure lo si doppia e lo si chude, non lasciandogli spazio. Gli Inglesi furono enormemente ingenui e deboli nell'approccio. 
L'Argentina arriva in semifinale, e batte il Belgio, autore di un bellissimo mondiale, ed in quella squadra giocavano Scifo (italo belga)Muneron(portiere), Gerets (Milan), Coulemans, Papin(Milan), giocatori di grande sostanza. nell'altra semifinale non si consuma la vendetta di quattro anni prima, la Germania batte di nuovo la Francia, che nella finale per il terzo posto batterà il Belgio. 
In finale si incontrano Argentina e Germania Ovest (ancora per poco, nel 1989 cadrà il muro), l'Argentina va in vantaggio di due gol, con Brown e Valdano(Real Madrid), ma Rummenigge e Voeller pareggiano. Si va nei supplementari, e qui Maradona serve a Burruchaga la palla del definitivo 3 a 2. L'Argentina per la seconda volta vince il Mondiale, Maradona viene premiato miglior giocatore, Lineker (Inghilterra) vince il premio miglior marcatore. 

Cosa dire di quello che era successo prima e dopo quel mondiale. Nel 1985, a Bruxelles, il 29 Maggio, prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, la pazzia degli Hooligans inglesi porta al massacro di 36 persone, delle quali 32 italiane. La curva "Z" inspiegabilmente occupata da tifosi inglesi, crolla sotto il peso della folla impazzita dei "tifosi" del Liverpool, che spingono i pacifici tifosi della curva vicina (separata solo da una transenna a rete metallica) e ad ammassarsi verso il muro esterno dello stadio, il crollo dello stesso provoca una carneficina. Il fatto avviene prima della partita, e i capitani delle squadre Phil Neal e Gaetano Scirea, vengono invitati a calmare gli animi con dichiarazioni all'altoparlante. La partita si gioca lo stesso, per mantenere l'ordine  pubblico e consentire alle forze dell'ordine di evacuare con calma le tifoserie. La partita viene vinta dalla Juventus, grazie ad un rigore(generoso) trasformato da Platini. La coppa a fine partita viene consegnata dai dirigenti dell'Uefa, che scappano via velocemente, lasciando la Juventus in campo a dovere esultare, con la morte nel cuore, per guadagnare altro tempo per liberare gli spalti e fare uscire prima gli Hooligans. Il 3 Settembre 1989, Gaetano Scirea muore in un incidente stradale incredibile, mentre è in Polonia, per visionare una partita della squadra del Widzew Lodz, avversaria della Juventus in Coppa dei Campioni. Scirea aveva 36 anni, e fu considerato uno dei migliori liberi della storia del calcio mondiale. Ma era un campione anche fuori dal campo, con la sua gentilezza, la mitezza d'animo, e l'amore peri valori  dello sport che l'accomunava ad una altro grande di cui oggi piangiamo la scomparsa: Paolo Rossi.
"E' inutile spendere parole su un uomo che si è illustrato da solo per tanti anni su tutti i campi del mondo, che ha conquistato un titolo mondiale con pieno merito, che era un campione non soltanto di sport, ma soprattutto di civiltà". (Sandro Ciotti)

Due mesi dopo, cadeva il muro di Berlino. Con un po' di tristezza nel cuore vi do appuntamento per la prossima puntata.